archivio/archivio2003/un01/unlogopiccolo

Da "Umanità Nova" n. 41 del 14 dicembre 2003

inform@zione


Brescia cresce la Gramigna
A Brescia venerdì 28 novembre è stato presentato il n.0 di Gramigna "giornale anarchico che cresce per dispetto" che segue, anticipa e presenta le attività che vengono proposte nello spazio del circolo anarchico "E. Bonometti". La serata ha preso avvio dalle note della Ciurmanemica Band che ha reinterpretato pezzi del repertorio anarchico e popolare in un equilibrato connubio tra musica strumentale e l'emozionante performance vocale di Livia, cantante della band. È seguito poi "ammutinamento": momento teatrale da corridoio, che ha presentato frammenti di spettacolo tratti da "Pampas" di Fabio Maccarinelli e "Sgorbypark" di Giacomo Gamba. Accelerazioni e sospensioni, voglia e capacità anche da parte delle attrici/attori di rimettersi in gioco, rigore nella mescolanza; uno spettacolo che tratteggiava un orizzonte di violenza e sopraffazione, dove educazione fa rima con punizione, amore con solitudine. Ai presenti che affollavano lo spazio di vicolo Borgondio è stato inoltre presentato il primo "germoglio" delle edizioni Gramigna: "50 fotografie di Brescia 2002/2003" di Giovanni Arici. La serata si è conclusa tra musica klezmer e vin brulè.

Milano La banda del Matese
"Volevamo fare un lavoro teatrale sulle lotte contadine di fine ottocento. Durante le nostre ricerche, ci siamo imbattuti in Errico Malatesta e Carlo Cafiero e le testimonianze che parlavano del tentativo di insurrezione delle genti del Matese.
Il personaggio, la storia ci hanno colpito a tal punto che abbiamo lavorato per dare uno spessore storico e umano alla vicenda". Così i compagni del gruppo teatrale ci hanno raccontato come è avvenuta la scelta di parlare di Malatesta e del suo tentativo di dimostrare che il riscatto era possibile.
Giovedì 13 novembre all'Ateneo Libertario di Milano Luca Dai, Antonio Crinò e Andrea Zorzetto hanno presentato"La Banda del Matese" spettacolo musico teatrale, narrativo, storico.
Con una buona colonna sonora originale e azzeccando i tempi scenici con una scenografia scarna ma efficace, davanti ad una sala piena, sono riusciti a dare il senso della situazione che rappresentavano. I fatti sono noti: 1877 Malatesta e Cafiero insieme a vari internazionalisti si inoltrano nei monti fra Campobasso e Benevento proclamando in diversi comuni la rivoluzione sociale, abolendo la tassa sul macinato, sabotando i meccanismi per il suo calcolo e bruciando gli archivi della proprietà... Per oltre un'ora, cioè per tutto il tempo dello spettacolo, il pubblico è rimasto rapito dai suoni e rumori di quegli accadimenti che in qualche modo hanno cambiato le lotte di quel periodo.
Quest'anno ricorre il 150esimo della nascita di Errico Malatesta, forse il più importante rivoluzionario della storia di Italia degli ultimi due secoli: quale miglior regalo per una figura che oggi si continua a riscoprire. Innumerevoli sono i libri che analizzano il pensiero malatestiano; la sua attualità ne fa oggi una delle figure più importanti per la rinascita della possibilità di autorganizzazione dei lavoratori.
Lo spettacolo è stato già dato con successo in altri centri sociali e i compagni del gruppo teatrale sono disponibili a rappresentarlo per le situazioni che lo desiderino.
A.D.
Per  contatti  02 2551994

Torino: bloccato convegno sul TAV
Sabato 29 novembre si è fatta sentire di nuovo a Torino la protesta del movimento NO TAV di Torino, cintura torinese e Valsusa. In quasi duecento abbiamo vivacemente manifestato fuori dal centro incontri della Regione Piemonte dove sarebbe dovuto svolgersi un convegno sull'Alta Velocità e sul corridoio intermodale 5 con la partecipazione dei presidenti delle regioni Piemonte, Lombardia e Friuli, del viceministro alle infrastrutture e numerosi esponenti di spicco interessati alla mostruosa opera.
La determinazione dei manifestanti, che intendevano partecipare all'iniziativa pubblica, è rimbombata fin nell'atrio d'ingresso del centro incontri dove una nutrita presenza di poliziotti in divisa ed in borghese, hanno impedito l'ingresso a tutti noi, utilizzando come al solito la loro arroganza e violenza, unici strumenti di cui sanno far uso di fronte al dilagare ed estendersi sul nostro territorio delle iniziative, piccole o grandi, di opposizione ad un progetto che ripetiamo inutile, costosissimo e violento.
Inutile perché non risponde alle reali esigenze di traffico merci transalpino e non crea veri posti di lavoro; costosissimo con i previsti 20 miliardi di euro a carico di tutti i cittadini che pagano le tasse; violento per come distrugge irreversibilmente l'ambiente e le risorse naturali.
I manifestanti, abitanti dei territori interessati al TAV Torino-Lione, da Torino a Bussoleno, passando per Pianezza, Avigliana, Almese, Caprie ed altri comuni, forti delle loro ragioni non si sono intimoriti di fronte a tanta prepotenza ed hanno continuato la protesta.
Sono stati gli organizzatori a dover bloccare il convegno, rinunciare ai relatori e non poter accendere i riflettori sull'ennesima passerella politico-imprenditoriale di preventiva celebrazione delle magnificenze dell'Alta Velocità.
Il protagonismo sociale continua ad essere l'elemento principale nella battaglia al progetto del TAV/TAC e grazie a questo fermare il tav è possibile.
Comitato Spontaneo Pianezzese contro i G8
info: 

