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Umanità Nova, numero 34 del 31 ottobre 2004, Anno 84

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Cosenza: anarchici in movimento
In una Cosenza istituzionalmente blindata dalla democrazia partecipativa comunale che giorno dopo giorno sembra che contagi, sempre più apertamente, le schegge filoistituzionali del movimento noglobal, in una Cosenza che sembra passivamente aspetti l'imminente prossima puntata processuale della repressiva telenovela di regime del novembre di due anni fa, in una Cosenza che sembra aver dimenticato la grandiosa risposta di movimento della manifestazione dei centomila sempre del novembre di due anni fa, a rompere socialmente il ghiaccio ci ha pensato l'"Ateneo libertario A Gatta" insieme ad un'area di compagni che provengono da variegate esperienze d'intervento e che si riconoscono nei principi dell'azione e della democrazia diretta, della non delega… con le iniziative di cui segue il resoconto.

Martedì 28 settembre, presso i locali della Casa delle Culture di Cosenza, la compagna israeliana Liad Kantorowicz del gruppo "Anarchists against the wall", in occasione del suo giro di conferenze su "Anarchici contro il muro", ha tenuto un interessante dibattito sulla situazione israeliano/palestinese, sui diritti che vengono quotidianamente negati ai palestinesi, sulla repressione che sono costretti a subire, nonché sulla lotta intrapresa da "Anarchists against the wall" che vede insieme israeliani e palestinesi promuovere iniziative protese a costruire momenti di solidarietà contro il dominio israeliano ed in specifico azioni dirette contro il muro della vergogna, di cui ben poco si parla nella servile stampa d'occidente.
La manifestazione, organizzata dall'Ateneo Libertario A Gatta di Cosenza, ha visto la partecipazione di un'ottantina di persone. Molta folta e partecipe la presenza dei compagni del "Coordinamento degli anarchici e libertari calabresi", ma interessante si è rivelata in sala soprattutto la variegata presenza di persone politicamente impegnate nel sociale del cosentino, nonché di semplici curiosi che però nel corso del dibattito hanno espresso condivisione e solidarietà alle iniziative di "Anarchists against the wall".

Sabato 9 ottobre, sempre a Cosenza, la Federazione dei senza nome, un nuovo aggregato sociale che si muove sul territorio cosentino, al quale aderiscono varie individualità provenienti da variegate esperienze di impegno nel sociale e l'insieme delle individualità dell'Ateneo Libertario A Gatta ha iniziato la sua campagna di agitazione con l'occupazione temporanea dalle 16 alle 24 del deposito ormai fuori uso delle Ferrovie Calabrolucane.
Attraverso l'iniziativa si è inteso denunciare all'opinione pubblica la speculazione edilizia che sta cementificando le zone centrali della città senza lasciare spazi verdi, sociali, pubblici.
Altre iniziative di denuncia sociale seguiranno nel prossimo futuro con l'obiettivo di mobilitare la cittadinanza sulle problematiche collettive ed indicare l'autogestione, l'azione diretta, la non delega quali strumenti atti a risolverle.
L'iniziativa dell'occupazione, molto seguita non solo dai promotori ma anche da quanti si sono avvicinati per semplice curiosità, ha stimolato parecchio dibattito nella stampa locale e in città.
L'assemblea del "Coordinamento degli anarchici e libertari calabresi", tenutasi sabato 16 ottobre, ha discusso dell'iniziativa incoraggiando i compagni della Gatta impegnati nella Federazione dei senza nome a proseguire questa interessante esperienza, impegnandosi ad appoggiarli e sostenerli nelle prossime iniziative ed auspicando in futuro un incontro/confronto tra le esperienze della Federazione Municipale di base di Spezzano Albanese e le iniziative della Federazione dei senza Nome di Cosenza.
D. L.

Genova: conferenza e dibattito sulla questione palestinese
Mercoledì 20, si è tenuta una conferenza-dibattito, organizzata dal Gruppo Libertario Genovese nella storica sede di Piazza Embriaci, ha cui ha partecipato il compagno Yossi di "Anarchist against the wall". Yossi ha dapprima fatto un'introduzione parlando della storia dello Stato d'Israele dall'ottocento ai giorni nostri e sottolineandone gli eventi più importanti: la guerra del '48, quella dei sei giorni del '67 e delle due Intifada, con l'ausilio di slide e foto. La serata è proseguita con la proiezione di un video sulle azioni di "Anarchist against the wall" da loro prodotto, che mostra il ferimento del compagno Gil ad opera di soldati israeliani che avevano sparato ad altezza d'uomo, durante una delle azioni dello scorso anno. Nel corso dell'intervento di Yossi sono stati messi in luce tutti i caratteri dell'azione diretta esercitata dai compagni israeliani contro la costruzione del muro, mettendone in risalto il carattere nonviolento e la volontà di riuscire a trovare i mezzi per far partecipare tutta la popolazione, e non solo fasce ristrette di questa e i vari gruppi pacifisti israeliani, palestinesi e internazionali. I presenti (circa quaranta persone) sono intervenuti con interesse al dibattito, ponendo domande sulla situazione politica e sociale in Israele e nei Territori Occupati. Yossi ha concluso invitando a sostenere economicamente il movimento, contribuendo alle spese processuali che i compagni devono affrontare per la ventina di processi che li vedono imputati e politicamente, facendo pressione in Italia sul governo Berlusconi, definito il miglior amico di Sharon.
Pedro Medina

