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Umanità Nova, numero 30 del 3 ottobre 2004, Anno 84

I soldi contro l'Aids alla guerra
La coerenza del governo




Avete presente la foto del cormorano intriso di petrolio? (foto peraltro falsa, ma in questo momento ciò non ha importanza).
A chi sarebbe mai venuto in mente di ripulire ben bene quella creatura per poi ucciderla subito dopo, magari torturandola anche un po'? A nessuno, ovviamente!

E così si sta comportando il governo italiano ed in ciò dobbiamo riconoscergli una grossa coerenza.
Che cosa è successo?

Nel 2001, al tristemente famoso G8 di Genova, fu istituito, con una forte pressione del governo italiano, una ennesima istituzione di facciata: il Fondo globale per la lotta all'AIDS e alla Tubercolosi, fondo a cui tutti gli stati presenti si impegnarono a versare annualmente una quota per sostenerlo: il governo italiano decise di versare 100 milioni di dollari all'anno.

Un'opera meritevole senz'altro: dove sarebbero finiti i fondi, da chi sarebbero stati gestiti non si sa mai con precisione, però almeno si poteva pensare (sperare? sognare?) che i governi non fossero impegnati solo nella lotta contro giovani, donne, lavoratori, ecc… ma anche un po' contro l'AIDS, la malaria e la TBC (che, detto per inciso, da alcuni anni sta ritornando ad essere una malattia endemica anche nei paesi "ricchi" come il nostro).

Ma il governo italiano quest'anno ha deciso di non versare la propria quota: perché?

Semplice! I soldi non ci sono; sono già stati utilizzati per un'altra missione umanitaria: la guerra in Iraq che "ci" costa circa 40 milioni di euro al mese (dati forniti da "loro", perciò sicuramente sottostimati).

Dopo il primo momento di sgomento che ha colto chiunque abbia letto questa notizia, ripensandoci bene, non possiamo fare altro che giudicare profondamente seria e coerente questa scelta.

Curare un malato di AIDS costa tra i 250 ed i 500 dollari all'anno. Fatti i debiti conti, con la cifra non stanziata se ne potrebbero curare da 2 milioni a 4 milioni (non pensiate che siano tanti, ogni anno ci sono altri 5 milioni di nuovi infetti, più milioni di tubercolotici e malarici…)

Ma vi ricordate il cormorano? Che senso ha curare qualcuno se poi, tra un anno, due, dieci, lo dovremo ammazzare in un'altra guerra umanitaria?

Un governo serio deve muoversi con coerenza ed amministrare con oculatezza i suoi soldi. Se deve andare in giro a diffondere terrore, morte, dolore, perché darsi la pena di curare prima? In fin dei conti qualsiasi persona non appartenga al nostro mondo civile e sano è un po' "canaglia" e qualcosa di male da loro dovremo aspettarci… Forse prima o poi dovremo esportare la democrazia anche lì…

La speranza di questi uomini di potere è che le coscienze di donne ed uomini, il loro cuore, la loro mente, sia talmente assuefatta al dolore che ogni giorno viene seminato che qualche milione di malati in più non li sfioreranno neppure. Ma noi crediamo invece che la nostra coscienza gridi davanti a qualsiasi dolore, a qualsiasi menzogna, a qualsiasi opportunismo… e non smetteremo di farlo.

R. P.




















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