Umanità Nova, numero 37 del 21 novembre 2004, Anno 84
E noi che ne abbiamo sempre pensato male! che erano razzisti e
qualunquisti, che volevano dividere l'Italia in nome di una supposta
superiorità celtico-cisalpina sulle popolazioni meridionali
della vecchia Enotria, che si atteggiavano a inflessibili censori di un
paese penalizzato dall'indecente clientelismo che la famelica classe
politica della Terronia faceva pagare ai mitici "produttori" del nord.
E invece no, niente di tutto ciò. I leghisti, puri e duri
più che mai, non finiscono di sorprenderci e, come sempre, a
dettare la linea ai famigli, c'è lui, il Boss della Brianza.
Per dimostrare, infatti, che il separatismo è roba da nostalgici
e che oggi, in nome dell'unità nazionale e della
stabilità di governo, la parola d'ordine è quella
dell'omologazione, meglio ancora se al basso, si è mobilitata al
gran completo la famiglia Bossi. Leggiamo infatti che a ricoprire il
prestigioso (e ben remunerato: 12.750 euro al mese) impiego di
portaborse, o più elegantemente "assistenti accreditati", di
Matteo Salvini e Francesco Speroni, parlamentari leghisti sbarcati in
Europa, sono stati chiamati dal senatùr in persona il fratello
Franco e il figlio Riccardo. Entrambi, viene da pensare, all'altezza
dell'impegnativo compito che li aspetta nel difficile ambiente di
Bruxelles, dove potranno fare tesoro dell'esperienza accumulata in
campo europeo, l'uno con il suo bravo negozio di autoricambi a Fagnano
Olona, l'altro grazie alla sua passione per le automobili.
Quale migliore dimostrazione, dunque, della volontà unitaria del
partito ex secessionista? Quale più commosso attaccamento al
motto impresso in oro sui vessilli del Belpaese: tengo famiglia? Quale
esempio di maggior coerenza per chi, fra un sorso e l'altro
dall'ampolla padana, pontificava "sull'assoluta trasparenza della Lega
contro ogni forma di clientelismo" e bacchettava il "familismo amorale
[...] di chi parla bene e razzola male, prendendosi così gioco
della base pulita e dei militanti"? Non c'è che dire; in fondo,
nordici e sudici, polentoni e terroni, milanesi e romani... ma che
differenza fa?
MoM