Un successo il pranzo per UN del CLF
Pranzo con successo del Collettivo Libertario Fiorentino per Umanità Nova. Domenica 10 ottobre 2004, in località Montepilli (FI), avversi gli dei che hanno inumidito l'intera durata della festa, si è svolto con successo il pranzo di chi agli iddii si contrappone.
Centoventi compagni hanno sfidato l'Enel, che, in accordo con Giove, ci ha tolto la luce - eppoi dicono che dio è la luce - mavvai! I convenuti hanno mangiato, bevuto e cantato assieme, oltre ad aver tessuto le "consuete trame" contro chi invia fango. Dal nostro canto invece sono giunti vini, ribollita, verdure, dolci, affiancati a frutta e liquori offerti da compagni che, nonostante il pagamento del costo del pranzo, non arrivano mai con "le mani in mano". Ottimo successo con un utile di 600 euro quale contributo alla campagna "10.000 euro per Umanità Nova".
L'incaricato

Milano: in ricordo di Sergio Costa
Il 16 ottobre abbiamo festeggiato il compleanno di Sergio Costa: con commozione e con un pizzico di ironia. Come lui avrebbe voluto.
Alle ore 20 l'Ateneo Libertario è già pieno di compagni/e. Pieno anche l'androne mentre nel cortile si formano altri capannelli. In tanti, oltre un centinaio, hanno risposto all'invito della FAI Milanese per commemorare Sergio: sono venuti dall'interland milanese, da Como, da Torino, da Imola, da Ischia, da Trento, oltre che da Milano e provincia. Sicuramente ci dimentichiamo qualche altra città e ce ne scusiamo. Commovente la presenza di compagni, ed ex, di cui si è persa traccia nel tempo. È stata una occasione, seppur triste, di rivederli dopo 20 - 30 anni, stare assieme, parlare, interrogarci l'un l'altro: col tempo che, tutto sommato, pesa sulle spalle di ognuno pur non rendendocene conto. Sono state lette due poesie dedicate a Sergio e alcuni interventi hanno voluto ricordarlo: commoventi le parole di Raffaella (per dieci anni a fianco al suo Sergio: lo ha assistito fino all'ultimo) quando ha ricordato il suo compagno nella vita privata (l'uguaglianza dei compiti ed il massimo rispetto nei rapporti interpersonali) e sotto il profilo culturale, da Sergio mai ostentato. L'incontro è stato finalizzato anche alla raccolta di fondi per Umanità Nova (di cui Sergio è stato direttore "irresponsabile" per quasi 30 anni) ed il buffet/cena preparato è servito per raccogliere oltre 1.000 euro da devolvere nelle casse, asciutte, del nostro settimanale. La serata si è protratta fino a tarda notte con Santo ed Eros (con chitarra e fisarmonica) che hanno suonato e cantato cose che a Sergio sono sempre piaciute: dal repertorio dei canti anarchici, a Jannacci, ai canti della tradizione popolare milanese, fino agli anni sessanta. Così abbiamo voluto festeggiare il compleanno di Sergio Costa che il 16 ottobre avrebbe compiuto 57 anni, essendo nato a Vigevano il 16 ottobre 1947. Ciao Sergio
Anteo

Parma: ottava occupazione
L'emergenza abitativa a Parma è una dura realtà con la quale si scontrano tutti, ma in modo particolare i migranti, per i quali è molto difficile trovare una casa in affitto. Poco importa che abbiano in tasca tutti i pezzi di carta richiesti dall'attuale legislazione razzista: per i lavoratori provenienti da un paese povero le porte sono sbarrate, le richieste per pochi metri quadri esosissime.
La pratica dell'occupazione è divenuta uno dei principali terreni di lotta per i migranti, che coadiuvati dal locale Comitato Antirazzista, prendono spazi lasciati al degrado e li ristrutturano per farne delle abitazioni. Sabato 23 ottobre è nata l'ottava casa occupata: intorno alle 8,30 del mattino il Comitato Antirazzista ed un gruppo di migranti (una famiglia di 7 persone e 4 lavoratori) hanno occupato un ex casello ferroviario disabitato da molti anni, uno stabile in buone condizioni anche se l'incuria e l'abbandono in cui è stato lasciato rendono necessari lavori di pulizia e ristrutturazione.
Nel pomeriggio la Polfer, armi alla mano, è entrata identificando i presenti, ed andandosene subito dopo.
Il comitato Antirazzista ha distribuito in città un volantino nel quale invitava la cittadinanza a visitare lo stabile di via Londra. Nel testo diffuso viene denunciata una situazione abitativa che vede gente sfrattata perché non ce la fa a pagare l'affitto mentre migliaia di appartamenti sono vuoti.
"Il problema casa ha assunto contorni ormai drammatici anche nella 'ridente Parma' e tutto ciò nella più totale indifferenza dell'Amministrazione comunale: il Comune permette infatti che oltre 5.000 alloggi vengano tranquillamente lasciati sfitti e, allo stesso tempo, non muove un dito contro l'ondata di sfratti che si sta abbattendo sui parmigiani.
Da una parte ci sono persone senza casa che - dopo ore di lavoro – si ritrovano a dormire in macchina, per strada o in situazioni precarie, giacché non riescono a pagare gli affitti esorbitanti che il mercato propone; dall'altra, ci sono persone che di case ne hanno tante, talmente tante che preferiscono lasciarle sfitte. In questo momento, nella nostra città ci sono circa 500 provvedimenti di sfratto, l'80% dei quali per morosità: un dato che mostra chiaramente quanto la gente fatichi (e spesso non riesca) a pagare affitti che assorbono ormai interi stipendi. È vergognoso che, di fronte alla drammaticità ormai assunta dall'emergenza casa, immobili come quelli di via Londra vengano lasciati sfitti, esposti al degrado e all'usura del tempo. (…)  Riprendiamoci il nostro diritto ad abitare sotto un tetto senza dover scegliere fra pagare l'affitto o mangiare."
Ma. Ma.
























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