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Da "Umanità Nova"
n. 42 del 21 dicembre 2003
inform@zione
Palermo: due giorni sulla strage di stato
Nei giorni 12 e 13 dicembre anarchiche e anarchici palermitani hanno
voluto ricordare i tragici fatti del 1969 con una due giorni di
incontro, dibattito e comunicazione di strada.
Venerdì 12 nell'aula seminari della facoltà di Lettere e
Filosofia si è tenuto un dibattito sulla strategia della
tensione in senso storico e sulle odierne dinamiche del terrorismo
globale. L'incontro è stato molto apprezzato per il buon
spessore degli interventi dei relatori e per la discussione che ne
è scaturita. Sono intervenuti - tra gli altri - Antonio Cardella
militante storico della FAI e Salvo Vaccaro dell'Università di
Palermo. Il tema dell'autogoverno del territorio nelle sue diverse
declinazioni e proposte assunte in Italia e nel resto del mondo, ha
fatto da contraltare all'analisi delle attuali dinamiche politiche
improntate al ricatto della guerra permanente e globale. La mancanza di
una progettualità complessiva che riesca ad unificare le istanze
di cambiamento sociale in molti e diversi punti del mondo è la
causa principale - per il momento - dell'incapacità dei
movimenti di invertire radicalmente il corso degli eventi. Sabato 13 si
è svolta - in una Palermo natalizia assediata dal nevrotico
traffico delle festività - la Street parade contro il terrorismo
di Stato di ieri e di oggi. Una cospicua presenza di carabinieri e
polizia non ha impedito la comunicazione alla cittadinanza dei
contenuti della manifestazione.
Uno dei momenti più significativi dell'iniziativa si è
avuto quando il corteo ha fatto una sosta ai Quattro Canti di
Città (incrocio tra le due principali arterie del centro
storico) e dall'altoparlante è stato ricordato ai palermitani
che l'amministrazione comunale che li governa è l'espressione
politica del blocco di comando clerico-mafioso-fascista che impedisce a
questa città una reale risoluzione delle tante emergenze sociali
che la affliggono. Non è con la politica dei grandi eventi
mondani, della carità pelosa o del temporeggiamento che si
risolvono problemi strutturali come la mancanza di case, di lavoro e di
servizi.
TAZ laboratorio di comunicazione libertaria
Parma olio di ricino e manganelli
Venerdì 12 dicembre si è tenuto un presidio, a cui hanno
partecipato circa 150 persone, per manifestare il nostro disgusto verso
la marcia organizzata dalla Lega contro il voto agli immigrati e altre
scemenze...
Da subito, e anche nei giorni precedenti, si era capito che la polizia sarebbe stata li per picchiare.
La prima carica è avvenuta verso le 19,30 con la chiara
intenzione di disperdere e guadagnare spazio per il passaggio dei
leghisti (circa 200): risultato due persone all'ospedale (un ragazzino
di 17 anni "pericoloso lanciatore di petardi" ed un trentenne).
Poche centinaia di metri dopo, una nuova carica nella piazza principale
disperde i compagni, che si difendono come possono da questo feroce
attacco, il risultato è di parecchi feriti, compagni picchiati e
sbattuti contro i colonnotti con calci e manganelli mentre opponevano
resistenza passiva tenendo uno striscione, un ragazzino caduto a terra
è stato preso addirittura a cinghiate da cinque "eroici" sbirri".
Pochi minuti più tardi i poliziotti sghignazzanti ed esaltati,
si ammassano vicino al luogo dove si tiene il Comizio di Bossi e
tenteranno di nuovo una carica, peraltro non riuscita contro un
gruppetto di 10-15 persone. (Carica avvenuta mentre i compagni stavano
parlando con i dirigenti della questura).
Per ora le uniche notizie sono che il 17enne dopo essere stato al
pronto soccorso è stato condotto, assieme alla madre in questura
e rilasciato in nottata. Il 30enne, colpito alla testa, sarà
arrestato appena uscito dall'ospedale, un altro compagno è
già in carcere.
