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Da "Umanità Nova" n. 1 del 18 gennaio 2004

Armi "chimiche"
Altri sei mesi per i militari italiani in Iraq


Come ci informa il Corriere della Sera del 9 gennaio, che cita un rapporto del Carnegie Endowment for international peace, finalmente è arrivata la conferma tanto attesa e temuta! E i nostri peggiori incubi sono diventati realtà: "I soldati iracheni hanno fatto la pipì all'interno di un macchinario usato per lanciare palloni aerostatici. Così quando alla fine della guerra un team americano ha scovato quei macchinari, ha pensato di aver trovato un elemento interessante sulle ricerche batteriologiche di Saddam".

Sgomenti di fronte a questa tremenda notizia, che apre l'ennesimo squarcio di luce sulla levantina perfidia del raìs e dei suoi marmittoni, non ci resta che ringraziare il provvidenziale decisionismo del nostro governo. Giustamente preoccupato, infatti, delle condizioni igieniche dei suoi connazionali, l'esecutivo non frappone tempo al tempo e già il giorno successivo, con l'ennesimo decreto legge, "proroga le missioni all'estero. Soldati italiani a Nassiriya almeno per altri sei mesi". Così quei maiali di soldati iracheni la smetteranno di fare la pipì dentro i palloni aerostatici che volano sulle nostre teste.
Questa agghiacciante scoperta, comunque, non ha turbato solo noi, ma evidentemente, anche i membri (tanto per restare in argomento) dell'opposizione. I quali, tanto per cambiare, hanno convenuto che il fine giustifica i mezzi, che la libertà del mondo occidentale dalle minzioni irachene va difesa armi in pugno, e che anche se istituzionalmente si recita il ruolo della "opposizione", non bisogna poi esagerare. Un po' di educata perplessità può bastare, perché quanno ce vo' ce vo', mica ci si può sempre opporre!

E così, la presenza delle truppe di occupazione, e quindi anche del nostro contingente "di pace", trova finalmente piena giustificazione grazie al ritrovamento di queste armi di distruzione di massa; micidiali, certo, anche se, bisogna convenirne, le autartiche sostanze impiegate risultano un tantino artigianali (evidentemente le ispezioni dell'Onu qualcosa avevano ottenuto). L'invasione dell'Iraq, il bombardamento di intere città, la morte di migliaia di civili e militari di entrambe le parti, la distruzione dell'economia, lo stato di povertà per milioni di cittadini... meno male che queste dolorose contingenze non sono state inutili, ma hanno consentito di porre fine a una terribile minaccia per il mondo intero.

Chissà, poi, se i soldati che hanno pisciato nel serbatoio di un pallone aerostatico ("dai, dai, pisciamo lì dentro così facciamo uno scherzo a quell'idiota del sergente"), potevano pensare di finire fra gli artefici della storia?

MoM











 

 



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