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Da "Umanità Nova" n. 42 del 21 dicembre 2003

La cattura di un'ombra
Fine dell'alibi imperialista


La plateale cattura di Saddam Hussein da parte delle forze militari Usa rappresenta la caduta del principale pretesto dell'occupazione militare dell'Iraq da parte degli Stati Uniti e dei loro alleati europei, intenzionati a spartirsi voracemente la torta degli interessi economici legati al petrolio ed alla ricostruzione post-bellica.

Se infatti rispondesse al vero che l'ex-leader del partito Baath era a capo della guerriglia contro i "liberatori" e che la sua latitanza potesse davvero pregiudicare lo sviluppo democratico iracheno, a questo punto le ragioni dell'occupazione militare cadrebbero in blocco: l'obiettivo della guerra è stato conseguito.

In realtà, non è credibile che un presunto capo della guerriglia si faccia catturare, senza colpo ferire, dentro un cunicolo, assieme ad alcuni scherani armati con appena due mitragliatori, come un fuorilegge di infimo livello.

Ormai, appare evidente che la carta da gioco dell'ex-dittatore valeva ben poco.
Non casualmente a Baghdad dopo l'evento è prevalsa l'indifferenza, anche nei quartieri sciiti.

Facile quindi prevedere che le azioni armate contro la presenza militare straniera continueranno, dato che dietro di esse vi sono consistenti gruppi e motivazioni che, senza volere il ritorno del passato e impopolare regime, combattono per ben altre ragioni l'occupazione del territorio iracheno ad opera dei diversi stati coinvolti nella guerra di Bush. Inoltre la maggioranza sciita, dopo la messa fuori gioco del sunnita Saddam Hussein, si sentirà più forte e legittimata a reclamare il potere; così come i curdi rivendicheranno con maggiore determinazione l'indipendenza per il Kurdistan.

Ma entrambe queste due prospettive cozzano con i disegni di "normalizzazione" elaborati a Washington, dove da tempo si vuole evitare l'instaurarsi di un governo islamico filoiraniano e dove si è ben consapevoli che la questione kurda è una mina innescata nei rapporti con il governo turco; per cui dietro il trionfalismo da cow-boy, la cattura del "nemico personale" del presidente americano appare destinata a rivelarsi come la cattura di un'ombra; mentre in America, come in Inghilterra e in Italia, gli oppositori della guerra avranno un motivo in più per mettere in difficoltà i rispettivi governi.

U. F.








 

 



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