Umanità Nova, numero 26 del 5 settembre 2004, Anno 84
Nella mattinata dell'11 agosto, oltre un centinaio tra compagni, amici
e familiari ha dato l'estremo saluto, presso il cimitero di Lambrate, a
Milano, a Sergio, scomparso a 56 anni, nella notte tra l'8 ed il 9
agosto nell'abitazione della sua compagna Raffaella, dopo una lunga
malattia. Successivamente la salma è stata cremata e le ceneri
portate nel cimitero di Vigevano, sua città natale.
Molte le compagne e i compagni giunti da altre città, vicine e lontane, come pure molti i messaggi di saluto e di cordoglio ricevuti, sia dalle varie realtà del nostro movimento che da organismi sociali e sindacali (dai Cobas della Scuola all'USI, dall'Unicobas al C.S. di via Conchetta).
Ancora molti quelli che sono rientrati dalle ferie per testimoniare l'affetto nei confronti del “diretur” per antonomasia.
Sergio era un compagno venuto all'anarchismo con le lotte della fine degli anni '60 e da allora è stato sempre attivo e presente. Come appartenente al gruppo di Milano della FAI (prima Lotta Anarchica - gruppo ed organizzazione - poi come Federazione Milanese) ha partecipato in epoche successive ai vari incarichi assunti collettivamente (nella redazione di U.N., nella C.d.C., nella C.R.Int., in ZiC, ecc.). Acquisì appositamente l'iscrizione all'albo dei giornalisti pubblicisti, per poter garantire legalmente l'uscita di “Umanità Nova” dopo la scomparsa di Umberto Tommasini. E tale incarico l'ha svolto per quasi trent'anni, un incarico sicuramente formale e che è stato sempre condotto senza alcuna intromissione, né censura, nei confronti delle varie redazioni che si sono succedute. Successivamente Sergio ha dato la sua disponibilità a varie pubblicazioni libertarie e sindacali che lo richiedevano per poterne garantire l'uscita, stante la normativa fascista tuttora in vigore; e l'elenco è molto lungo. Una disponibilità che non si è limitata alla direzione dei periodici, ma che è stata una componente del suo modo di intendere la vita. Questa sua disponibilità è stata ricordata a più voci da quanti sono intervenuti nel corso dell'estremo saluto e che lo hanno ricordato come un compagno ed un amico dalle caratteristiche fuori dal comune, per la sua ironia, la sua capacità di coniugare il manuale all'intellettuale nella sua militanza, il suo eclettismo culturale e la sua sensibilità umana al di là di atteggiamenti solo apparentemente burberi.
Operaio nell'adolescenza, poi studente-lavoratore, Sergio ha vissuto la dimensione specifica - di conferenziere ed articolista, di scrittore ed abile cuoco nelle numerose cene di sottoscrizione - con un occhio sempre rivolto al sociale: da insegnante ha partecipato alle lotte dei lavoratori della scuola prima come appartenente al C.N.L.S. poi ai nascenti Comitati di base. Ultimamente la sua attività, pur ridotta a causa del male inesorabile che lo ha colpito nella primavera del 2003, continuava con la partecipazione alle iniziative della FAM e dell'Ateneo Libertario e con la distribuzione in varie edicole di U.N., alla quale non ha mai fatto mancare il suo contributo.
Non è retorico dire che Sergio continuerà a vivere nel ricordo e nell'azione delle sue compagne e dei suoi compagni. Ciao Sergione.
Federazione Milanese della FAI