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Da "Umanità Nova"
n. 39 del 30 novembre 2003
inform@zione
Palermo per il diritto alla casa
La mattina di venerdì 21 novembre alcune famiglie del Comitato
di Lotta per la casa "12 luglio" di Palermo hanno occupato la scalinata
del Teatro Massimo impedendo l'accesso alla struttura.
Nel pomeriggio una delegazione si è recata in Prefettura per
conferire con l'assessore Corrao. La discussione è stata un buco
nell'acqua. Alle 19 dello stesso giorno, la polizia ha sgomberato le
famiglie ma, per fortuna, nessuno s'è fatto male.
L'azione (sostenuta da compagne e compagni di diverse realtà di
movimento tra cui il Forum Sociale e il Laboratorio Zeta) si è
resa necessaria vista l'insostenibile superficialità con la
quale le istituzioni hanno trattano il problema abitativo nelle ultime
settimane.
Nei giorni precedenti, infatti, alla richiesta del Comitato di una
lista definitiva delle abitazioni confiscate alla mafia a disposizione
del Comune, i funzionari comunali hanno risposto che al momento non
c'è nessuna mappatura ufficiale delle case.
Non solo appare grave che l'amministrazione comunale di Palermo non sia
in grado di fornire risposte di questo tipo, ma è altresì
legittimo pensare che questo lassismo sia funzionale alla fase di
stallo nella quale si vogliono diluire le aspettative en le speranze
delle famiglie in lotta.
Dopo un anno e mezzo dalla sua costituzione, il Comitato ha ottenuto 21 appartamenti.
Il risultato, per quanto buono, non è ancora soddisfacente non
solo in relazione ai bisogni di tutte le famiglie ma anche al numero di
case e beni immobili confiscati alla mafia in città e mai
utilizzati.
Le questioni poste dal Comitato sono assolutamente scottanti nella
forma e nel contenuto: le famiglie, autorganizzate, rivendicano il
diritto alla casa proponendo una soluzione concreta, sotto gli occhi di
tutti e senza il beneplacito di alcun partito.
I bisogni sociali che vengono denunciati vengono accompagnati da una
scelta consapevole di autogestire la lotta senza padrini o padroni
politici: una caratteristica questa che si è finora rivelata
vincente e che ha irritato non poco la controparte istituzionale.
TAZ laboratorio di comunicazione libertaria
Padova contro il vertice ue
Sabato 22 novembre, si è svolta a Padova la prima manifestazione
contro il previsto vertice dei ministri UE nel capoluogo patavino. Il
corteo per il diritto alla casa, era stato indetto da un largo cartello
di comitati di lotta, associazioni e forze politiche, tra le quali
l'Unione Inquilini, la Rete antirazzista di Venezia e Rifondazione
Comunista, con una più che buona partecipazione dei lavoratori
immigrati che il problema della casa lo vivono sulla loro pelle in modo
particolarmente drammatico. Pochi giorni prima infatti, nella stessa
giornata in cui a Roma si svolgevano i funerali di stato per i morti di
Nassiriya, in provincia di Treviso i carabinieri avevano sgomberato due
strutture occupate ed utilizzate da oltre 150 immigrati come
sistemazione abitativa. I manifestanti per le strade di Padova - circa
due mila - hanno denunciato la logica ottusa e repressiva di tali
sgomberi, collegandola all'opposizione nei confronti del progettato
centro permanenza temporanea in Veneto, ossessivamente perseguito
dall'onorevole-carabiniere Ascierto di Alleanza Nazionale.
Gli anarchici e le anarchiche, con le loro bandiere, si sono ritrovati
dietro lo "storico" striscione della Rete antirazzista "Chiudere i
lager, aprire le frontiere". Il corteo si è concluso sotto la
Prefettura, fondendosi col presidio anti-guerra delle Donne in nero.
In contemporanea, a Treviso si svolgeva una analoga manifestazione con
un migliaio di persone in piazza che avevano risposto alla convocazione
di Disobbedienti, Cgil e altre associazioni.
Un senzapatria
Seravezza: anarchica giornata
Sabato 22 novembre si è svolta a Seravezza (LU) la prevista
"anarchica giornata". Fin dalle prime ore del pomeriggio buona è
stata la partecipazione di compagni, simpatizzanti e giovani delle zone
circostanti interessati ai libri e alla stampa di movimento.
Nell'assemblea, dopo l'introduzione di un compagno del Gruppo anarchico
versiliese, Stefano Raspa della commissione antimilitarista della FAI
ha relazionato e controinformato in maniera incisiva e puntuale sui
crimini del militarismo, sui rigurgiti nazionalisti e sul becero
patriottismo di questi giorni. In particolare è stata
evidenziata la crescente pervasività della macchina militarista
nella società, dove il confine tra civile e militare è
sempre più labile ed uccidere (ed essere uccisi) a comando
è sempre più considerata una professione come un'altra.
La giornata si è conclusa nel migliore dei modi, con un pubblico
numeroso che ha applaudito a lungo Ciclonica, spettacolo teatrale
scritto e interpretato da Soledad Nicolazzi. Durante l'iniziativa del
22 novembre sono state raccolte sottoscrizioni che saranno utilizzate
per le spese legali dei compagni colpiti dall'operazione repressiva
Blackout.
Gruppo anarchico versiliese
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