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Da "Umanità Nova" n. 7 del 29 febbraio 2004

Senza Frontiere
Brevi dal mondo


Finlandia e Germania: in carcere per rifiuto della leva
Nonsottomessi in carcere

In Finlandia e in Germania si trovano in carcere alcuni nonsottomessi a causa della loro scelta di rifiutare sia il servizio militare che quello civile.
Finlandia
Il 1° ottobre 2003 si trovavano in carcere 19 nonsottemessi. Siamo a conoscenza dei nomi e dei recapiti di quattro di loro:
Lasse Jansson in carcere dal 25.08.03 al 12.03.04, Suomenlinnan työsiirtola, Suomenlinna C 86, 00190 Helsinki
Pano Pietilä in carcere dal 08.09.03, Helsington työsiirtola, PL 36, 01531 Vantaa
Johannes Liljia in carcere dal 24.07.03 al 10.02.04, Satakunnan vankila, Köyliön osasto PL 42, 32701 Huittinen
Väinö Järvelä in carcere dal 14.07.03 al 29.01.04, Ylitornion avovankilaosasto, Rajantie 2, 95600 Ylitornio
Germania
Jannes von Bestenbostel, Trukft Roland-Kaserne 313, Fohrder Landstrasse 33, 14772 Brandenburg
Simon Alexander Lieberg, Fallschirmjägerbatallion Frieslandkaserne, 26316 Varel
Entrambi sono stati chiamati a prestare servizio militare il 1° ottobre 2003. Stanno trascorrendo 63 o 84 giorni agli arresti militari, prima di essere inviati a giudizio presso una corte civile.
Fonte: Albo d'onore dei prigionieri per la pace stilato dalla War resisters' international
(a cura della Cassa di solidarietà antimilitarista)

Russia - Mosca: anarchici contro la guerra in Cecenia
Appello per la manifestazione anarchica contro la guerra in occasione del 60° anniversario delle deportazione dei ceceni e degli inguscizi.
60 anni fa, il 23 febbraio 1944, 480mila ceceni e ingiscizi furono deportati verso le steppe del Kazakistan e del Kirghizistan. Decine di migliaia di persone perirono durante questa deportazione. Il 23 febbraio è un giorno di festa in Russia. Ma per noi non c'è niente da celebrare. Il ripulimento etnico continua. Oggi in Cecenia le persone spariscono assai frequentemente come nei tempi più bui della repressione staliniana.
Noi non celebriamo questo giorno perché non riconosciamo la patria (Russia, Cecenia o qualsiasi altra) che "protegge", occupa dei territori, rapisce persone, organizza una propaganda terrorista, interroga, uccide, fissa i risultati delle elezioni, organizza una propaganda razzista e organizza atti terroristici.
Noi siamo nemici di ogni Stato, perché è in loro nome e nei loro interessi che vengono commessi i crimini più orribili.
La guerra in Cecenia non appare più sui bollettini di informazione, ma questo non significa che non esista. Gli atti terroristici nelle città russe sono la terribile ripercussione di questa guerra. Quotidianamente le persone muoiono o spariscono in questa minuscola repubblica. Soldati traumatizzati e impauriti sono spinti alla crudeltà, e al loro ritorno a casa ci vogliono anni perché ritornino ad una vita "normale". Molti dei reduci, invece, si arruolano nelle "forze speciali" oppure ingrossano le file della criminalità organizzata, pronti ad uccidere di nuovo.
La guerra è stata iniziata in modo da favorire l'ascesa al potere di Putin, ma sono passati quattro anni e non accenna a finire (…)
Noi non pensiamo che un altro presidente possa essere migliore di Putin, i conflitti etnici sono stati spesso usati dai politicanti per i loro interessi. Solo l'associazione volontaria e indipendente delle persone al di fuori delle frontiere politiche, attraverso la pace e la solidarietà, ci può dare la possibilità di vivere senza violenze e guerre.
Anarchici di Mosca
Per contatti:
adm(a)avtonom.org; www.avtonom.org; russia.indymedia.org; www.voine.net
Tratto da a infos fr, traduzione di Denis

Russia - Mosca iniziativa contro la guerra in Cecenia: attacco dei naziskin
Il 23 marzo a Mosca si è tenuto un presidio contro la guerra in Cecenia. La manifestazione si è tenuta nella centralissima zona Izhevsk, di fronte agli uffici governativi Udmurt. I compagni hanno distribuito volantini, gridato slogan e srotolato striscioni con scritto: "elezione di Putin: già 4 anni di guerra?", "l'esercito è la scuola degli schiavi", "il governo mente: la guerra continua".
All'iniziativa hanno preso parte anarchici, antimilitaristi e pacifisti, che dopo una mezz'ora sono partiti in corteo. Dopo neanche una cinquantina di metri i compagni sono stati attaccati da un gruppo di naziskin del Partito della Libertà, già noti per violenze nei confronti di anarchici, antimilitaristi, antifascisti o persone dallo stile di vita non convenzionale.
Due compagni sono stati feriti: accompagnati all'ospedale per essere medicati, sono stati trattenuti in osservazione.
Sanya
Liberamente tratto da a-infos, trad. da Indymedia Russia di nmcn

Israele - blocco stradale a Tel Aviv
Il 20 febbraio un centinaio di persone, in maggioranza facenti parte del coordinamento degli anarchici contro il muro, hanno interrotto il tran tran del centro di Tel Aviv con un blocco nella centralissima via King George. La manifestazione era stata organizzata dopo l'ennesima morte ai posti di blocco dell'esercito israeliano situati alle vie di accesso alla striscia di Gaza. Gli assassinii ai blocchi si sono moltiplicati negli ultimi giorni: 26 morti solo nel mese di febbraio. Per rompere l'indifferenza che anestetizza la vita quotidiana israeliana di fronte ai continui soprusi compiuti dai militari israeliani nella striscia di Gaza, la coalizione pacifista ha organizzato l'azione diretta che nel tardo pomeriggio di venerdì 20 febbraio ha bloccato per circa un'ora una delle zone più frequentate del centro di Tel Aviv. L'intervento della polizia ha sciolto la protesta. Cinque compagni sono stati arrestati.
(fonte a-infos-fr, traduzione Denis)

















 

 



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