testata di Umanità Nova

Umanità Nova, numero 35 del 7 novembre 2004, Anno 84

Cronologia
L'iniziativa italo-tedesca




21 luglio: a seguito del caso Cap Anamur, il ministro dell'interno tedesco, Otto Schily, propone la creazione in Africa del Nord di centri di detenzione per coloro che richiedono l'asilo nell'Unione Europea. La proposta viene criticata anche all'interno del governo tedesco.

2 agosto: il ministro degli interni, Pisanu, chiede l'intervento dell'Europa perché aiuti l'Italia a fermare l'invasione migratoria. Gli risponde il presidente della Commissione europea, Romano Prodi: l'Europa è pronta ma è paralizzata dalla mancanza di una politica armonizzata. Prodi ritiene che decisioni importanti possano essere prese durante la riunione della commissione giustizia e affari interni del 30 settembre e al vertice europeo del 5 novembre.

9 agosto: in una farneticante intervista rilasciata a "La Stampa" il ministro degli interni libico, Abdel Rahmane Chalgham, parla di una "invasione del suo paese da parte degli immigrati": "Sono più di un milione e se restano per più di 15 anni, la Libia non sarà più la stessa… Non si sa più se vengono per vivere e per lavorare o se sono terroristi". Il ministro libico dichiara di temere che gli estremisti islamici cerchino di fare della Libia un regno fondamentalista. "Da soli – conclude – non ce la faremo."

12 agosto: l'appello libico è colto dai ministri degli interni italiano e tedesco che in occasione della rievocazione di una strage nazista in Garfagnana rilanciano l'idea di creare centri "portali" fuori dai confini dell'UE. Rocco Buttiglione, destinato a divenire commissario UE per il settore "Giustizia, libertà e sicurezza" (che con la nuova commissione prenderà il posto della commissione Giustizia e affari interni, presieduta da Antonio Vitorino), approva l'idea e propone di inserirla nella discussione del G5 previsto a Firenze il 17 ottobre. Lo stesso giorno il direttore generale del ministro degli interni italiano si reca in Libia per concludere un primo accordo di collaborazione. Pisanu riprende anche il vecchio progetto di costruire a Malta una super prigione per tutti i clandestini arrivati in Europa e di cui si può provare il passaggio dall'isola.

23 agosto: Buttiglione colpisce ancora definendo l'immigrazione una "bomba a orologeria" per l'UE.

15 settembre: durante il Summit di Vienna, l'Austria e i paesi baltici propongono di costruire in Ucraina un campo per clandestini provenienti dalla Cecenia e dal Caucaso. 

Settembre: si moltiplicano le visite a Tripoli. Gheddafi riceve Berlusconi, Pisanu, il primo ministro maltese. Anche Chirac e Schroder preannunciano un loro viaggio in Libia.

20 settembre: gli USA tolgono l'embargo alla Libia

30 settembre – 1 ottobre: riunione informale all'Aja della commissione Giustizia e affari interni. Francia, Svezia e Belgio si oppongono alle proposte di Italia, Germania e Gran Bretagna. Durante la riunione il commissario uscente, Vitorino, annuncia che la Commissione intende finanziare con un milione di euro cinque progetti pilota per la costruzione di campi per rifugiati in Libia, Tunisia, Marocco, Algeria e Mauritania. Il progetto avrebbe il sostegno dell'Alto commissariato ONU per i rifugiati.

11 ottobre: anche l'UE toglie l'embargo alla Libia.

12 ottobre: il parlamento europeo approva un documento in cui si afferma che "l'esperienza dei campi dei rifugiati non può essere portata fuori dai confini dell'UE senza un rischio evidente di violazione dei diritti fondamentali".

17 ottobre: al vertice di Firenze dei G5, Francia e Spagna si oppongono alla proposta anglo-italo-tedesca, proponendo comunque "punti di contatto" con i paesi di transito dei rifugiati, principalmente in Africa del Nord. 

(tratto da Pajol)

























una storiasommarioarchiviocontatticomunicaticollegamenti