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Da "Umanità Nova" n. 40 del 7 dicembre 2003

Vinto il primo round
Scanzano: scorie nucleari e facce di palta


Concludevo il precedente articolo (UN 39) sulle vicende di Scanzano, sito indicato dal governo nel decreto del 13 novembre come deposito nazionale dei rifiuti radioattivi, con due ipotesi. La prima si riferiva all'evidente incompetenza di chi si è occupato del piano di smaltimento dei materiali radioattivi, la seconda inquadrava i fatti, di queste ultime settimane, in una strategia governativa a lungo termine finalizzata a "sgonfiare" la protesta della popolazione.

Da un comunicato stampa istituzionale si legge che: "Il Consiglio dei ministri, nella seduta del 27 novembre, ha svolto ulteriori approfondimenti sulla questione dell'individuazione del sito più adatto alla sistemazione in sicurezza dei rifiuti radioattivi, convenendo di espungere dal testo del decreto-legge n.314 del 2003 il riferimento al comune di Scanzano Jonico e di affidare ad una apposita Commissione tecnico-scientifica il compito di individuare un'area idonea.
In tal senso il Governo presenterà al più presto un emendamento al decreto-legge in discussione per la conversione in Parlamento."
Ho cercato sul vocabolario il termine "espungere" e ho trovato che è sinonimo di cancellare, l'uso "ricercato" della lingua italiana non modifica, comunque, la sostanza di quanto è avvenuto. La reazione immediata, determinata e compatta  della popolazione locale ha costretto il governo a fare marcia indietro rispetto alla precedente decisione.

I 14 giorni di blocchi stradali, presidi ed assemblee permanenti hanno mostrato tutta la forza di cui sono capaci coloro che, normalmente, sono considerati, dalla gerarchia del potere, solo come l'ultimo anello della catena decisionale, ovvero coloro che le decisioni le subiscono.

Non si conosce ancora il testo ufficiale dell'emendamento, ma da quanto si deduce dagli organi d'informazione ci saranno 12 mesi per individuare il sito che ospiterà il deposito nazionale per la sistemazione delle scorie radioattive. Verrà costituita una commissione tecnico-scientifica composta da 14 super esperti che farà da supporto al Commissario straordinario (sarà ancora il gen. Jean??) cui spetta la decisione finale.

Da ricordare che è stata proprio una commissione di esperti, (erano 7 quelli previsti dall'ordinanza ministeriale del 7 marzo 03), quella che ha individuato il sito di Scanzano come idoneo allo stoccaggio dei rifiuti nucleari. I futuri componenti della commissione saranno 14 e super esperti, ...una vera garanzia!
Sarà perché il decreto 314 era stato sottoscritto da più ministri, sotto "l'autografo" di Berlusconi c'erano, infatti, le firme di  Pisanu (interni), Martino (difesa), Marzano (industria), Matteoli (ambiente) Tremonti (economia), Sirchia (sanità) e La Loggia (regioni), che della commissione faranno parte tre esperti nominati dal Presidente del Consiglio dei Ministri, due ciascuno rispettivamente dai ministeri dell'Ambiente e delle Attività Produttive, uno ciascuno dai ministeri dell'Economia, della Difesa, dell'Interno, della Salute e dell'Istruzione. Due, infine, i membri scelti dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano.

Appaiono, a questo punto sconcertanti, le dichiarazioni rilasciate alla stampa da alcuni rappresentanti della maggioranza. Infatti, subito dopo alla decisione del consiglio dei ministri di modificare il testo del decreto, il deputato di Forza Italia, Giancarlo Blasi, si affrettava ad affermare: "C'è stata una valutazione errata della Sogin, che ha presentato dei dati errati al governo, il quale ha quindi inizialmente deciso su quella base".
Ma chi ha nominato il gen. Jean, presidente della Sogin, quale commissario straordinario per l'affare del nucleare?
Il sottosegretario alle infrastrutture, Guido Viceconte, esprimeva: "Grande soddisfazione per la sensibilità del presidente Berlusconi per le tematiche espresse dalla popolazione lucana"
Per il viceministro dell'Economia e delle Finanze, Gianfranco Miccichè è chiaro che: "Ancora una volta, il Governo ha dimostrato di avere buon senso e coraggio".

Ed infine, secondo il ministro per gli Affari Regionali, Enrico La Loggia: "È stata affermata la linea di un coinvolgimento forte delle Regioni e degli Enti Locali. Ora occorre giungere all'individuazione più congrua e condivisa del sito migliore e più sicuro".

Ma come, la rivolta della popolazione ha bloccato l'intera Basilicata per due settimane, vi hanno fatto un "fondo" grande come il deposito geologico che volevate realizzare, da più parti la comunità scientifica ha criticato la scelta governativa da un punto di vista tecnico e avete una tal "faccia di palta" da fare queste dichiarazioni.
Scanzano non esce definitivamente di scena, non credo si arrischieranno a nominarla di nuovo, ma almeno per non dichiarare ufficialmente la sconfitta, la ritengono ancora nel novero dei siti che la prossima commissione dovrà valutare per scegliere il luogo in cui costruire il deposito nazionale unico dove stoccare i rifiuti radioattivi prodotti in Italia.

Il problema della messa in sicurezza delle scorie nucleari rimane, ma l'esperienza realizzata in terra lucana contribuisce ad affermare l'idea, più generale, per cui la gestione del territorio riguarda direttamente chi su di esso vive e non chi la sfrutta semplicemente come un'occasione per favorire la speculazione economica del momento.
In assenza di novità eccezionali la notizia "rifiuti radioattivi" scomparirà dalle pagine dei quotidiani e dalle immagini televisive, ma le questioni che riguardano l'ambiente e il territorio continueranno a riproporsi, pur nella loro diversa problematicità, nella nostra quotidianità. 
Risulta oggi, ancor più evidente, la necessità della nascita e dello sviluppo di un numero sempre maggiore di comitati locali che sappiano slegarsi dalla eccezionalità degli eventi per assumere una forma organizzativa, non gerarchica e permanente, su cui fondare le basi per l'autogestione del territorio nel rispetto dell'ambiente e delle generazioni future.

MarTa







 

 



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