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Umanità Nova, numero 8 del 7 marzo 2004, Anno 84

La libertà negata
8 marzo 2004: mutilazioni, stupri, leggi sessiste...



Per curiosità ho fatto un giro su Internet, cercando "8 marzo". Ho trovato ricette di torte mimosa, sfondi per computer, cartoline di auguri, acquisto di mimose on line. Il pensiero e la vita delle donne è tutta qui.

Ed allora, armata di un gran fascio di mimose "on line", vorrei regalarle alle donne come me, di cui il mondo non parla.

Un rametto alle donne afgane, finalmente libere "di chiedere l'elemosina" in un paese dove la violenza contro le donne continua: le tonnellate di bombe in difesa dei diritti umani non hanno cambiato la situazione.

Come denuncia anche l'organizzazione di donne afgane Rawa, il numero di suicidi tra le donne continua a crescere, le minacce alle famiglie che mandano le figlie a scuola o gli incendi dolosi nelle scuole femminili sono all'ordine del giorno. Il numero di donne costrette a prostituirsi cresce ogni giorno, 15 000 donne ogni anno muoiono di parto, solo il 5% delle donne sa leggere.

…e poi un rametto alle donne irachene, che dopo embargo, privazioni, bombardamenti, adesso che sono finalmente "libere", sentono che forse nel loro paese sarà introdotta la sharia

…e a quelle francesi, che possono contare su una legge che stabilisce come possono vestire nelle istituzioni pubbliche

….alle donne soldate americane, stuprate dai loro commilitoni. Alle centinaia che hanno denunciato stupri e le loro denunce sono cadute nel più completo silenzio, vittime anche quando hanno scelto di indossare la divisa del potente

…alle italiane che possono contare su una nuova legge sulla fecondazione che le discrimina e le umilia

…alle migliaia di bambine che devono essere purificate attraverso l'infibulazione dalla sporcizia di essere femmine

…alle donne della repubblica Ceca che, per entrare nella UE, vedranno il congedo pagato per maternità ridotto da 36 mesi a 14 settimane

Il panorama non sembra roseo, ma molto nero. E allora come molte donne, vestendosi del colore del lutto, hanno deciso di "osare la pace", tessendo relazioni di pace, ritorniamo a raccontare con forza l'attuale disordine mondiale. In un futuro segnato da guerre infinite, da un forte attacco alle donne, noi sogniamo un futuro senza carri armati e senza soldati, né uomini né donne.

R.P.

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