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Umanità Nova, numero 14 del 25 aprile 2004, Anno 84

Torino: sanzioni contro gli autoferrotranvieri
Arrivano i castigamatti



"Quella di sottoporre gli autisti 'disobbedienti' a procedura disciplinare sarà una decisione politica che spetterà al presidente della GTT: Giancarlo Guiati, ex segretario della Quinta Lega di Mirafiori e della segreteria della Camera del Lavoro, come si comporterà nei confronti dei lavoratori ora che si trova 'dalla parte del padrone'?"
Alberto Custodero da "La Repubblica" del 14 aprile 2004


Quattro mesi dopo lo sciopero degli autoferrotranvieri che il 15 dicembre 2003 bloccò la città e, assieme alle mobilitazioni sviluppatesi fra dicembre e gennaio in tutt'Italia, pose all'ordine del giorno la questione delle retribuzioni dei lavoratori e dei diritti sindacali, la Procura della Repubblica di Torino, come hanno già fatto altre ed altre si stanno preparando a fare, ha stabilito di inquisire per interruzione di pubblico servizio oltre mille autisti torinesi.
È assolutamente evidente cosa si propongono i nostri avversari: ora che i lavoratori del trasporto hanno chiuso, con una parziale ma significativa vittoria, la mobilitazione si tratta di intimorire tutti i lavoratori.
Si tratta, in fondo, di una tecnica sperimentata da secoli, quando i subalterni, esauritosi un movimento, tornano ad essere individui atomizzati, il potere sanziona coloro che si sono esposti in modo da ribadire che non è il caso di esporsi e da imporre la passività ai lavoratori.
Sebbene si tratti di una tecnica banale, va detto che ne abbiamo esempi maestosi e documentati, a questo proposito, ci permettiamo di riportare una testimonianza non sospetta su quanto avvenne a Milano dopo la rivolta per il pane:

A ogni passo, l'oste incontrava o passeggieri scompagnati, o coppie, o brigate di gente, che giravano sussurrando. A questo punto della sua muta allocuzione, vide venire una pattuglia di soldati; e tirandosi da parte, per lasciarli passare, li guardò con la coda dell'occhio, e continuò tra sé: "eccoli i gastigamatti….."
S'ordinò a tutti i fornai che facessero pane senza intermissione; si spedirono staffette a' paesi circonvicini, con ordini di mandar grano alla città; a ogni forno furono deputati nobili, che vi si portassero di buon mattino, a invigilare sulla distribuzione e a tenere a freno gl'inquieti, con l'autorità della presenza, e con le buone parole. Ma per dar, come si dice, un colpo al cerchio e uno alla botte, e render più efficaci i consigli con un po' di spavento, si pensò anche a trovar la maniera di metter le mani addosso a qualche sedizioso: e questa era principalmente la parte del capitano di giustizia; il quale, ognuno può pensare che sentimenti avesse per le sollevazioni e per i sollevati, con una pezzetta d'acqua vulneraria sur uno degli organi della profondità metafisica. I suoi bracchi erano in campo fino dal principio del tumulto….
Alessandro Manzoni  - I promessi Sposi – Capitolo XV


In sintesi, la gabbia di ferro della legislazione antisciopero, impostaci dal governo e dai sindacati concertativi e incrinata dagli scioperi civilissimi degli autoferrotranvieri deve, secondo costoro, essere rinsaldata e impedire l'estendersi di iniziative di lotta capaci di far male all'avversario e, soprattutto, di vincere.
Si tratta, di conseguenza, di rilanciare una campagna di informazione e di solidarietà che, dobbiamo riconoscerlo, non vede in questo momento il necessario impegno anche da parte di soggetti politici e sindacali che hanno, in qualche modo, sostenuto la lotta. È nostro convincimento, infatti, che l'autonomia dei lavoratori non si sviluppi solo e principalmente nei momenti di entusiasmo per una lotta particolarmente coinvolgente ma si verifica nel tempo lungo della solidarietà e della capacità di reazione alla repressione statale e padronale.

Cosimo Scarinzi






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