Umanità Nova, numero 9 del 14 marzo 2004, Anno 84
Bologna: non drogate i nostri bambini!
Domenica 29 febbraio a Bologna si è svolto un incontro pubblico
sull'emergenza "Ritalin" (cfr. art. a pag. ), al quale hanno
partecipato diverse realtà dall'Emilia Romagna, Toscana e
Lombardia (gruppi antipsichiatrici, individualità, educatori,
genitori ecc.).
L'incontro di Bologna ha rappresentato un primo contatto tra chi
è sensibile a questa emergenza e ovviamente si è
auspicato un maggior collegamento tra le realtà locali al fine
di monitorare la situazione, coordinare la controinformazione e tenerci
aggiornati.
È previsto un prossimo incontro per il mese di aprile. Per chi
volesse contattarci: mail coopas.icaro@libero.it (Angelo) oppure
akkoop@hotmail.com; tel. 338 1594032 (Chiara).
Milano: incontro su leggi e precariato
Giovedì 4 marzo si è svolto alla "Cascina Autogestita"
del Torchiera una Assemblea/incontro sul tema: "Nella bocca del leone.
Viaggio nel labirinto della legge 30".
Dovevano introdurre Teresa Florio (avv. dei Cobas) e Enrico Moroni (della Commissione "La Questione Sociale" della FAI).
Teresa Florio, non potendo essere presente, è stata sostituita
da un lavoratore/studente in giurisprudenza che aveva approfondito la
legge in questione.
Rispetto alle due maggiori tendenze interpretative, quella che vede
nell'applicazione della legge 30 conseguenze molto gravi e quella che
non vede cambiare molto le cose rispetto alla situazione già
tanto degradata, il relatore propende più per quest'ultima
ipotesi.
Infatti, nel suo ragionamento, tende a sostenere che, contrariamente
alle enunciazioni di principio fatte nel testo, spesso l'impianto
legislativo attuale ne negherebbe l'efficacia. In altri casi non si
troverebbe la convenienza applicativa sia da parte padronale sia da
parte del lavoratore stesso. Come nel caso del lavoro "interinale ad
intermittenza" che vorrebbe il lavoratore vincolato all'azienda, anche
quando non è utilizzato. In questo periodo riceverebbe un
compenso che se troppo basso non conviene al lavoratore dare tale
disponibilità, mentre se è troppo alto non conviene
all'azienda.
Il compagno della Commissione della FAI inizia ricordando che,
poiché la legge 30 non è ancora entrata in funzione, va
considerato che i disastri maggiori dello sviluppo della
precarizzazione degli ultimi anni è frutto delle leggi del
centro-sinistra, il cosiddetto "pacchetto Treu" con la
complicità delle "Confederazione". Quindi fa una panoramica
delle lotte di precarietà sia attuali che recenti.
Quella tuttora in corso nella sanità, presso la "Sacra
Famiglia", dove il sindacalismo di base dimostra che si può
combattere efficacemente con la lotta la precarizzazione. Infatti,
l'azienda, sotto la gestione della curia, sembra intenzionata ad
arrivare ad un accordo. La manifestazione/processione che i giovani dei
centri sociali hanno attuato dentro l'Iper-Coop contro il lavoro
festivo e la precarizzazione, inventando, con ironia, la celebrazione
di "San Precario", protettore dei precari. Accentrando l'attenzione sui
giovani con contratti di formazione-lavoro, sottopagati e precari, che
nelle lotte degli autoferrotranvieri sono stati in prima fila.
Rialacciandosi alla "lotta sporca" dei lavoratori degli appalti delle
pulizie nelle ferrovie che dallo sciopero hanno dovuto passare al
blocco dei treni per concludere la loro vertenza. Ricordando la lotta
delle lavoratrici di Arcadia in Francia, degli appalti delle pulizie
negli alberghi, che pur essendo un piccolo numero sono riuscite a
spuntarla grazie al sostegno di un comitato di solidarietà.
Facendo presente che a Parigi è tuttora in piedi una lunga lotta
dei dipendenti, contro un ristorante del Mc Donalds, che chiedono la
solidarietà internazionale (con iniziative contro i Mc Donalds)
per dare un contributo decisivo alla conclusione della loro vertenza
che dura da un anno circa.
Da ultimo ricorda lo sciopero generale indetto per il 12 marzo, da CUB
e USI, per la risposta all'attacco delle pensioni, la generalizzazione
delle lotte per il salario, contro la precarizzazione, contro la
guerra.
Enrico
Torino: cannoli contro i cannoni
L'invito a alla "cannolata antimilitarista" è stato bene accolto
da compagni, antimilitaristi, sindacalisti di base e simpatizzanti che
hanno affollato la sede della Federazione torinese. Una buona
occasione, a quasi un anno dall'inizio delle operazioni belliche in
Iraq, per fare il punto sulle guerre in corso, sulla partecipazione
italiana ai conflitti, sull'apparato propagandistico messo in piedi per
giustificare la ferocia della guerra. In particolare si è
sottolineato l'emergere pericoloso di un nazionalismo tricolore
sicuramente alimentato da rigurgiti neofascisti e neocolonialisti ma
ben sostenuto da una sinistra con l'elmetto sin troppo disponibile ad
aperture con il governo sul tema della guerra e del ruolo imperialista
dello stato italiano a fianco dell'amico americano.