Pisa, il sabato degli sgomberi
A Pisa erano stati occupati e liberati due spazi il 4 e il 5 dicembre. Il Coordinamento dei Collettivi Medi aveva occupato uno spazio per proseguire il percorso di informazione e confronto sui temi discussi nelle autogestioni di sette scuole concluse la settimana precedente, mentre il laboratorio delle disobbedienze Rebeldia aveva occupato la ex-fabbrica Guidotti, da mesi abbandonata, per rilanciare il problema degli spazi con una 10 giorni densissima di incontri e avvenimenti. Gli studenti medi avevano raggiunto un accordo con l'assessore del Comune: per rimanere 3 giorni nel capannone. Rebeldia aveva in corso la trattativa con il Rettorato. Né dal Comune, né dall'Università, sono partite denunce per l'occupazione o richieste di intervento della Polizia. Nonostante questo la Questura di Pisa è intervenuta sgomberando la mattina del 6 dicembre entrambe le occupazioni, portando in questura tutti gli occupanti maggiorenni e emettendo 42 denunce per invasione di edificio e resistenza. Botte a chi si opponeva passivamente, intimidazioni e provocazioni agli studenti, sequestrate due videocassette ad un mediattivista che filmava.
In un'assemblea autoconvocata lo stesso giorno, a cui hanno partecipato tutte le realtà del movimento pisano, si sono decise mobilitazioni per la prossima settimana: - Un presidio informativo - La richiesta di un consiglio comunale aperto - Una manifestazione regionale per sabato 13 contro la criminalizzazione del movimento, che chiede le dimissioni immediate del questore Introcaso. (da Indymedia Toscana)
Il Coordinamento Anarchici e Libertari di Pisa e Valdera invita tutti i compagni anarchici della Toscana a partecipare alla manifestazione del 13 dicembre, a cui sarà presente con un proprio spezzone.

Trieste montatura a mezzo stampa
Il 2 e 3 dicembre scorsi il giornale locale "Il Piccolo" esce con titoloni ad otto colonne del tipo "È triestino il telefonista delle nuove BR". L'indagato in questione è un anarchico dell'area insurrezionalista, ben noto in città, ed è accusato di essere il telefonista dei Nuclei Territoriali antimperialisti (NTA). Come ovvio la notizia è ghiotta e pur di vendere qualche copia in più i giornalisti non solo romanzano il tutto a mo' di giornale scandalistico (da segnalare anche gli appostamenti sotto casa e le foto rubate, in stile paparazzo) ma soprattutto scrivono indirizzi, abitudini, frequentazioni, fotografano le abitazioni dell'indagato ed anche di compagni a lui vicini. Per i redattori de "Il Piccolo" è già colpevole, sebbene si dichiari estraneo ai fatti e, in quanto anarchico, lontano anche idealmente da un gruppo lottarmatista politicamente vicino alle Brigate Rosse, e sebbene non sia ancora stato nemmeno rinviato a giudizio.
Nonostante i diversi modi di vedere e praticare l'anarchismo, i militanti del Gruppo Germinal decidono di scendere in piazza non solo per dimostrare la propria solidarietà ma soprattutto per smontare le menzogne de "Il Piccolo". Sabato 6 dicembre ci siamo ritrovati in una ventina fra compagni anarchici, simpatizzanti e persone solidali a volantinare e manifestare il nostro sdegno per questa campagna di pubblico linciaggio. Numerosi gli interventi al megafono che, prendendo spunto dagli articoli, spiegavano ai passanti come stessero realmente le cose. Gli striscioni recitavano "Non credere nei media! Informati - ribellati" e "Solidarietà agli anarchici inquisiti - terrorista è lo stato".
Un compagno del Germinal








 

 



Contenuti  UNa storia  in edicola  archivio  comunicati  a-links


Redazione fat@inrete.it  Web uenne@ecn.org  Amministrazione  t.antonelli@tin.it