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Umanità Nova, numero 31 del 10 ottobre 2004, Anno 84

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Milano: antifascisti in piazza
Il pomeriggio del 2 ottobre la Milano antifascista è scesa in piazza per rispondere agli attacchi, ormai troppo frequenti, contro compagni e realtà autogestite.
Queste aggressioni, di stampo neonazista, non rappresentano che uno dei tanti, troppi, segni d'allarme che giorno dopo giorno ci mostrano la degenerazione di questa città fatta di sfilate di moda, affitti insostenibili e intolleranza.
Il lungo corteo ha sfilato per le vie del centro, ed in particolare del quartiere ticinese", tanto caro ai coltivatori di sogni di ieri e di oggi, e tanto violentato all'imperativo del profitto.
La quasi totalità delle realtà "alternative"è scesa in piazza (ciascuno con le roprie modalità e con il proprio messaggio da comunicare) nonostante qualche piccolo momento di tensione; l'aspetto aggregativo e la comunicazione con passanti ed avventori si è invece rivelata (a mio modesto parere) deficitaria.
La cascina Torchiera con carretto polivalente al seguito, alcuni compagni della F.A.I. (con immancabile distribuzione di Umanità Nova), del Torricelli e dell'U.S.I. hanno partecipato all'iniziativa allietati dalle note della banda degli ottoni a scoppio.
Circa tremila persone hanno preso parte al corteo che si è concluso in Piazza Vetra dove molti manifestanti si sono intrattenuti fino a sera con proiezioni, interventi, banchetti informativi e sound system.
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Alessandria: bloccata iniziativa fascista
La Circoscrizione Centro del quartiere "Europista" di Alessandria concede per una serata pubblica ad una fantomatica associazione "X Mas" una sala in cui avrebbe dovuto tenersi una conferenza "storica". Tra gli oratori un reduce di Salò, Emilio Maluca, di Trento. Quando le pressioni degli antifascisti mettono al muro il presidente della Circoscrizione che si trincerava dietro pretesti di natura formale, la sera stessa del previsto dibattito viene convocata una riunione urgente del consiglio circoscrizionale. Gli anarchici del Perlanera occupato e sgomberato, i disobbedienti, la Cub, i Centri sociali della zona Lacandona e Subbuglio, Prc e Pdci sin dal pomeriggio avevano dato vita ad un presidio davanti alla Circoscrizione con sound system, volantinaggi, esposizione di striscioni antifa. In serata la prevista assemblea circoscrizionale, cui si vociferava che gli ulivisti intendessero far mancare il numero legale, è stata cancellata dal sindaco che è intervenuta di persona con un'ordinanza di sospensione per motivi di ordine pubblico. I consiglieri comunali del centro destra si sono schierati contro la decisione del sindaco Scagni, sostenendo che l'iniziativa dei reduci di Salò andava fatta comunque. I (post)fascisti di AN hanno dimostrato da che parte continui a battere il loro cuore salutandosi romanamente in pubblico.
In serata, mentre il presidio antifascista continuava, si sono presentati una cinquantina di camerati che alternavano canti del ventennio con cori da stadio. In poco tempo il presidio è cresciuto di numero e i fascisti, dopo un breve ed amichevole conciliabolo con la polizia, si sono allontanati.
È passato solo un anno da quanto lo stesso edificio, dove era programmata l'iniziativa targata X Mas, avrebbe dovuto ospitare il forzanuovista "Fiore". Anche allora solo la mobilitazione antifascista bloccò l'assemblea. In quel periodo i centri sociali della zona, e, in particolar modo il Crocevia, furono oggetto di numerosi attacchi fascisti che la polizia locale ridusse a episodi di teppismo, che nulla avevano a che spartire con la politica. Peccato che anche dopo il fermo di alcuni minorenni accusati degli episodi di vandalismo, gli attacchi continuarono. D'altra parte gli anarchici non sono certo gli unici a prestare poca fede alle "indagini" delle locali forze del disordine, che da qualche tempo annoverano tra le loro fila anche l'ex capo della Digos genovese, Spartaco Mortola, quello sotto indagine per la nota vicenda delle "molotov" alla Diaz. Mortola, ora vicequestore di Alessandria, è accusato di falso in atto pubblico, calunnia aggravata e abuso d'ufficio… evidentemente è per questi meriti che è approdato alla poltrona di vicequestore
Colpisce in ogni caso che, senza la puntuale mobilitazione antifascista che ha obbligato Circoscrizione e Comune a correre frettolosamente ai ripari, una serata in ricordo dei feroci assassini della X Mas avrebbe potuto svolgersi in una struttura pubblica di una città medaglia d'oro per la Resistenza.
Salvatore





















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