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Da "Umanità Nova"
n. 3 del 1 febbraio 2004
Ricordando... Tobia Cornacchioli
Ciao, Tobia
Sabato 29 Novembre a Cosenza è scomparso Tobia Cornacchioli.
Colpito da ictus, domenica 23 novembre, l'antifascista e libertario
molto conosciuto e stimato nel territorio del cosentino, sessantottino,
fondatore dell'ICSAIC (Istituto Calabrese per la storia
dell'antifascismo e dell'Italia contemporanea), studioso di didattica
della storia e della memoria dei circuiti culturali moderni e
contemporanei ha lasciato la sua famiglia, gli innumerevoli amici e i
compagni.
Nel Maggio del 1968, a soli sedici anni, con un libro di Herbert
Marcuse in tasca "La fine dell'utopia" iniziava, insieme ad altri
giovani, a stampare un periodico dal titolo "Nuovo mondo giovane".
In autunno iniziavano le lotte per l'Università in Calabria, gli
scontri con la polizia, la battaglia per un mondo diverso. Nel 1969
Tobia aderiva al circolo anarchico Bakunin di Cosenza e conosceva fra
gli altri l'anziano anarchico Nino Malara (perseguitato e confinato
politico sotto la dittatura fascista) e il giovane Luigi Lo Celso, uno
dei cinque anarchici calabresi, morti in uno strano incidente
autostradale nel settembre del 1970.
Negli anni '70 parte per Firenze e all'università affina le sue
qualità culturali e politiche partecipando all'attività
dei Gatti selvaggi, organizzazione situazionista dell'epoca. Dopo gli
studi universitari ritorna nella sua città ed ivi si impegna
socialmente stringendo rapporti con il movimento studentesco.
Tobia partecipa, infaticabile a centinaia di iniziative, studia e
scrive, dimostrandosi uno storico fine e sensibile, amato dalla gente
semplice e dagli intellettuali per le sue qualità: apertura al
dialogo, ironia, prudenza e rigore intellettuale. Partecipa alle
problematiche culturali cosentine ed è sua la denominazione di
"La casa delle culture", un luogo culturale aperto di dibattito
pubblico della città di Cosenza, dove anche il coordinamento
degli anarchici e dei libertari calabresi negli ultimi anni ha tenuto
una serie di iniziative culturali e sociali.
Nel 1985 progetta e realizza il Bollettino dell'ICSAIC strumento di
comunicazione e divulgazione storica e culturale che sarà
pubblicato, sotto la sua direzione, fino a tutto il 1996.
Ultimamente il doppio impegno, insegnamento più il lavoro
incessante presso l'ICSAIC, lo aveva affaticato. Era sempre presente in
Istituto a rispondere con grande disponibilità a qualsiasi
richiesta. Tra gli scaffali custodiva dei "piccoli tesori" come amava
chiamare la raccolta di dati sul movimento socialista dei primi anni
del novecento, i giornali stampati in clandestinità, le foto
degli antifascisti confinati.
Spesso, quando si chiacchierava insieme del suo passato, di anarchia…,
lui che con gli anarchici non ha mai interrotto i rapporti e continuava
a seguire con passione le iniziative ed il periodico "Comunarda", amava
affermare "è il mio passato, ma fa parte anche del mio presente
e mi auguro anche del mio futuro".
Ma è proprio il futuro che è venuto a mancargli… ha
lasciato i suoi studi, la sua passione civile ed una vita esemplare
spesa per la libertà.
Ciao, Tobia.
D. Liguori
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