|
Da "Umanità Nova"
n. 42 del 21 dicembre 2003
Morire di Bossi-Fini
La
disumanità ottusa e criminale della legge Bossi-Fini continua ad
essere confermata da tante storie minori, dietro alle quali non ci sono
numeri ma esistenze di persone. Ultimo tragico caso è quello di
Djeng Doudou, un senegalese di 36 anni, morto il 20 novembre scorso
nell'ospedale di Livorno.
Immigrato da anni e abitante nella frazione di Quercianella assieme ad
altri senegalesi, il suo status di clandestino l'ha condannato ad una
morte drammatica, dopo che si era ammalato di leucemia acuta.
Prima la burocrazia statale ha impedito ad un suo fratello di venire in
Italia per tentare un prelievo di midollo per il trapianto, quindi ha
reso impossibile alla moglie e alla figlioletta, rimasti in Senegal, di
essergli vicino negli ultimi suoi giorni di vita.
Il primo tentativo, supportato dal volontariato locale, per avere un
permesso era stato fatto il 24 luglio presso la prefettura di Livorno,
ma la morte è giunta prima del passaporto per i suoi famigliari.
Ogni altra parola sarebbe eccessiva.
Un compagno di Livorno
|
|