Umanità Nova, numero 38 del 28 novembre 2004, Anno 84
L'Aquila: l'anarchismo tra passato e presente
Negli ultimi anni è tornata forte la voglia di prendere parte
alle vicende sociali, culturali e politiche che caratterizzano e
determinano la nostra società. Donne e uomini, giovani e meno
giovani, sono oggi protagonisti di un ampio movimento che è
riuscito a coinvolgere tante soggettività con il comune intento
e desiderio di costruire un mondo diverso da quello in cui siamo
costretti a vivere.
(…) In questi tempi il termine "precarietà" è divenuto
sinonimo di normalità; la parola "uguaglianza" è del
tutto sparito dal lessico politico; i diritti delle lavoratrici e dei
lavoratori, conquistate con anni di dure lotte, vengono quotidianamente
violati e cancellati.
L'unico spiraglio di luce sembra proprio essere rappresentato dai
movimenti internazionali che, attraverso l'autorganizzazione, vogliono
pace e solidarietà, uguaglianza e libertà, diritti per
tutte e tutti, lavoro e vita sociale liberi dal capitale. (…)
Mercoledì 17 novembre si è concluso a L'Aquila il primo
ciclo di incontri organizzato dal Laboratorio Politico. Al di là
di ogni aspettativa, tutti gli appuntamenti (4, 5, 8, 9 e 17 novembre)
sono stati caratterizzati da una numerosa e attiva presenza di
interessati: riflessioni sulla gerarchia politica e sociale, sulle
forme di schiavitù agli albori del XXI secolo, sull'attuale (e
in crescita) oppressione religiosa sulla vita sociale, sul sistema
d'istruzione, sulla storia delle lotte operaie e contadine, sui poteri
occulti che serpeggiano all'ombra dei cosiddetti sistemi democratici.
Oltre a ringraziare tutti coloro che hanno contribuito ad organizzare
queste prime attività inviamo un fraterno saluto ai compagni
che, con inimitabile disponibilità, sono intervenuti per
finalizzarne la riuscita: Enrico Voccia, Fricche, Silvio Cicolani ed
Enrico Ranieri.
Stralci di un comunicato di Edoardo e Stefano della Commissione di Corrispondenza del Laboratorio Politico AQ
Cosenza: processo al Sud Ribelle
Nel novembre 2002, un cospicuo numero di attivisti del movimento
calabrese e meridionale vennero arrestati con l'accusa di "cospirazione
politica mediante associazione al fine di turbare l'esercizio delle
funzioni di governo, propaganda sovversiva tesa a sovvertire
l'ordinamento economico".
Oggi, a due anni dagli arresti, dopo l'iter giuridico di fronte al
tribunale della libertà e dell'udienza preliminare, la vicenda
di tredici degli arrestati di allora giunge al processo vero e proprio
che si terrà in corte d'assise il 2 dicembre a Cosenza.
L'ampio movimento di solidarietà sviluppatosi in quei giorni non
è mai venuto meno. Come scrivono in un loro documento i compagni
calabresi: "Le ragioni di tanta attenzione, frutto allora
dell'indignazione per l'enormità della misura degli arresti e
per l'incredibilità delle accuse, si ripropongono intatte alla
vigilia del processo.
Due anni fa fummo tutti in grado di giudicare l'assurdità di un
castello accusatorio che, senza presentare alcuna prova concreta,
pretendeva in definitiva di leggere come una sequela di attività
criminose una limpida vicenda d'impegno politico, sociale, sindacale e
culturale (…).Oggi prendiamo atto della pericolosità di un
processo che si avvia senza che il castello accusatorio sia stato in
alcun modo mitigato dalla pubblica accusa, con tre imputati sottoposti
alla misura inutilmente accusatoria dell'obbligo di firma, con la scesa
in campo persino del governo, che ha avanzato la fantasiosa richiesta
di un indennizzo di cinque milioni di euro per danni all'immagine.
Sappiamo bene come vi sia stata negli ultimi anni in Italia una
risposta fortemente repressiva alla crescita di un forte movimento
plurale di contestazione delle scelte ultraliberiste nel governo
dell'economia globale, delle politiche di drastica riduzione delle
libertà fondamentali e dei diritti dei lavoratori, dei bambini,
delle donne, dei migranti e dei rifugiati, dell'incessante azione di
distruzione degli ecosistemi e delle risorse naturali, della
mostruosità della guerra.
Questo movimento ci ha visti partecipi, sia pur nella diversità
di culture e di posizioni politiche che ci contraddistingue. (…)
Esiste un filo rosso che lega le accuse rivolte oggi ai tredici
imputati (e a tanti altri attivisti coinvolti in procedimenti analoghi)
e l'azione collettiva di migliaia di cittadini del sud e del resto del
paese.
Sul banco degli imputati siedono oggi non tanto le vicende peculiari di
tredici persone ma i sacrosanti diritti di libera manifestazione del
pensiero, di espressione del dissenso verso le politiche di
qualsivoglia istanza di governo, di scendere in piazza, di organizzare
riunioni e dibattiti, di scrivere articoli e volantini, di mandare
e-mail e gestire siti web, persino di parlare al telefono.
