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Umanità Nova, numero 12 del 4 aprile 2004, Anno 84

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Jesi: contro la guerra
Il 27 marzo scorso in piazza della Repubblica, i compagni del gruppo Bakunin della FAI di Jesi hanno organizzato un'iniziativa contro la guerra e la destrutturazione del welfare, a favore dei diritti e delle lotte degli sfruttati e dei lavoratori. L'iniziativa si è svolta con un volantinaggio diffuso, distribuzione di stampa e materiale anarchico ed un comizio in piazza, fatto da un compagno, che ha ribadito le ragioni contro la politica liberista e liberticida del governo, il ruolo strumentale delle opposizioni e non ultimo dei sindacati confederali che ancora una volta con lo sciopero del 26 marzo hanno riaffermato la loro fedeltà al meccanismo della concertazione, uno degli strumenti che hanno azzerato la conflittualità dei lavoratori e contribuito a cancellare anni di lotte e conquiste civili e sindacali. Discreta è stata la presenza di pubblico. Oltre le bandiere rossonere capeggoiava in piazza uno striscione con su scritto: "Più soldi a chi lavora, niente a chi fa le guerre".

Milano: incontro con lo Slai-Cobas dell'Atm
Giovedì 25 marzo si è svolto all'Ateneo Libertario, per iniziativa del collettivo "Organizzazione Spazi Liberati", un incontro pubblico con una rappresentanza dello Slai-Cobas dell'Atm. È stato evidenziato come nella prima giornata di sciopero "selvaggio", quello del 1 dicembre, inizialmente ci fosse stata una forte spinta da parte dei Sindacati Confederali, allo scopo di far pressione nei confronti del governo per un intervento finanziario a favore delle aziende del settore. Ma già nella giornata stessa, la situazione è sfuggita di mano, proseguendo anche nelle mobilitazioni successive in modo del tutto spontaneo ed autorganizzato, contro le regolamentazioni previste dalla legge 146 e la stessa precettazione comandata dal prefetto.
Significativa è stata la grande solidarietà manifestata dalla cittadinanza, che si è resa conto che il tranviere non era affatto un lavoratore privilegiato, e da parte dei lavoratori di molte aziende, attribuendo una specie di delega a questa lotta per sfondare l'intransigenza padronale nell'adeguamento degli aumenti salariali.
La rappresentanza dello Slai-Cobas Atm ha fatto l'amara riflessione che quella che è mancata da parte del sindacalismo di base in generale e dei settori più combattivi in particolare, è stata la spinta ad una solidarietà attiva con la scesa in campo nella lotta a fianco degli autoferrotranvieri.
Oggi assistiamo da parte dell'azienda e del governo, che hanno aspettato il momento opportuno, ad un durissimo attacco contro migliaia di lavoratori che erano scesi in lotta, preannunciando multe salate e sospensioni, fino al possibile licenziamento.
È evidente la volontà di impegnare il movimento dei lavoratori nei confronti della repressione, distraendo l'attenzione dal proseguo della lotta.
Ma quello che è più preoccupante è il rischio del passaggio da una lotta molto spontanea ed istintiva, ma con scarsa esperienza e coscienza, al rifluire, per l'incalzare del ricatto repressivo, sotto l'ala protettiva del Sindacato Confederale, che riprenderebbe così il controllo sui lavoratori. L'assemblea si è conclusa con la volontà di coordinare una vasta campagna informativa circa l'attacco repressivo contro gli autoferrotranvieri, indicando nel proseguo della lotta contro la legge sulla regolamentazione dello sciopero un obbiettivo importante e invitando a sottoscrivere per la "cassa di solidarietà".
È stato decisa anche un'assemblea cittadina per porre alla generale attenzione la necessità di una risposta contro la repressione nei luoghi di lavoro.
Enrico

