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Da "Umanità Nova" n. 36 del 9 novembre 2003

Caccia alle streghe 2003
La guerra alla marijuana è già iniziata


In questi giorni (o al massimo nella prossima settimana) il nuovo disegno di legge sulla lotta alla droga dovrebbe essere sottoposto all'esame del consiglio dei ministri. La fascistissima legge caldeggiata dal viceduce Gianfranco Fini prevede com'è noto nessuna distinzione tra "droga leggera" e "pesante"; una sola tabella con le caratteristiche di ciascuna sostanza, stesse sanzioni penali; introduzione della "quantità massima sostenibile", oltre la quale sono previste sanzioni penali durissime (da 6 a 20 anni di carcere) senza nessuna distinzione tra consumatore e spacciatore. Intanto, i sostenitori della svolta proibizionista macerano i loro più beceri luoghi comuni sulla prossima fine del permissivismo sulle droghe ed in particolare sulla marijuana che, secondo la propaganda fascista, sarebbe da anni ampiamente tollerata.

In realtà, in tutta l'Italia nel 2002 sono state effettuate 8.466 operazioni di polizia contro le attività dirette alla vendita di cannabis. Questo numero di operazioni è addirittura superiore a quello complessivo diretto a contrastare la vendita di eroina, cocaina, Lsd e droghe sintetiche, tutte insieme considerate. Nel solo 2002 sono stati sequestrati ben 45 mila chili tra hashish e marijuana contro i 6 mila e 400 chili fra eroina e cocaina. Vi sono state oltre 13 mila denunce legate alla vendita e al traffico di droghe leggere, mentre sono state ben 15 mila le persone che sono state segnalate alle prefetture per l'uso di cannabis. Dei 1.100 minorenni entrati nel circuito della giustizia minorile, il 77,6% di questi ha avuto problemi con la giustizia per avere assunto cannabis. In totale, il 50% della popolazione carceraria è detenuta per motivi connessi ad uso/spaccio di droga. In particolare vi sono: 9.053 detenuti per cannabis; 9.927 per eroina; 7.828 per cocaina. Ogni anno entrano in carcere per per reati legati agli stupefacenti circa 13.000; 15.000 detenuti sono tossicodipendenti e quasi la metà è in carcere esclusivamente per la violazione sulle norme per l'uso personale, mentre sono in 3.000 in cella per reati legati al narcotraffico.

Intanto, in attesa della Legge Fini (che avrà probabilmente come effetto quello di portare in carcere o in comunità-lager stile San Patrignano alcune centinaia di migliaia di persone), la crociata antimarijuana negli ultimi mesi ha preso sempre più vigore, grazie anche alla complicità dei media di regime (basti pensare al Corriere della Sera che si è inventato di sana pianta un allarme-marijuana di cui finora non si era accorto nessuno, con intere pagine del quotidiano dedicate ai deliri delle peggio associazioni di genitori cattolici e fascisti).

In luglio, il Comune di Milano ha addirittura negato a Vasco Rossi l'uso di San Siro per un concerto già previsto perché il rocker emiliano aveva indossato una maglietta "legalize cannabis" durante una serata precedente. Manu Chao, invece, è stato al centro di un'inchiesta nata dalla denuncia del Moige (il Movimento Italiano Genitori, legato ad Alleanza Nazionale) per le affermazioni fatte durante il concerto del 4 agosto scorso a Pescara, per le quali il Moige Abruzzo aveva presentato una denuncia per istigazione all'uso di droga. "No pastiglia, no cocaina, solo marijuana buena'', aveva gridato davanti a migliaia di fan festanti l'ex leader dei Mano Negra. Anche il tradizionale Rototom Sunsplash Festival, la festa reggae più amata di tutta la penisola, è stato rovinato dai 29 arresti effettuati dai Carabinieri di Tolmezzo, mentre altri 45 ragazzi sono stati trovati in possesso di piccole quantità di stupefacenti e segnalati alla Prefettura.

