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Da "Umanità Nova" n. 5 del 15 febbraio 2004

Voyeurismo di regime
Della donna che ha rifiutato l'amputazione


Una donna di 62 anni decide di non farsi amputare un piede, affetto da cancrena. Ha il diabete, e quella complicanza (e la terapia chirurgica conseguente) è una delle conseguenze possibili…

Le è stato anche dato un nome fasullo, Maria, per salvaguardare la sua privacy (sic !). In realtà sappiamo anche che è separata da un anno, ma che in questo frangente ha chiesto aiuto all'ex marito, che comunque "è rimasto il suo unico punto di riferimento", che la sorella la sostiene, che vive da sola al Giambellino (un quartiere della periferia sud di Milano, non noto certo per essere un Eden), che è uscita dall'Ospedale San Paolo firmando le dimissioni volontarie, contro il parere dei medici, che probabilmente ha passato il fine settimana in Liguria (ma non in casa di cura, da amici), e che poi è volata in Sicilia da parenti per ritrovare un po' di serenità. La nota libertaria Tiziana Maiolo si è detta pronta a firmare per il trattamento sanitario obbligatorio, il Codacons (comitato di consumatori, di fatti altrui, dico io) ha minacciato l'altro noto libertario, il sindaco di Milano Albertini, il quale invece è titubante, e anzi ha scritto a Maria una lettera amichevole, in cui le chiede informalmente di farsi operare, così come l'altro noto difensore dell'autonomia popolare, il ministro della salute Girolamo Sirchia afferma che non si può obbligare nessuno a subire trattamenti sanitari di alcun genere, salvo in casi molto particolari. Un altro medico, che notoriamente combatte per l'eutanasia, invita sui media la donna a farsi operare. Inoltre vari amputati, tra cui un ex pilota di formula 1, intervistati, hanno illustrato come sia possibile condurre una vita accettabile anche con gravi mutilazioni. Della donna si è anche sentito il bisogno di dire, intervistando i vicini, che vive nella solitudine, che trascura l'igiene e che ha una strana sua credenza nella reincarnazione, ma che malgrado tutto è stata dichiarata in grado di intendere e di volere.

Mi verrebbe davvero la voglia di non aggiungere nulla, e di concludere così il pezzo. Infatti mi sembra che ci sia abbastanza per definire quello sopra riportato un elenco di evidenti nefandezze. Infatti ciò che ci manca è solo la fotocopia della sua carta di identità. Ci mancano le abitudini sessuali, solo forse (ma non è detto) in considerazione dell'età…

Si è scatenato di tutto, e soprattutto ognuno ha detto la sua. Che vergogna!

Non si tratta qui tanto di essere d'accordo con la scelta della signora o meno. Come ci si può permettere di entrare così nel merito di aspetti così intimi?

E poi, si badi bene, questo accade solo perché i media hanno proposto l'affare in un certo modo, e chissà perché, forse banalmente avevano dello spazio vuoto delle solite tragedie del mondo da riempire. Infatti casi come questo sono probabilmente molto più frequenti di quanto si pensi, e soprattutto di quanto i media ci diano da pensare.

Se vivessimo in un mondo in cui c'è l'abitudine di entrare nel merito dei nostri consimili, pazienza, si potrebbe pensare che, dato che la faccenda pone in questione l'annoso problema della salute, della vita (e della sua qualità), della scelta cosciente di decidere, quando si può, il momento della morte, e così via, si è un po' esagerato.

Ma non è così, compagni, guardiamoci in faccia. Viviamo nell'individualismo più sfrenato, nella logica di farsi ognuno gli affari propri, di tirare a campare, pensando che le energie bastino appena per sé, figuriamoci per qualcun altro. Questo tentano di insegnare a noi e ai nostri figli, perché questo è funzionale alla ristrutturazione della società per renderla sempre più funzionale a modalità di sfruttamento sottili e presentate come naturalmente ineluttabili.

Viviamo nell'ipocrisia dell'affermare bugie, accettate come verità, quando tutti, chi parla e chi ascolta, sanno benissimo che di falsità si tratta. E ci insegnano ad avere paura di affermare che si tratta di falsità, perché chi si oppone paga duramente. Altro che eccesso di interessamento, questo è lo stesso voyeurismo scandaloso del Grande Fratello (la trasmissione televisiva, ovviamente, non il dittatore del libro di Orwell, quello chi se lo ricorda più).

Questa è la pornografia, quella vera. Ci immaginiamo come si deve sentire quella donna in questi giorni ? Proviamo a metterci nei suoi panni. Già deve affrontare una situazione pesantissima, in più con tutti i riflettori puntati addosso.

Da un punto di vista tecnico posso solo aggiungere che io credo che sia da considerare che certamente il tipo di complicazione, la cancrena, pone dei seri problemi, che è difficile da curare con gli antibiotici, per questioni che sarebbe in questa sede annoso spiegare, tuttavia al margine mi sentirei di considerare che l'uso indiscriminato di tali farmaci (come ho più volte affermato da queste colonne) porta poi a una loro minore efficacia degli stessi quando servono davvero…

Ma devo dire che quasi mi dà fastidio anche scrivere queste note, mi sembra di contribuire alla perversione di cui sopra…

Paolino















 

 



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