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Umanità Nova, numero 20 del 6 giugno 2004, Anno 84

Primavera antimilitarista
Livorno 29 maggio: nel nome di Pinelli e Serantini



La manifestazione che si è svolta sabato 29 maggio a Livorno ha visto convergere nella città toscana anarchici da tutta Italia. Il Tirreno, il quotidiano più diffuso in città, ha parlato di duemila partecipanti, ma si sa che in questi casi i giornalisti privilegiano i dati della Questura…
Nonostante le previsioni della vigilia è stata una giornata bellissima e, nonostante lo spropositato spiegamento delle forze dell'ordine, la manifestazione si è risolta in una serena e determinata affermazione della volontà di opporsi al militarismo. 

Le scelte del governo, che si possono riassumere nella strategia di alimentare la guerra interna attraverso la criminalizzazione dell'opposizione sociale, la limitazione delle libertà, l'attacco al salario, alle pensioni, ai servizi sociali, sono stati al centro della critica anarchica, assieme all'affermazione del metodo dell'autorganizzazione e dell'azione diretta..

La città, come al solito, ha risposto accogliendo con simpatia la presenza degli anarchici; numerosi cittadini hanno salutato la manifestazione lungo il suo percorso, la testa del corteo è stata addirittura accolta dal lancio di petali di fiori dalle finestre al passaggio per la strada principale della città. 

Tutto questo ha reso ancora più ridicolo lo schieramento di polizia e carabinieri che avevano il compito di tenere a bada i feroci anarchici, mentre le istituzioni italiane si preparano a ricevere in pompa magna il capo dei torturatori e massacratori USA. 

La manifestazione si è conclusa, come annunciato, in piazza Magenta, dove si sono succeduti interventi ed esibizioni artistiche che hanno confermato il carattere sereno e determinato della manifestazione, manifestando ancora più chiaramente la contrapposizione del nostro mondo, il mondo della libertà e della solidarietà, al mondo della violenza e della morte, al mondo della guerra e dei governi. 

Gli interventi che si sono succeduti (gli organizzatori avevano fatto la scelta di non concludere la manifestazione con un oratore ufficiale) hanno ribadito le ragioni dell'antimilitarismo, della lotta contro le politiche del governo, hanno riaffermato il metodo anarchico, hanno ricordato la figura di Giuseppe Pinelli. 

In particolare il rappresentante della Federazione Anarchica Livornese ha ricordato i legami di Giuseppe Pinelli e di Franco Serantini con Livorno. 

Nella primavera del 1969 un gruppo di giovani anarchici, alcuni dei quali originari di Livorno o che frequentavano la sede di Via Ernesto Rossi, furono ingiustamente accusati dal solerte commissario Luigi Calabresi degli attentati alla Fiera e alla Stazione Centrale di Milano del 25 aprile 1969. Giuseppe Pinelli si impegnò subito in una campagna di solidarietà a loro favore, vincendo incertezze e d esitazioni presenti anche in campo anarchico, e mettendo a nudo le prevaricazioni della questura e della squadra politica milanese. Questa colpa la doveva poi pagare il 15 dicembre del 1969 quando l'ennesimo "pressante" interrogatorio condotto dallo stesso Calabresi si concluse con la morte di Pinelli trovato agonizzante nel cortile della questura. 

Franco Serantini, catturato dalle forze dello Stato mentre protestava contro un comizio fascista il 5 maggio 1972 e morto per le botte due giorni più tardi in carcere, il 4 maggio era in piazza a Livorno, assieme ad altri giovani di Pisa che portavano la loro solidarietà agli antifascisti livornesi, in quella stessa piazza Magenta dove è partita e arrivata la manifestazione del 29 maggio. 

Dopo un intervento di Giordano Cotichelli e un breve microfono aperto, la presenza in piazza è continuata con la performance antimilitarista a cura del Perlanera occupato di Alessandria, il concerto della A-band di Modena, l'esibizione di Alessio Lega e di Joe Fallisi.
Durante tutto il corteo si sono "Sprecati" i "Fiati", che hanno contribuito ad animare il percorso. 

La giornata è stata anche punteggiata di affissioni di striscioni, cartelli e scritte sui simboli del razzismo e del militarismo. Fra l'altro, nell'ambito della campagna "copriamo le vergogne del militarismo" è stato coperto il monumento alla Vittoria poco distante dal concentramento della manifestazione. 

Un ringraziamento alla cittadinanza livornese, che ha accolto gli anarchici con simpatia come sempre, e un ringraziamento ai compagni del Centro Sociale "Godzilla" per il loro contributo all'organizzazione.
Un grazie particolare a tutti coloro che ci hanno aiutato nella riuscita della manifestazione, da chi è arrivato a Livorno nella fase preparatoria, ai compagni che si sono occupati degli striscioni, dell'accoglienza, del ristoro, sopperendo alle mille necessità che un simile appuntamento richiede.

l'incaricato













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