Umanità Nova, numero 28 del 19 settembre 2004, Anno 84
Spezzano è…
Grazie alla costante presenza dell'anarchismo sociale e all'intervento
comunalista della FMB, l'associazionismo di base autogestionario ed
equosolidale si allarga in loco coinvolgendo sempre più larghe
fasce comunitarie. In seguito all'esperienza delle manifestazioni
popolari del Comitato Pro "Spezzano è… Spixana
është…", tenutesi nell'estate del 2003 in parallelo ed
insieme all'incontro internazionale sul municipalismo promosso dalla
FMB, si è costituita in loco l'As.Pro.S. - Associazione di
Promozione Sociale "Spezzano è… Spixana është…" sulla
base di una specifica progettualità comunitaria che negli ultimi
anni ha senza dubbio contribuito ad elevare in loco il dibattito
sociale ed a stimolare l'intera comunità a rendersi gradualmente
attrice di uno sviluppo territoriale "altro", economico e culturale,
permeato da una singolare mescolanza di storia, arte, artigianato,
tradizioni, folklore, gastronomia, agricoltura, produzioni tipiche. Il
Progetto "Spezzano è… Spixana eshte…" proposto pubblicamente nel
2002 dall'Associazione Commercianti ed Artigiani Spezzanese sulla base
di uno stretto confronto con la FMB di Spezzano Albanese ha dato vita
nel corso dello stesso anno alla I Edizione delle manifestazioni 24/25
Agosto "Spezzano è… Spixana është…". Date le
peculiarità sociali insite nella progettualità di
"Spezzano è… Spixana është…" l'anno scorso sulla base
di un ulteriore confronto costruttivo tra l'Associazione Commercianti
ed Artigiani Spezzanese e la FMB di Spezzano Albanese si è dato
vita al Comitato Popolare Pro "Spezzano è… Spixana
është…", struttura completamente autonoma ed autogestita alla
quale è stata affidata non solo la gestione delle manifestazioni
di "Spezzano è… Spixana është…" del 21/24 agosto 2003
ma anche la realizzazione dell'omonima progettualità comunitaria
con l'obiettivo di coinvolgere direttamente in essa l'intera
comunità. Il suddetto Comitato esplicando il proprio lavoro
sulla base del metodo assembleare e della democrazia diretta ha
chiarito pubblicamente il proprio ruolo nel corso delle manifestazioni
estive dell'agosto 2003, organizzate e gestite in piena autonomia senza
il patrocinio di alcun ente istituzionale, nonostante il contributo
elargito in merito dall'amministrazione comunale.
Nel febbraio del corrente anno il Comitato Popolare Pro "Spezzano
è… Spixana është…", dopo un confronto nel proprio
interno, si è costituito in As.Pro.S. - Associazione di
Promozione Sociale "Spezzano è… Spixana është…" con la
finalità di proseguire nell'impegno progettuale comunitario di
cui è espressione. L'As.Pro.S. proseguendo nella metodologia che
ha contraddistinto il Comitato di cui è figlia si è resa
promotrice ed organizzatrice nella due giorni del 4/5 settembre 2004
delle manifestazioni della III Edizione "Spezzano è… Spixana
është… ". Una due giorni fatta propria dall'intera
comunità che ha animato il percorso delle manifestazioni, aperto
dallo striscione "Non Festa ma Progettualità comunitaria" e
chiuso dallo striscione "Partecipare non delegare", tracciando un
significativo solco per una progettualità d'insieme altra,
autogestionaria ed equosolidale che invita e stimola a diventare
artefici del proprio futuro.
Esposizione di prodotti tipici locali, tra i quali quelli
dell'As.Pro.S. - "Spezzano è… Spixana është…" dotati
dell'apposito simbolo/marchio, mostre artistiche e di artigianato,
sagre popolari, spettacoli musicali di folk calabrese ed
arbëreshë ai quali si sono aggiunti apprezzando il clima di
piena libertà altri gruppi musicali spontanei, "non invitati"
sia arbëreshë che suonatori di fisarmonica, un pubblico
dibattito molto partecipato su "Produzione tipica, DeCo, Terme, Turismo
Culturale per uno sviluppo equosolidale ed autogestionario della
Comunità" introdotto e coordinato da D. Liguori dell'As.Pro.S. e
con gli interventi dell'Agronomo Angelo Pagliaro del sindaco Ferdinando
Nociti e concluso dalla Presidente dell'As.ProS Carolina Luzzi, hanno
ravvivato quattro piazze centrali e vicoli del paese con entusiasmo,
gioia e discussioni sociali.
