Umanità Nova, numero 11 del 28 marzo 2004, Anno 84
Milano corteo in ricordo di Dax
Sabato 13, si è tenuto il corteo in ricordo dell'assassinio di
Davide Cesare, Dax, La manifestazione si è inserita all'interno
di un'intensa settimana di mobilitazione antifascista cittadina che ha
visto coinvolte, aldilà delle rispettive appartenenze, tutte le
situazioni occupate milanesi, dall'ORSo al Bulk, dal Torkiera al
Vittoria.
Il corteo - colori dominanti il rosso e il nero - partito nel
pomeriggio dal Largo Cairoli, era aperto dai familiari di Davide e
dalla madre di Carlo Giuliani, seguiti dagli striscioni dell'ORSo,
degli Skinhead antifascisti, dei centri sociali milanesi e non (Genova,
Torino, Padova, Livorno, Roma e Napoli) e della FAI. Il corteo, con
circa 4 mila partecipanti, è stato caratterizzato in senso molto
militante, tanto da risultare fin troppo chiuso nella propria rabbia
per il compagno ucciso e per la repressione seguita alla mortale
aggressione fascista.
Sotto un cielo grigio, a rendere ancora più teso e cupo il clima
un imponente dispiegamento di uniformi ed elmetti e gran parte delle
saracinesche abbassate.
Poca musica e molti slogan; scritte sulle banche, sulle agenzie
interinali, sulle vetrine di Benetton ed azioni contro le telecamere
presenti in gran numero nel centro della città.
Diversi momenti di tensione con lancio di oggetti e petardi contro l'asfissiante presenza delle forze antisommossa.
Il corteo è giunto in periferia dirigendosi verso Piazzale Dateo
dove si trova un enorme immobile di proprietà comunale
abbandonato dal 1979, ma il palazzo era presidiato e quindi i
manifestanti, per ricordare l'impegno di Davide nelle lotte per il
diritto alla casa, hanno liberato un altro stabile in viale Umbria a
fianco all'ex-stazione FS di Porta Vittoria.
A quel punto il corteo si è sciolto, ma moltissimi compagni sono rimasti a presidiare la nuova occupazione.
Un compagno presente
Tranvieri: lotta e repressione
Il Coordinamento Nazionale degli autoferrotranvieri, incontratosi a
Roma il 2 marzo, dopo un percorso di consultazione e assemblee fra i
lavoratori, definisce gli obbiettivi per la richiesta del rinnovo del
contratto della categoria, già scaduto alla fine dell'anno.
Nei prossimi giorni ci sarà l'invio della piattaforma
rivendicativa e si aprirà ufficialmente la vertenza nazionale.
Sul fronte della repressione vanno avanti le cose. A Brescia 22
lavoratori sono stati denunciati per violenza privata ed a 200
lavoratori sono stati inviati provvedimenti disciplinari per una
giornata di sospensione. A livello istituzionale, in un incontro tra
prefetto, sindacati e azienda ci si è accordati per 4 ore di
sospensione. Restano in ballo le 22 denunce.
A Milano l'ATM sta facendo arrivare le lettere a circa 2 mila
lavoratori, con la comunicazione di provvedimenti disciplinari per un
giorno di sospensione, solo per lo sciopero del 1 dicembre, quello
indetto da Cgil-Cisl-Uil in cui poi i lavoratori non hanno rispettato
le fasce protette della regolamentazione degli scioperi.
Da parte del sindacato di base, Slai-Cobas, ci si chiede preoccupati:
come mai nelle altre località sono stati preannunciati
provvedimenti disciplinari per tutte le giornate contestate,
contrariamente a Milano.
Si teme che si vada ad un accordo per ridurre la penalità sullo
sciopero del 1 dicembre, per poi colpire duramente, per
recidività i lavoratori che hanno scioperato in modo
autorganizzato il 20 e 21 dicembre ed il 12 e 13 gennaio.
Comunque, il coord. Nazionale degli autoferrotranvieri è
intenzionato, in tempi brevi, a dare una risposta con la lotta agli
attacchi repressivi che man mano arrivano nelle varie località.
