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Da "Umanità Nova" n. 38 del 23 novembre 2003

Eurorepressione
Libertà per i 7 di Salonicco


Nel corso delle manifestazioni dello scorso mese di giugno in occasione del vertice di Salonicco (Grecia), ci furono più di un centinaio di fermi ed una trentina di arresti, soprattutto di militanti dell'area anarchica ed antiautoritaria. Oggi sono ancora imprigionati 7 compagni: Simon Chapman (inglese), Fernando Perez Gorraiz (spagnolo), Carlos Martin Martinez (spagnolo), Souleiman "Kastro" Dakduk (siriano), Spyros Tsitsas (greco) più altri due minorenni greci (detenuti in un riformatorio). A distanza di quasi sei mesi dall'arresto ancora non sono stati processati e secondo la legislazione vigente possono subire fino a 18 mesi di carcerazione preventiva.

Le imputazioni a carico dei compagni prigionieri sono penalmente rilevanti per il codice greco (resistenza, detenzione di esplosivi, danneggiamento grave, ecc...) e potrebbero portare anche a condanne per decine di anni di reclusione.

Caso esemplare dei sistemi adoperati dalla polizia greca per costruire le imputazioni è quello del compagno accusato di avere con se uno zaino (nero) con dentro un'ascia, un martello e diverse molotov. Come si può vedere nelle foto diffuse da una agenzia di stampa ufficiale (Reuters) il compagno indossava al momento del fermo (e del relativo pestaggio) uno zaino di colore blu che in seguito risulterà (poco) misteriosamente sparito, in una immagine successiva (della Associated Press) si vede chiaramente che il compagno non ha più il suo zaino e che vicino a lui c'è uno zaino di colore nero. Come questo gli sia arrivato accanto viene mostrato in un filmato (di ET3, un canale della tv greca) diffuso anche su Internet, che mostra un poliziotto nell'atto di depositare lo zaino incriminato accanto al compagno.

Qualcosa che fa immediatamente venire in mente le molotov "trovate" alla Scuola Diaz durante le giornate del G8 a Genova.

Cinque dei compagni hanno iniziato, i primi giorni dello scorso mese di ottobre, uno sciopero della fame per protestare contro le condizioni disumane della detenzione. All'inizio di novembre Carlos Martin Martinez è stato trasferito in ospedale a causa dell'aggravarsi delle sue condizioni di salute, e l'avvocato difensore ha dichiarato che il suo assistito è stato picchiato mentre era legato su una sedia; pochi giorni dopo anche gli altri quattro sono stati ricoverati. Poi, la settimana scorsa, sono stati tutti di nuovo trasferiti nell'ospedale del carcere di Atene, dove hanno iniziato anche lo sciopero della sete. Anche i due rinchiusi in riformatorio hanno annunciato di aver iniziato una protesta simile.

In quest'ultimo mese sono state numerose le manifestazioni di solidarietà e di protesta per chiedere la liberazione dei "7 di Salonicco": il 5, 8 e 10 ottobre ci sono state diverse iniziative a Londra, il 21 un gruppo di compagni ha occupato l'Unione dei giornalisti a Salonicco, il 27 c'è stata una "invasione" dell'Ambasciata greca a Londra e il 7 novembre ad Atene e Salonicco migliaia di manifestanti in corteo hanno chiesto la liberazione dei prigionieri. Le iniziative sono proseguite, la scorsa settimana, sia nel Regno Unito che in Spagna ma soprattutto in Grecia dove, l'11 novembre, sono anche state occupate alcune facoltà universitarie in diverse città e il 14 la sede del PASOK (il partito di Governo) di Salonicco durante la quale ci sono stati anche scontri con la polizia ed un arresto.

C'è urgente necessità di sostegno economico e di iniziative di informazione e protesta, maggiori notizie e aggiornamenti sulla vicenda si possono trovare su diversi siti come https://www.tesalonika2003.info/ (in spagnolo) http://www.freesimonchapman.org/ (in inglese).

Pepsy
(da informazioni diffuse via Internet)










 

 



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