Per ora ci sono 27 denunce ma se ne prevedono altre. Al più presto comunicheremo altre notizie.
i compagni che c'erano
Parma assemblea sul 12 dicembre
Sabato 13 dicembre si è tenuta l'assemblea "12 dicembre 1969-le
stragi di stato e la strategia della tensione", promossa dal Gruppo
Anarchico Cieri e dall'Ateneo Libertario, che ha visto la presenza di
più di un centinaio di persone (record storico per Parma).
Massimo Ortalli, dell'Archivio Storico della Fai, ha raccontato in modo
chiaro e coinvolgente quegli avvenimenti, partendo dalle prime
avvisaglie della strategia della tensione (le bombe della primavera
1969), soffermandosi su quel 12 dicembre e sulla vicenda di Pinelli,
per poi ricostruire l'iter processuale.
Il dibattito successivo, oltre a questo tema, è stato anche
influenzato da commenti sugli scontri del giorno prima avvenuti a
Parma, confermando la continuità della repressione statale.
Alla fine dell'iniziativa, un ricco buffet ha allietato anche gli
stomaci dei convenuti. Tra l'altro, sono iniziate le vendite delle
magliette e delle felpe dell'Ateneo Libertario, che hanno riscosso
molto successo.
anarcomax per il g.a. Cieri
Torino: avvisi di garanzia
Lo scorso 22 marzo al termine del corteo spontaneo contro la guerra che
aveva attraversato il centro cittadino, lo spezzone della Federazione
Anarchica Torinese - FAI si diresse verso l'ex residenza savoiarda di
Palazzo Madama nella centralissima piazza Castello. Dalla balconata che
sovrasta lo scalone monumentale la bandiera tricolore dell'Italia
guerrafondaia lasciò spazio alle bandiere rossonere degli
anarchici e a quella arcobaleno.
Dopo una mezz'ora intervenne la digos che identificò i compagni
che, dalla balconata, stavano lanciando slogan antimilitaristi e per lo
sciopero generale contro la guerra e la diserzione generalizzata. La
celere intanto circondava gli anarchici che nella piazza sottostante
davano solidarietà ai compagni al primo piano. Dopo circa un'ora
i compagni si ricongiunsero in corteo agli altri manifestanti che
stavano presidiando dinanzi alla prefettura.
Il 12 dicembre sono cominciati a fioccare gli avvisi di garanzia per
vilipendio al tricolore. Riguardano a quanto ne sappiamo quattro
compagni: Giovanni, Emilio, Maria e Michele.
Poche settimane dopo l'avviso di garanzia per vilipendio all'esercito
che aveva colpito Marco della FAT, continua la pressione intimidatoria
delle forze del disordine nei confronti della FAI torinese. La migliore
risposta non può essere che un ulteriore impegno
antimilitarista. Sabato 13 dicembre, in occasione della seconda delle
due giornate di controinformazione e lotta sulle stragi di stato e la
repressione, lo striscione "Quando la patria chiama rispondi
signornò" era ben visibile davanti a palazzo Madama.
Eufelia
Torino: terrorista è lo stato
Due giornate di riflessione, informazione e lotta "per non dimenticare
le stragi di ieri ed opporci a quelle di oggi" si sono svolte a Torino
il 12 e 13 dicembre. Si è cominciato venerdì 12 con un
dibattito "I crimini della democrazia: dalla strage di stato alle
gabbie di Guantanamo" in cui, ripercorrendo gli anni delle stragi
volute dallo stato per fermare la marea montante del movimento, si
è colto il filo rosso che unisce le strategie repressive di
allora a quelle odierne. Il giorno successivo si è organizzato
un punto informativo con musica, performance, mostre e banchetti in
piazza Castello ove è stata allestita una scenografia per
ricordare le stragi da piazza Fontana all'Italicus, a piazza della
Loggia alla stazione di Bologna. Un manichino di traverso ad una
finestra sollevata sulla piazza evocava l'assassinio di Giuseppe
Pinelli. L'iniziativa è ben riuscita coinvolgendo passanti e
compagni. In molti si fermavano per ascoltare le canzoni di Francesco,
plaudendo agli interventi in cui è stata ricordata la natura
criminale degli stati.
Euf.
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