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Umanità Nova, numero 20 del 6 giugno 2004, Anno 84

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Cosenza: coprire le vergogne del militarismo
Continua la campagna "Copriamo le vergogne del militarismo".
Anche a Cosenza alcuni giorni fa, alcuni compagni hanno coperto con due grandi teli neri (come si può vedere nelle foto), il monumento ai caduti in una centrale piazza di Cosenza. Sui teli erano affissi dei manifestini, che riproducevano (ironicamente) la grafica dei manifesti mortuari. Su questi manifesti c'era scritto:"Quando lo stato si prepara ad assassinare si fa chiamare patria… copriamo le vergogne del militarismo" firmato "gli anarchici". Sui muri circostanti sono stati attaccati i manifesti per la manifestazione di Livorno.
Gli Anarchici cosentini

Lugano: sgombero in vista per l'asilo libertario
La Casa Laboratorio Inti (CLI) di Lugano, dal nome di un bimbo sans papier ecuadoriano nato al CSA il Molino nel 1998 e deceduto in Spagna nel 2001, porta avanti da sei anni un'esperienza pedagogica particolare.
Una vecchia villetta di tre piani nel popolare quartiere di Molino Nuovo, riattata e recuperata dall'abbandono utilizzando materiali di bioedilizia, col lavoro volontario di alcuni militanti del centro sociale il Molino, ospita dal 1998 un asilo libertario.
Cinque collaboratrici e mediamente una decina di bambini tra i 2 e gli 8 anni (alcuni frequentano l'asilo nel dopo scuola), condividono per tre giorni alla settimana un percorso formativo che ha come mete l'autoeducazione alla libertà, alla giustizia, alla solidarietà e la ricerca costante della felicità.
Alcuni capisaldi di questa formazione sono il totale rifiuto di ogni forma di violenza (fisica, verbale, psicologica), gerarchia (il rapporto tra adulti e bambini è orizzontale e inteso come reciproco arricchimento personale), dipendenza (i piccoli ospiti della CLI sono incentivati a sviluppare la propria autonomia personale), indottrinamento ideologico o religioso.
Integrando il lavoro manuale con quello intellettuale, basando le relazioni personali sul reciproco aiuto e rispetto, sulla condivisione solidale dei saperi, sulla progettualità e la sperimentazione come metodo d'apprendimento, la CLI si posiziona all'estremo opposto della scuola competitiva, nozionistica e funzionale al sistema.
Con dolcezza e senza paternalismi, nella casa di via Bagutti cercano di dare a questi bambini i mezzi per poter provare a crescere come persone libere.
Anche l'aspetto basilare dell'alimentazione viene considerato con particolare attenzione. I pasti sono ben equilibrati e vegetariani, interamente provenienti dall'agricoltura biologica. Infatti la CLI è anche sede di un gruppo d'acquisto della cooperativa ConProBio, al quale partecipano anche abitanti del quartiere non direttamente coinvolti nell'attività dell'asilo.
Una struttura pubblica, ma non statale. La CLI non ha mai chiesto soldi allo Stato, si autofinanzia con bancarelle e donazioni, che permettono di coprire i costi base, e con la messa a disposizione del proprio tempo di alcuni genitori. Le famiglie contribuiscono con un massimo di 150 franchi al mese, in base alle loro disponibilità economiche.
Solo una collaboratrice viene retribuita al 30%, quando possibile. La loro passione e determinazione ha permesso all'esperienza di continuare ad esistere fino ad oggi.
Per quanto riguarda l'affitto, il proprietario dell'immobile, la Fabbroni Vini SA, nella persona del suo amministratore Gianni Facchini, aveva concesso l'utilizzo gratuito della casa, vista la ristrutturazione completamente finanziata dai locatari e la mancata effettuazione di alcuni lavori a carico del locatario.
Il 30 marzo è arrivato il temuto e più volte annunciato ordine di sfratto. In una scarna lettera veniva comunicata la data limite entro la quale la CLI dovrebbe lasciare la casa: 30 giugno. La Fabbroni Vini SA (il cui titolare è deceduto quest'inverno) più volte ha annunciato di aver venduto la proprietà, che comprende anche altre costruzioni storiche lasciate in totale abbandono, tra le ultime del quartiere e della città intera. Solo in seguito si è venuto a sapere che la reale intenzione è quella di radere tutto al suolo per rendere "vendibile" la proprietà.
La conseguenza, con ogni probabilità, sarebbe la fine dell'esperienza. Ma la comunità della CLI non si da per vinta e ha invitato la popolazione ad un'assemblea di quartiere per il 2 giugno. Inoltre stanno preparando una festa-incontro per informare e sensibilizzare, in Piazza Molino Nuovo per l'8 giugno. A breve verrà anche lanciata una raccolta di firme per rivendicare il diritto ad esistere di una struttura prescolastica (strutture delle quali in tutto il cantone e specialmente nelle aree urbane, si sente una gran necessità) che ha in questi anni dimostrato il suo valore, con i fatti.
Staremo a vedere se prevarrà una volta di più la logica del profitto ad ogni costo o il diritto alla socialità ed a una diversa visione della vita: posteggi e centri commerciali o asili felici e spazi verdi?
Bossa

