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Da "Umanità Nova" n. 38 del 23 novembre 2003

Ministri di polizia


Il ministro Scajola, come si ricorderà, fu quello che diede del rompicoglioni al prof. Biagi perché chiedeva la scorta. Tralasciando le più elementari considerazioni sull'eleganza delle allocuzioni usate da un ministro della Repubblica, appare chiaro che il buon Scajola, rammaricandosi che il prof. Biagi non gradisse essere ucciso sotto casa, giudicava questo suo incomprensibile desiderio come una fastidiosa seccatura e un intralcio per certe inconfessabili strategie. E s'è visto come è andata a finire.

Oggi agli Interni non c'è più Scajola, democristiano doc, e al suo posto è apparso Pisanu, altro democristiano doc. Nulla viene lasciato al caso, i ministri degli Interni non si improvvisano ma vengono allevati fin dalla più tenera età per questo importante mestiere, senza che nulla della loro formazionbe sia lasciato al caso. E infatti anche sopra la culla di Pisanu, ancora in fasce (rigorosamente tricolori), i premurosi genitori avevano appeso i santini di San Scelba e San Tambroni.

Il ministro Pisanu, come da contratto, ogni tanto si reca in Parlamento a "riferire". È il suo mestiere, e va capito.

Generalmente le sue affermazioni, sempre come da contratto, riguardano le oscure trame tessute dai nemici del paese e l'elencazione delle misure messe in atto dai suoi sottoposti per contrastarle. Che queste affermazioni siano credibili, però, non è previsto nei termini contrattuali, per cui, anche se davanti al Parlamento (o, forse, proprio perché davanti al Parlamento) nulla vieta al ministro degli Interni di turno di parlare a raglio sui più disparati argomenti, come se si trovasse nella sala biliardi del baretto sottocasa. Con risultati, a volte, davvero sorprendenti.

Recentemente, infatti, dopo aver vaneggiato di una funambolica e surreale alleanza fra Brigate rosse e frange anarchico-insurrezionaliste, ha perfino ipotizzato il definitivo passaggio degli anarchici, di tutti gli anarchici, nel gotha del lottarmatismo, e il loro sostituirsi, una volta per tutte, all'odiato amico-nemico di formazione marxista. Raramente le mene poliziesche hanno raggiunto simili vette di intelligenza!
Che il ministro degli Interni spari delle perfette idiozie come questa, rientra nel suo contratto di lavoro, e infatti, se non vuole essere rimosso per inadempienza come l'ultimo dei commissari, ogni tanto deve dimostrare a chi lo tiene a libro paga di saper fare il suo mestiere. E di essere pronto a mestare nel torbido, cosa che alla sua categoria dà sempre una specie di orgasmo.

Evidentemente il forte impegno sociale del movimento anarchico e della Fai nelle lotte sindacali, antimilitariste, ambientaliste, antirazziste, nelle lotte che tutti i giorni portiamo avanti nelle piazze e sui posti di lavoro, comincia davvero a dare fastidio, e se non bastano i pacchi bomba ad avvolgerle nel fumo, un ministro degli Interni disposto a fare la parte del buffone non manca mai.

Proprio come questa volta.

MoM










 

 



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