Massa: propaganda militare nelle scuole
Giovedì 26 febbraio si è svolto, all'istituto alberghiero "G.Minuto" di Marina di Massa, un incontro tenuto dall'arma dei carabinieri avente come tema la legalità. Questo incontro doveva fondamentalmente parlare del problema della droga e di come i carabinieri fronteggiavano la questione.
Dopo un inizio tutto sommato interessante ed attinente al tema, l'ufficiale  che stava tenendo l'incontro ha voluto mostrarci una videocassetta sui carabinieri.
Non ci è ancora chiaro cosa c'entrasse il contenuto del VHS col tema dell'incontro, visto che in quella cassetta non si faceva altro che enfatizzare in tono solenne il corpo dei carabinieri, parlando di difesa della patria e degli innocenti e descrivendo il lavoro dell'arma, il tutto sempre accompagnato da appellativi e frasi il cui scopo era solamente di abbellire l'arma agli occhi di chi stava purtroppo guardando quella serie di immagini.
Sicuramente i messaggi contenuti in quella cassetta hanno in qualche modo plasmato le giovani menti degli alunni, che, abituate a vedere nei carabinieri delle figure affidabili, prendono come fosse oro colato qualunque affermazione vogliano far loro credere.
Purtroppo non tutti sono capaci di rifiutarsi di assistere ad un tale spettacolo e si lasciano influenzare dalla propaganda effettuata dai militari.
Non riteniamo giusto che in una scuola pubblica vengano divulgati questi messaggi soltanto per convincere i giovani ad arruolarsi, perciò cogliamo l'occasione della presente per opporci almeno verbalmente a questo genere di pubblicità militaristica gratuita negli istituti statali.
Se non altro bisognerebbe dare la possibilità ad altre associazioni antimilitariste o almeno pacifiste di organizzare incontri con gli studenti per mettere in luce anche l'altra faccia della medaglia.
Un gruppo di studenti dell'istituto alberghiero "G.Minuto" di Marina di Massa

Busto Arsizio: no alla guerra
Sabato 20 marzo erano circa un migliaio i partecipanti alla manifestazione contro la guerra organizzata da diverse associazioni locali. Il corteo ha percorso le vie centrali di Busto Arsizio e si è poi diretto verso Castellanza dove si è sciolto sotto il palco sul quale si sono avvicendati i gruppi che hanno suonato per l'occasione. Non è passata inosservata la presenza del Laboratorio Libertario, un gruppo costituitosi recentemente che aggrega compagni/e della zona di "confine" tra la provincia di Milano e Varese. È stato distribuito un volantino antimilitarista e non è mancata la diffusione di Umanità Nova. Una certa soddisfazione, per questa prima uscita ufficiale, c'è stata anche quando uno dei gruppi musicali ha voluto sul palco una delle bandiere rossonere che caratterizzavano il nostro piccolo ma visibile spezzone.
Per contatti  o cell. 333/9655160

Darwin censurato (dalla Moratti)
Viviamo tempi durissimi, anche il vecchio Darwin sarà censurato, non ahimè da nuove e più brillanti teorie sull'evoluzione, neanche da un ripescato Lamark, ma dalla ministra Moratti. Sembra quasi una battuta di spirito, invece è ufficiale che dai programmi di studio per le scuole medie che accompagnano il primo decreto attuativo della riforma Moratti è scomparsa la teoria dell'evoluzione.
Darwin addio. Già un anno fa c'era stato un segnale quando il deputato di An Pietro Cerullo, aveva proposto di sostituire la teoria evoluzionista con quella creazionista, il che già ci dava l'idea di come l'ignoranza accompagni sempre ogni regime.
Neanche la becera e oscurantista Chiesa aveva mai osato tanto, ma i tempi che stiamo vivendo in Italia, come tutti possiamo vedere, ci riportano ad un clima e ad una cultura Medioevale.
L'unica cosa per cui ci sentiamo rincuorati è che il supplizio, il rogo e la gogna ancora nelle piazze non si sono visti. C'è da esserne felici.
Doktor Max





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