A conclusione delle manifestazioni a sorpresa… i fuochi d'artificio che
salutati da un grande applauso di alcune migliaia di persone confluite
all'improvviso dai vicoli delle quattro piazze in cui si tenevano le
manifestazioni e radunate nel centro del paese hanno segnato
l'arrivederci/mirupafshim alla IV Edizione Agosto 2005 di "Spezzano
è… Spixana është…" che già si pensa ad
organizzarla insieme ed in concomitanza con manifestazioni comunaliste
della FMB.
L'aver organizzato il tutto in brevissimo tempo, senza fondi pubblici,
senza patrocini, con sottoscrizioni popolari, con lavoro militante e
volontario di soci e non, e l'aver per giunta registrato un attivo di
cassa di € 459 ha senza dubbio contribuito a rendere ancor più
orgoglioso l'animo comunitario.
D. Liguori
Bologna: verso il corteo dei migranti
Prosegue la mobilitazione in vista della manifestazione del 25 settembre.
Come annunciato nel numero scorso di Umanità Nova, è
stata convocata un'assemblea di lavoratrici e lavoratori italiani e
migranti. Si svolgerà il 22 settembre presso la sala polivalente
del circolo Zonarelli (quartiere S.Donato).
Quest'assemblea assume un particolare significato per una serie di motivi:
Il Coordinamento Migranti di Bologna caratterizza la sua
attività non solo in senso antirazzista ma ponendo la questione
sociale ed il comune "mondo del lavoro" come terreno unificante delle
lotte per la libertà, la dignità e l'autodeterminazione
della persone;
L'iniziativa prende le mosse da diverse compagne/i che operano nelle
RSU e che hanno lavorato a questa scadenza al di là delle sigle
sindacali di appartenenza (principalmente attivi compagni/e di Fiom,
Rdb-CUB e USI);
Tema centrale dell'assemblea sarà, accanto ai punti della
piattaforma del 25 settembre (contro Bossi-Fini e prodromi, contro il
ricatto del licenziamento-espulsione, contro i CPT), la riforma Biagi
del mercato del lavoro, famigerata legge 30.
Come sottolinea il volantino di convocazione "la legge 30 […] costringe
tutti i lavoratori a una costante disponibilità alle esigenze
dell'impresa" accompagnando la logica della Bossi-Fini che "con il
contratto di soggiorno per lavoro [rende] i lavoratori migranti sempre
più ricattabili e costretti ad accettare condizioni di lavoro e
salariali sempre peggiori".
L'iniziativa è promossa dal Coordinamento Migranti di Bologna
che ha trovato l'immediata e costruttiva adesione di Fiom, Rdb-Cub e
USI. Viene convocata da un appello sottoscritto nominativamente, senza
alcun riferimento alle sigla sindacale di appartenenza, da delegati
RSU. Le valutazioni e le proposte che emergeranno da questa assemblea
saranno accolte tra i temi che caratterizzeranno la manifestazione del
25 settembre.
Intanto il C.M.B lancia una proposta impegnativa che dovrebbe
concretizzarsi proprio il 25 settembre: la pubblicazione di un foglio
di informazione e di lotta edito collettivamente dal Coordinamento per
dare voce e visibilità alla crescente insubordinazione del
proletariato bolognese.
È evidente la nostra solidarietà e partecipazione a
questa esperienza di autonomia e di autorganizzazione sociale. Di
fronte all'accentuazione delle operazioni militari in tutto il mondo
(compresa la campagna repressiva contro gli anarchici in Italia), la
nostra risposta continua ad essere quella di sostenere e di far
espandere l'insubordinazione sociale a questo sistema di sfruttamento,
oppressione e genocidio.
Circolo anarchico C. Berneri.
