Umanità Nova, numero 17 del 16 maggio 2004, Anno 84
Nella civilissima Gran Bretagna, simbolo per la mia generazione di libertà, i giovani stanno per essere sottoposti a schedatura. Con la scusa di proteggere i bambini dagli abusi e dalle violenze, una nuova legge imporrà di registrare qualunque informazione significativa riguardi i bambini. I dati saranno inseriti e saranno a disposizione di moltissime istituzioni ne facciano richiesta. Se un bambino, per esempio, è un po' depresso, o stanco, nervoso, irascibile, sonnolento e per cercare rimedio si rivolgerà al medico o ad un servizio sociale, il suo disagio, le sue abitudini, le abitudini della sua famiglia saranno schedate. Se poi altre agenzie avranno a che fare con lui e vorranno notizie (sempre e solo per aiutarlo, naturalmente), potranno con un clic, sapere tutto quanto è necessario. Una enorme schedatura di massa, cominciando dalla nascita. I diretti interessati e le loro famiglie non potranno, naturalmente, avere accesso ai dati e sapere cosa su di essi viene detto: forse si tratta di diritto alla privacy…
Apparentemente non collegata a questa un'altra notizia arriva dallo stesso paese: la sterilizzazione volontaria delle ragazze. Il governo Blair ha varato una norma che permette anche alle minorenni di essere sterilizzate per tre mesi attraverso l'iniezione di un cocktail di farmaci o addirittura per tre anni attraverso l'inserimento sotto l'ascella di un tubetto che libera ormoni atti a bloccare l'ovulazione. Per ottenere questo non sarà necessario il consenso dei genitori. Contro questa iniziativa che si propone di diminuire il numero di gravidanze tra le ragazzine si sono scagliati conservatori ed antiaboristi.
La prima sensazione che mi ha suscitato questa notizia è stata di perplessità: istintivamente qualsiasi iniziativa favorisca la libera scelta sulla maternità mi appare come buona, ma questa ha alle sue spalle ben altro. Difficile credere che dietro questa scelta ci sia un interesse per la salute delle donne. Più facile vedere la necessità di limitare le spese per le necessità sociali, anche a costo di imbottire di farmaci delle ragazze.
È vero che la Gran Bretagna è il paese europeo con il maggior numero di ragazze madri, spesso appena più che bambine. Ma questa "sterilizzazione di massa", ha qualche possibilità di risolvere il problema? Come mai donne così giovani non sono in grado di utilizzare sistemi anticoncezionali meno invasivi e meno dannosi alla propria salute? Queste bombe farmacologiche sono veramente espressione di una libertà di scelta o non piuttosto il sistema più facile per risolvere altri problemi dovuti alla solitudine, alla scarsa conoscenza, all'impoverimento?
Forse dovremmo cominciare a riflettere, magari partendo da quanto
sta accadendo in Gran Bretagna, sul rapporto nella nostra
società tra adulti e bambini: una relazione sempre più
mercificata e/o violenta.
Dovremmo cominciare a ragionare su quali effetti tremendi producano le
immagini trasmesse dalla TV di famiglie felici, tipo Mulino Bianco,
sempre più aliene dalla realtà. Cosa si muove nella testa
delle ragazze quando si accorgono che le difficoltà materiali
sono sempre più schiaccianti ed i rapporti interpersonali sempre
più deteriorati?
Anziché fornire cocktail di farmaci che ancora una volta drogano il corpo femminile dovremmo ripartire dalla diffusione della consapevolezza che un altro mondo deve essere realizzato, quello in cui il rispetto per i più giovani parte dall'ascolto delle loro esigenze, non dal disinteresse totale e quotidiano. Affinché avere figli divenga veramente un affermazione della libertà femminile di scegliere e non solo un problema di stato, risolvibile con supporti medici o benefici vari…
R.P.