Enrico
Mestre coordinamento anarchico
Domenica 14 marzo si è svolta a Mestre l'assemblea del
Coordinamento regionale Anarchico, alla quale hanno partecipato i
compagni di Venezia, Mestre, Padova, Treviso, Rovigo, Verona, Chioggia,
Bassano, Belluno, Castelfranco Veneto, Battaglia Terme, Bolzano,
Trieste, Pordenone.
Si è discusso delle finalità che deve avere il
Coordinamento stesso, arrivando alla conclusione che non deve fungere
solo da punto di riferimento per le varie realtà anarchiche
regionali, ma anche come possibilità di rendere comuni
iniziative locali, come la scadenza del 27 marzo a Chioggia, dove,
presso la sala comunale alle ore 17, si terrà una conferenza
sulle nuove destre, per tentare di dare una risposta all'emergenza
Forza Nuova, sempre più preoccupante a Chioggia.
Si è deciso infine di costruire insieme la scadenza del primo
maggio nella prossima assemblea del 4 aprile, presso il Centro Sociale
La Chimica (Verona), in occasione della Criticalwine (per arrivare vai
a )
Coordinamento dei Senzapatria
Alessandria: iniziativa contro la guerra
Sui giornali di Alessandria l'iniziativa contro la guerra degli
anarchici e libertari è stata presentata come un corteo non
autorizzato: in realtà, anche se qualche centinaio di metri di
corteo s'è fatto, tuttavia si è trattato di un presidio
con comizi volanti, distribuzione di volantini ed esposizione di uno
striscione in cui campeggiava la scritta "via le truppe italiane
dall'Iraq e dall'Afganistan".
I compagni che si sono susseguiti al megafono hanno ricordato che il
terrorismo che ha ucciso 200 persone in Spagna non è che
l'immagine speculare di quello dei vari Bush, Berlusconi, Blair e Aznar
che hanno scatenato il terrore di stato contro le popolazioni irachene
ed afgane. Uscire da questa logica significa uscire dalla logica delle
guerre "sante", delle guerre di "civiltà", dunque opporsi al
militarismo ogni giorno ed in ogni luogo. È importante ribadire
le ragioni dell'antimilitarismo internazionalista in una città
dove persino la "progressista" giunta del sindaco Scagni ha ipotizzato
di dedicare una piazza ai morti di Nassiriya.
Salvatore
Torino: serata su Malatesta
Densa e ricca di suggestioni la serata dedicata alla figura di Errico
Malatesta, svoltasi nei locali della Federazione Anarchica Torinese il
12 marzo.
Lunga ed interessante la relazione proposta da Tiziano Antonelli, che
dopo uno stringato ma efficace excursus biografico, ha analizzato i
temi ed i nodi teorico pratici che ancor oggi ci propone un'esperienza
di vita e di lotta come quella malatestiana. Un'esperienza in cui la
riflessione teorica si è sempre strettamente connessa alla
proposta politica, all'impegno sociale, alla tensione rivoluzionaria,
in uno stretto intreccio tra pensiero ed azione che è la cifra
di un'avventura politica ed umana che rappresenta ancor oggi uno
stimolo ed una sfida per noi tutti.
Euf.
Marghera: un'occupazione fuori dal comune
L'alba di sabato 20 marzo, il giorno delle mobilitazioni internazionali
antiguerra, ha visto una nuova occupazione nel cuore industriale e
post-industriale di Marghera, il quartiere operaio di Mestre.
L'occupazione, nata in apparenza come una liberazione temporanea di uno
spazio in una delle tante fabbriche dismesse dell'area, dopo una "festa
selvaggia" protrattasi per tutta la notte, intende trasformarsi
stabilmente in "un luogo di in incontro antagonista in cui idee,
prospettive molteplici possono incontrarsi e dare il loro contributo al
conflitto sociale in corso" senza cercare interlocutori nelle
istituzioni e nei partiti per elemosinare da essi il riconoscimento di
fantomatici diritti.
L'impostazione antistituzionale e anticapitalista degli occupanti, di
diversa tendenza e provenienti da passate esperienze di occupazione,
è infatti chiara e manifesta.