Falconara un incubo ambientale
L'8 settembre scorso l'impianto API di Falconara M.ma (AN) è
tornato a far parlare di sé. La fuoriuscita da una cisterna di
bitume ad alta temperatura ha provocato un incendio causando un morto e
tre feriti e una tetra e densa nuvola nera che, salendo, ha fatto
risvegliare gli abitanti della città nel terrore. Come cinque
anni fa. Il 25 agosto del '99 un altro incidente provocò la
morte di due operai. Sia allora che oggi immediatamente sono scattate
le misure di sicurezza, il piano di evacuazione della Protezione
civile, ed è stato bloccato il traffico intorno alla ferrovia,
all'aeroporto, all'autostrada e la navigazione costiera. La
città intera si è bloccata, specie gli abitanti dei due
quartieri popolari prossimi all'impianto (Villanova e Fiumesino) che
ormai convivono da anni con il terrore dell'impianto, con la paura di
saltare in aria da un momento all'altro o l'angoscia di ritrovarsi con
qualche "cancraccio" grazie a quello che respirano quotidianamente. Non
per nulla l'impianto API è considerato a "rischio Seveso
altissimo" a livello di impatto ambientale.
Insomma una Cermobyl o una Bhopal casereccia, in miniatura, di
provincia, al pari di Priolo, Marghera, dell'Enichem di Massa ecc., ma
non meno pericolosa. In questi ultimi anni proprio in merito, diverse
sono state le iniziative per chiudere l'impianto. Molto attivo è
stato il Comitato degli abitanti dei quartieri citati che però
alla fine, dopo l'impegno dei vari politici di turno, si è
ritrovato con un pugno di promesse fumose in mano e con la concreta
fregatura di un rinnovo per altri venti anni della concessione da parte
della regione verso l'azienda.
Sempre puntuali, incazzati ed attenti i Verdi regionali, che si sono
fatti sentire anche in questa occasione. E nulla più! Le
compatibilità di governo (sono in giunta regionale) richiedono
qualche sacrificio, permettono di dire di tutto, esternare i "mal di
pancia", ma di fare qualcosa… niente.
L'amministrazione comunale dopo aver sbandierato il suo impegno per far
chiudere l'impianto e per fare trasferire da subito in altri quartieri
gli abitanti (incentivando economicamente i vari traslochi) ha sospeso
tutto perché… le decisioni della regione ci "sovrastano" e i
soldi sono finiti, quindi bisogna pazientare.
Il tutto in un quadro cittadino, provinciale e regionale governato dal
centro-sinistra che al di là della demagogia, delle promesse
elettorali e di periodiche tensioni interne alla maggioranza di
governo, sostanzialmente continua a dimostrare la sua sudditanza agli
interessi padronali. Illuminante è il comportamento
dell'assessore regionale all'ambiente, di Rifondazione comunista, e
cittadino lui stesso di Falconara che, in nome della sicurezza e dei
posti di lavoro, dietro tutte le promesse e gli impegni assunti
dall'azienda, ha permesso il rinnovo della concessione. Un film
già visto a Marghera e nei tanti teatri dello scempio ambientale
frutto della sudditanza/commistione fra affarismo e politica. Ancora
una volta un mostro partorito dalla ricostruzione industriale
democristiana del dopoguerra trova la sua continuità nel governo
dell'attuale classe politica, che fra l'altro, nel nostro caso,
è pure di "sinistra". Ancora una volta si è visto come
l'azione politica dal basso di comitati di cittadini, sollevando
proteste ed interessi collettivi, venga puntualmente castrata
dall'operato dei partiti (di governo e non). Ancora una volta interessi
privati fatti a spese della collettività.
E la regione di Falconara rischia di essere non solo la rappresentante
nazionale del "modello marchigiano del lavoro" della
flessibilità, del precariato, dei bassi salari, ecc., ma anche
il modello dello scempio ambientale e della pericolosità sociale
della classe politica italiana.
L'epilogo a tutto questo, nella migliore delle ipotesi, sarà il
trasferimento, o meglio la delocalizzazione dell'impianto, in un
prossimo futuro, in un area dell'Est (si parla della Croazia), con
spese pubbliche di risanamento ambientale (forse, chissà!), e
varie prebende elettorali per un qualcosa che da decenni fa vivere
decine di migliaia di persone ai piedi di un vulcano industriale.
Sperando sempre che non esploda.
Giordano