Ne è seguita una buona discussione conclusasi con la festa fatta
ai cannoli di Giuseppe e Michele. Il fondo per la difesa legale dei
compagni accusati di "vilipendio alla bandiera" ne è uscito
rimpolpato. L'impegno per tutti è nella prosecuzione ed
allargamento della campagna antimilitarista sul territorio anche in
vista dell'appuntamento nazionale di fine maggio a Livorno.
Amria
Livorno: iniziative per Errico Malatesta
Venerdì 5 e sabato 6 marzo si sono svolte le iniziative
organizzate dalla Federazione Anarchica Livornese (FAI) e dal Circolo
Culturale "E. Malatesta" in occasione dei 150 anni dalla nascita di
Errico Malatesta.
Venerdì 5, alla "Bottega del Caffè" è stata
presentata la monografia di Giampiero Berti "Errico Malatesta e il
Movimento Anarchico italiano e internazionale", alla presenza di una
trentina di persone.
Il dibattito è stato introdotto da Tiziano Antonelli e da Gigi
Di Lembo: entrambi hanno sottolineato l'importanza della monografia di
Berti, rilevandone al tempo stesso le problematiche che apre
all'interno del movimento anarchico.
Giampiero Berti ha ribadito la subalternità politica
dell'anarchismo e la sua irriducibilità etica, stimolando al
tempo stesso il dibattito sulla questione irrisolta della violenza.
Berti ha soprattutto sottolineato l'importanza di Errico Malatesta,
dimostrata dall'attenzione a lui rivolta da tutti i governi, anche se
la storiografia lo ha colpevolmente trascurato. Le posizioni di Berti
hanno stimolato gli interventi dei presenti, che non concordavano con
la sua interpretazione dell'anarchismo e con l'impostazione da lui data
al problema della violenza.
Il giorno dopo, nel salone della circoscrizione 2, si è svolta
l'annunciata giornata di studi, a cui hanno assistito circa un
centinaio di persone.
Le relazioni hanno permesso di approfondire la problematica
dell'argomento, Anarchia e movimento operaio, approfondendo sia gli
aspetti storici che le implicazioni teorico-strategiche.
In particolare la relazione di Giampiero Berti ha messo a confronto
l'inconcludenza del massimalismo socialista e la concretezza
dell'azione anarchica ispirata da Malatesta durante il biennio rosso
(1919-1920); Maurizio Antonioli ha preso in esame i diversi aspetti
dell'individualismo e la polemica sostenuta dalla tendenza comunista
dell'anarchismo nei suoi confronti, Luigi di Lembo ha affrontato il
complesso rapporto fra Errico Malatesta e Armando Borghi, sottolineando
il progressivo allontanamento di quest'ultimo dall'iniziale
impostazione sindacalista, fino ad arrivare ad una concezione, al suo
ritorno in Italia nel dopoguerra, che sottovaluta l'intervento nel
movimento operaio, discostandosi dalla pratica e dalla riflessione di
Errico Malatesta.
Roberto Giulianelli ha illustrato il percorso che ha portato, negli
anni a cavallo fra l'800 e il '900, alla nascita della Camera del
Lavoro di Ancona.
Fabio Bertini ha sottolineato la continuità in Toscana fra le
tendenze rivoluzionarie e democratiche risorgimentali e i primi gruppi
socialisti che daranno vita alla Prima internazionale e poi
all'anarchismo propriamente detto.
Guido Barroero, dopo aver ripercorso il contributo di Malatesta al
dibattito sul sindacato e il movimento operaio, ha riepilogato la
presenza anarchica nel movimento dei lavoratori in una concentrazione
industriale importante come quella della Liguria, rilevandone
l'influenza nelle lotte sindacali condotte durante l'occupazione
nazista, e ha ripercorso il dibattito sulla questione sindacale nella
Federazione Anarchica Italiana prima e dopo la sua costituzione, fino
ai Comitati di Difesa Sindacale.
Marco Rossi ha ripreso l'episodio dello sciopero generale svoltosi a
Livorno nel febbraio del 1920 in seguito all'arresto di Malatesta, e
conclusosi solo con il ritorno di quest'ultimo, libero, a Livorno, e
che testimonia come la sua figura di rivoluzionario fosse rispettata da
tutte le componenti del movimento operaio dell'epoca.
La giornata di studi si è conclusa con l'impegno a pubblicare gli atti il prima possibile.
Chi è rimasto si è ritrovato nel salone della Federazione
Anarchica Livornese per concludere la serata in armonia, con una cena e
con la musica regalataci dall'Ensemble Bellagamba e da Donato Landini.
Gli organizzatori sono rimasti soddisfatti, per la partecipazione, per
il livello delle relazioni, per la diffusione della stampa. Si
ringrazia in particolare il compagno Massimo Ortalli che ha contribuito
con la mostra preparata dall'Archivio Storico della FAI, che ha
permesso di visionare numerosi originali di opuscoli contenenti gli
scritti di Errico Malatesta.
Ricordiamo che è in corso una sottoscrizione per sopperire alle
spese delle giornate e permettere la pubblicazione degli atti.
L'incaricato