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Da "Umanità Nova" n. 5 del 15 febbraio 2004

Ricordando... Maria Musetti


Maria Musetti

È deceduta ai primi di febbraio a Gragnana la compagna Maria Musetti, di 93 anni. Il funerale si è svolto secondo il rito cattolico.
La Marì era da sempre un punto di riferimento per l'anarchismo a Gragnana. Piuttosto bassa di statura, con una nuvola di capelli candidi in testa e due occhi neri e guizzanti, con la schiettezza del suo linguaggio semplice e i modi paesani ma arguti, suscitava naturalmente la simpatia, anche se non esitava a riprendere chi minacciava di andare fuori dai binari. Durante gli anni '30 aveva seguito nei più sperduti paesini del sud il suo compagno Dante Francesco Secchiari "Canaron", quando era stato condannato al confino per aver osato cantare Addio Lugano bella e poi, una volta tornato, di nuovo per aver risposto a tono al capoccia fascista del paese.

Quindi c'era stato il ritorno a Gragnana, con tutta la famiglia in difficoltà per l'aperta o contenuta ostilità al regime, i figli da crescere e la guerra e la liberazione, che avevano temprato il suo carattere forte ed umanitario insieme. Dopo la morte del compagno, costretta a chiudere la trattoria che gestiva sui monti lungo la strada per Campo Cecina, continuò a svolgere la sua attività di cuoca provetta nel bar in paese. Di qui sono passati a frotte i compagni che negli anni '70 e '80 venivano a prender parte alla Festa per Umanità Nova, e non era infrequente che alcuni, a corto di mezzi per procurarsi da mangiare, facessero sosta al suo locale. Locale che più tardi, negli anni '90, era diventato il ritrovo preferito degli appassionati di ciclismo, che tifavano per suo nipote giunto ad un passo da esser annoverato fra i campioni.

Quando la bara è entrata in chiesa, la maggior parti dei partecipanti al funerale è rimasta a stazionare sul sagrato. In un gruppetto ce ne siamo andati al Circolo, distante poche decine di metri. "Ma ora quanto ci rimane?". Risponde un compagno per tutti: "La Marì non c'è mai stata in chiesa in tutta la sua vita, vedrai che ora gliela fanno pagare". All'uscita il corteo si forma con alla testa il parroco, trasferito qui da Montignoso dove era finito sotto processo per abuso di minori, fatti che a suo tempo la Marì aveva commentato con folgorante indignazione. Ai margini del paese il corteo si è sciolto, e fino al cimitero sono proseguiti i più intimi in auto. Fra la gente che si faceva largo, ecco passare anche l'utilitaria con a bordo la "monaca smonacata" - probabile artefice di tutta questa messinscena - che male riusciva a dissimulare un trionfale sorriso.

Ciao, Marì. Può anche darsi che negli ultimi tempi, con l'inevitabile decadenza fisica, tu abbia piano piano rinunciato, ma noi preferiamo ricordarti come sei stata nei primi 90 anni della tua vita, sempre pronta a gridare "viva l'Anarchia!".

Alfò















 

 



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