Spesso la furia repressiva dei nemici della marijuana li fa sconfinare nel ridicolo, ma questo ridicolo non è purtroppo privo di conseguenze. La Procura di Bologna ha aperto addirittura un'inchiesta sulla ricetta per preparare yogurt all'hascisc pubblicata su due numeri di un giornale degli studenti della Sinistra Universitaria dell'ateneo. Nelle province di Roma, Torino, Como, Chieti e Pescara, sono state sequestrate 180 mila bottiglie di una birra estera contenente tetraidrocannabinolo (Thc), il principio attivo della cannabis, nell'ambito di un'operazione, denominata "Canna-bier'' che nonostante l'evidente demenzialità del tutto è finita nei titoli di testa di tutti i media di regime. In un pub in Provincia di Bolzano, vicino a Ponte Gardena, su una parete un piccolo poster - disegno che raffigurava una foglia di marijuana é bastato per infliggere al gestore una multa di ben 8.000 euro, un terzo della pena prevista per il reato di "propaganda pubblicitaria di sostanze stupefacenti". Sempre a Bolzano un negozio chiamato "Sweet green" (Dolce verde) si è trovato sotto l'attenzione di Alleanza Nazionale e si è preso un'altra multa di 8mila euro per gli stessi motivi.

Nella gara all'isteria proibizionista, si è mobilitato anche il Codacons, l'associazione di consumatori nota per le sue posizioni liberticide (è anche grazie a questi bastardi che oggi i fumatori di sigarette sono trattati peggio degli untori dei Promessi Sposi). Il Codacons a settembre chiede la "linea dura" contro la cannabis nelle scuole e per far rispettare il divieto di fumo, il movimento dei consumatori minaccia di inviare i propri ispettori negli istituti.

Detto fatto, ai primi d'ottobre vengono perquisite 17 abitazioni di alcuni studenti del liceo romano "Virgilio", viene denunciato per detenzione ai fini di spaccio un 17enne trovato in possesso di alcune dosi e segnalati alla Prefettura altri 5 minorenni come consumatori abituali. Il blitz ha coinvolto anche altri ragazzi degli istituti della Capitale ("Righi" e "Manara"). L'operazione di polizia sarebbe iniziata a giugno, grazie alle informazioni raccolte dal poliziotto di quartiere del commissariato, ma è fin troppo marchiana la coincidenza con l'annuncio dei criminali progetti di Fini. A Pescara, all'istituto commerciale "Aterno" è il preside ad indicare alla Guardia di Finanza gli alunni da controllare. Si chiama Eliseo Marrone, è consigliere comunale di Alleanza Nazionale, e si è accordato con gli uomini delle Fiamme gialle per far ispezionare la scuola periodicamente sulla base di liste che lui stesso prepara. Gli è stato messo a disposizione un agente ed un cane antidroga ed è lui stesso a segnalare gli alunni sospetti, o altrimenti a sorteggiare le classi da ispezionare.

La caccia alle canne nelle scuole continua con blitz spettacolari in tutta la Penisola, che portano solo al sequestro di qualche grammo di fumo, ma che occupano larghissimi spazi sui giornali e sui TG fascisti. Se qualche dirigente scolastico non ci sta, peggio per lui. Il Preside del Liceo di Rho (varese) viene accusato di favoreggiamento per non aver impedito lo spaccio di hashish. Secondo l'accusa della Procura, sarebbe stato troppo permissivo verso spaccio e consumo di hashish nei bagni e nel cortile del suo istituto, il liceo scientifico "Majorana" di Rho.
Invece, P. R., coraggiosa insegnante di sostegno si ritrova addirittura al centro di un'interrogazione del senatore di An Bonatesta per aver "impedito in classe i previsti controlli antidroga con l'ausilio delle unità cinofile".

robertino








 

 



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