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Da "Umanità Nova"
n. 29 del 21 settembre 2003 Svizzera al SDEi
L'enorme centro congressi nell'area
dei Docks di Londra ha dato spazio alle delegazioni di 80 paesi e a 950
aziende che espongono i loro ultimi gioielli bellici. Tra queste anche
le maggiori imprese elvetiche che producono armi.
Nonostante le sue dimensioni, il DSEi (Defence Systems and Equipment
International) si rivolge piuttosto ad una cerchia ben definita di
persone.
Ad esempio, solo i giornalisti delle riviste militari specializzate
hanno potuto seguire le conferenze, in programma durante i quattro
giorni. A tutti gli altri è stato concesso l'ingresso unicamente
nella giornata inaugurale.
Con un proprio padiglione era presente anche l'industria svizzera delle
armi che, nel 2002, ha esportato materiali da guerra per un totale di
277,6 milioni di franchi, fra componenti di precisione, accessori,
mezzi di trasporto e software.
Guida la classifica la RUAG, il colosso nazionale delle armi, che
appartiene al 100 per cento alla Confederazione. La RUAG ha il primato
mondiale nella produzione delle micidiali bombe a frammentazione: un
articolo che per "ragioni etiche" è stato escluso dalla grande
fiera londinese.
Le imprese svizzere che producono armamenti sono sottoposte ad una
normativa rigorosa, che impedisce loro l'esportazione verso paesi ed
aree che si trovino in un conflitto armato.
Un paradosso tornato alla ribalta durante la recente crisi irachena e
che negli anni novanta ha visto sotto accusa gli aerei Pilatus.
L'omonima ditta, fondata nel 1944, produce aerei civili che possono
però trovare anche impieghi militari.
Negli anni novanta esplosero polemiche per quelli venduti a paesi in
conflitto, come l'Angola della guerra civile o il Messico della rivolta
zapatista.
Al DSEi, oltre alla RUAG e alle imprese specializzate in strumenti di
precisione e supporti informatici, era presente anche la Victorinox:
l'azienda, divenuta celebre in tutto il mondo per i suoi coltelli
tascabili, esporrà gli accessori che da oltre cinquant'anni
realizza per l'esercito svizzero.
Ed aveva un proprio stand anche Katadyn, leader mondiale dei sistemi portatili per la depurazione delle acque.
Il pezzo forte del DSEi sono state le dimostrazioni degli "unmanned
systems", ritenuti il futuro imminente dell'industria degli armamenti.
Veicoli telecomandati per fare la guerra, che fanno a meno dell'essere
umano.
liberamente tratto da swissinfo, Serena Tinari su Indy
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