Reggio Emilia: Archivio-Libreria della FAI
Sabato 22 maggio è stato inaugurato in pieno centro cittadino l'Archivio-Libreria della FAI reggiana. Nell'arco della giornata sono passati un centinaio di compagn*, che hanno apprezzato e sostenuto il grande sforzo della Federazione Anarchica Reggiana per costruire questo nuovo e caratteristico spazio anarchico nella nostra città. Grande rilievo all'evento è stato dato dai media locali (giornali, radio e tv), che hanno informato correttamente la cittadinanza.
Alle ore 19, dopo un brindisi effervescente, Massimo Ortalli dell'Archivio storico nazionale della Federazione Anarchica Italiana ha sviluppato una riflessione su "i libri della libertà", parlando a un pubblico numeroso del valore della stampa anarchica per la formazione di una cultura libertaria e solidale. Massimo ha esposto a grandi linee l'impegno e la ricchezza editoriale del movimento, che ha puntato, storicamente, sulla propaganda scritta e sulla diffusione del pensiero antiautoritario. I libri anarchici, i libri che non muoiono mai, come è stato sottolineato, risultano strumenti indispensabili per orientarsi verso gli orizzonti di libertà.
I numeri dell'Archivio:
- un migliaio di testate anarchiche e libertarie in tutte le lingue;
- 500 ciclostilati unici anarchici e libertari dagli anni 70;
- importanti collezioni di materiali della sinistra comunista italiana e internazionale;
- un migliaio di manifesti del movimento, dagli anni 70;
- collezioni di giornali stampati dal movimento anarchico italiano all'estero;
- alcuni piccoli fondi di gruppi della sinistra extraparlamentare reggiana;
- buona parte della documentazione prodotta dalla sinistra alternativa dagli anni 60 ad oggi;
- buona parte del pubblicato dei quotidiani "Lotta Continua" e "Il Quotidiano dei Lavoratori";
- 2.000 libri di storia, politica e movimenti sociali;
- una buona raccolta di periodici del "movimento del '77".
La prima grande iniziativa dell'Archivio-Libreria sarà il convegno su "Le cucine del popolo: la rivoluzione a tavola", che si terrà a fine ottobre a Reggio Emilia.
L'Archivio-Libreria aprirà nei pomeriggi di martedì, giovedì e sabato, dalle 15 alle 18, più su appuntamento.
Per informazioni: Archivio-Libreria della FAI reggiana, piazza Magnanini Bondi 1, 42100 Reggio Emilia, tel. 328_9533034, email:
L'incaricato













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