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Umanità Nova, numero 37 del 21 novembre 2004, Anno 84

Contro le violenze e le provocazioni degli apparati repressivi dello stato
Comunicato sulla manifestazione di Mestre della CdC della FAI




Contro le violenze e le provocazioni degli apparati repressivi dello stato

La Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana protesta contro il trattamento ricevuto, in termini di provocazione e blindatura poliziesca, dal corteo di sabato 13 novembre, organizzato dal Coordinamento Anarchico Veneto, con l'adesione, tra le altre, dell'Assemblea Antimilitarista ed Antiautoritaria, della FAI, della FdCA e dell'USI – AIT, per protestare contro il vertice della NATO in corso in quei giorni a Venezia. 

Una manifestazione con finalità assolutamente pacifiche e comunicative, organizzata lontano dal vertice per comunicare con la popolazione della città. 

Il corteo, composto da circa 700 compagni/e privi di qualunque intenzione offensiva nei confronti di cose o persone, ed a volto scoperto, è stato circondato ai quattro lati da uno schieramento spropositato (alcune centinaia di unità) di uomini in divisa con manganelli in mano e cani lupo, che per tutto il corteo hanno svolto opera di intimidazione, minaccia fisica, provocazione, spintonando e insultando i presenti, impedendo di fatto a molti cittadini di partecipare alla manifestazione. Solo il senso di responsabilità dei manifestanti ha fatto sì che non si verificassero scontri più gravi.
Il frastuono costante di un elicottero ha impedito anche di poter far sentire dai megafoni alla cittadinanza i motivi della controinformazione antimilitarista contro la guerra permanente e planetaria.

Protestiamo contro questa grave violazione del diritto a manifestare ed esprimersi. Mentre ai vertici militari persone "perbene" discutono di come organizzare gli eserciti che si trovano impegnati in Iraq e in Afganistan, dove è loro compito quotidiano bombardare e uccidere, torturare, stuprare e terrorizzare le popolazioni civili, a Mestre un corteo pacifico di lavoratori, studenti e militanti veniva presentato come un ritrovo di "mostri", circondato da un "cordone sanitario" da lager, preceduto da ingiustificati allarmi "per l'ordine pubblico", al solo scopo di criminalizzare il dissenso, intimidire e impedire la partecipazione popolare alle proteste, impedire a chi manifesta di comunicare i propri contenuti nelle strade e nelle piazze.
Questo non fa che darci l'ennesima conferma di cosa significhi "democrazia" per i nostri governanti, e più in generale di chi sia il più pericoloso depositario di metodi violenti e strategie terroristiche di guerra: lo Stato.

Reggio Emilia, 15/11/2004

CdC della FAI
La Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana

email: cdc@federazioneanarchica.org
Web: www.federazioneanarchica.org





























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