La fabbrica occupata è l'ex-Galileo, struttura enorme ormai in
stato di abbandono da una decina d'anni, situata in via Fratelli
Bandiera 9, a poche centinaia di metri dal Rivolta, l'ex-centro sociale
acquistato per oltre mezzo miliardo dal Comune e consegnato - chiavi in
mano - ai "Disobbedienti".
Facile prevedere che le cosiddette autorità useranno ancora una
volta due metri e due misure, ma non è detto che sia soltanto
l'avvisaglia di una primavera diversa.
Red. VE
Trieste: corteo contro la guerra
Non c'è che dire la manifestazione di Trieste contro la guerra
ha avuto un successo insperato. L'iniziativa era nata da una proposta
fatta a tutto il "movimento" dai giovani compagni del collettivo di
area antimilitarista "Fragole e sangue" che - come successo altre volte
- volevano dare la possibilità anche a chi non poteva andare a
Roma (e vista la distanza sono sempre molti) di scendere il piazza. La
piattaforma era molto sintetica ma chiara ed era costituita da quattro
punti "contro la guerra senza se e senza ma", "per il ritiro immediato
delle truppe d'occupazione da Iraq e Afganistan", "contro il
coinvolgimento diretto e indiretto del governo e dello stato italiano"
e "per una pace giusta in medio oriente". Nell'assemblea preparatoria
veniva anche deciso di non accettare l'adesione di quei partiti che non
fossero coerenti con il testo di indizione. Mentre la macchina
organizzativa si metteva in moto accade un imprevisto. Già si
sapeva che proprio quel giorno a Trieste il buon Fini sarebbe stato
presente ad una manifestazione di AN in solidarietà ai
mercen…oopps militari italiani sparsi per il globo, ma la novità
è che il tutto sarebbe iniziato proprio nella piazza di inizio
del corteo. Ovviamente la questura gioca sporco e comunica ciò
agli organizzatori del corteo dopo che già centinaia di
manifesti erano stati affissi in città. Alla fine il
concentramento del corteo viene spostato in un'altra piazza, ma tutto
ciò fa parlare molto i media locali di queste due iniziative
contrapposte. Da Padova vengono fatti calare 200 centurioni della
celere Padova mentre sbirri in borghese presidieranno vari punti della
città già dall'ora di pranzo tra cui la sede
anarchica del Germinal. All'inizio il concentramento non è molto
numeroso, ma non appena ci si mette in marcia si vede subito che siamo
in tantissimi, alla fine le stime parleranno di oltre 2000 persone
forse 3000 mentre la kermesse di AN non conterà neanche un
migliaio di fedeli. Il corteo è aperto dallo striscione
unitario, subito dietro lo striscione del coll. "fragole e sangue" che
recitava un chiaro "no alla guerra-no al militarismo" e dal cui
spezzone partiranno per tutto il tempo molti slogan cosa di cui a
Trieste non siamo più abituati. Dietro il fiume di persone
vedeva pochissime realtà organizzate: Emergency, le Rdb (unico
sindacato presente), un paio di bandiere di Rifondazione, gli umanisti
e poco altro. Del tutto assenti bandiere dei partiti di centro-sinistra
ed anche molti dei loro soliti politicanti che in queste occasioni non
mancano mai di venire per farsi intervistare per poi scomparire. Forse
per via del timore di contestazioni per fortuna non si son fatti
vedere. I compagni e le compagne del Gruppo Anarchico Germinal-FAI
erano presenti al corteo con la diffusione di un volantone
antimilitarista preparato per l'occasione, la vendita di UN e un
banchetto nella piazza iniziale. Il corteo verso la fine passava anche
sotto la nostra sede da cui erano stati appesi una bandierona rossa e
nera e lo storico striscione "Il militarismo produce violenza,
sfruttamento e morte". Nella piazza finale vi sono vari interventi che
esprimono all'unanimità soddisfazione per il risultato
raggiunto. Un compagno nel finale ha preso la parola per ricordare ai
presenti le numerose manifestazioni militariste che invaderanno Trieste
per tutto l'anno per l'anniversario del ritorno della città
all'Italia e sulla necessità di contrapporvisi e di portare
avanti quotidianamente percorsi antimilitaristi.
Anarchico in corteo