Per questi motivi affermiamo che questa vicenda ci riguarda tutti da vicino."
Il movimento calabrese e meridionale contro questa inchiesta
giudiziaria palesemente repressiva nei confronti della libertà
di pensiero e della libera manifestazione del dissenso ha convocato due
giornate di mobilitazione: 27 novembre manifestazione nazionale con
corteo; 28 Novembre assemblea.
Gli anarchici e libertari calabresi e la CdC della Federazione
Anarchica Italiana aderiscono alle manifestazioni. All'interno del
corteo del 27 novembre gli anarchici ed i libertari calabresi
parteciperanno con un proprio spezzone, l'appuntamento è
pertanto a Piazza Zumbini (Cosenza) alle ore 14.
Euf. (fonte: un documento diffuso dal Coordinamento Degli Anarchici e
Libertari Calabresi, Redazione Comunarda, Ateneo Libertario A Gatta,
Gruppo Anarchico "Nino Malara", Gruppo Anarchico "G.Pinelli" FAI
Spezzano Albanese.
Parma: occupazione e assedio poliziesco
Sabato 20 novembre 6 migranti con lavoro, permesso di soggiorno, ma
senza casa, hanno deciso, aiutati dal comitato antirazzista, di
riaprire una casa abbandonata di proprietà del comune in via
Zarotto 18.
La proposta immediatamente rivolta al proprietario è stata
quella di rimettere a posto lo stabile per poi chiedere di pagare un
affitto a prezzi popolari al comune stesso.
La risposta della giunta comunale è stata pressoché
immediata; poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa hanno
circondato l'edificio, è intervenuta anche un'autogru dei vigili
del fuoco perché, nel frattempo, di fronte a tale spropositato
dispiegamento di forze, alcuni fra gli occupanti sono saliti sul tetto
dello stabile.
Nel corso del pomeriggio fuori dal cancello dell'ex-ambulatorio si
è radunata una piccola folla di persone, compagni e non,
solidali con l'occupazione.
Nel pomeriggio inizia una trattativa con l'Assessore alle politiche
abitative del Comune, Claudio Bigliardi, che nel tardo pomeriggio, dopo
che occupanti e solidali hanno abbandonato l'edificio per raggiungere
in corteo la sede del Comune, promette una soluzione stabile a partire
da lunedì.
Alle promesse del Comune gli antirazzisti credono poco ma ribadiscono
che i "6 migranti avranno presto un tetto stabile con o senza
l'intervento del Comune, forti della credibilità che la nostra
lotta a fianco dei migranti si è costruita con già dieci
occupazioni e 120 persone con un tetto sulla testa, perché sono
tornate a lottare per i propri diritti."
Euf. (fonte: un comunicato del Comitato cittadino antirazzista di Parma)
Parma: un seminario sugli anarchici
Martedì 16 novembre a presso l'Aula Magna di Scienze politiche e
sociali dell'Università si è tenuto il seminario
"Antagonismi, etiche, conflitti nelle biografie dei militanti
politici", prendendo lo spunto dall'uscita del Dizionario Biografico
degli Anarchici Italiani. Ottima l'affluenza (più di 70
persone), tenuto conto del carattere dell'iniziativa. Dopo l'intervento
introduttivo del prof. Parisella (Università di Parma), che ha
presentato la serata ed ha proposto alcuni stimolanti spunti di
riflessione sui temi in questione, è intervenuto Massimiliano
Ilari (Ateneo Libertario), che, partendo dal campione delle biografie
apparse su UN nel periodo '45-47, ha cercato di focalizzare
l'intervento sul significato dell'uso della memoria e del senso
identitario dei militanti libertari del periodo, esaminando le
caratteristiche comuni emergenti da queste biografie. È stata la
volta quindi di Gianpiero Landi (Biblioteca "Armando Borghi"), che in
modo dettagliato e puntuale ha spiegato il percorso metodologico
seguito dai curatori del Dizionario, sottolineando la
specificità e l'importanza dell'opera nel panorama
storico-letterario attuale. Quindi è intervenuta la Prof.ssa
Tarozzi (Università di Bologna), che, tra le altre cose, ha
soffermato l'attenzione sul tipo di rapporto alle volte contraddittorio
che il MIUR - che ha finanziato in parte l'opera - ha assunto rispetto
al Dizionario stesso. Era presente anche l'editore, Franco Bertolucci,
per la BFS.
MI
Il "Tenco" ad Alessio Lega
Un compagno della redazione di UN, appassionato cultore della canzone
d'autore, si è intrufolato tra gli accreditati al teatro Ariston
di S. Remo.
Di seguito le note del nostro "giornalista".
George Brassens, Leo Ferré, Fabrizio De Andrè e ora
Alessio Lega… il testimone della fiaccola libertaria continua a correre
in buone mani, e non da oggi che, ormai si sa, il nostro cantautore e
poeta ha vinto il prestigioso premio Tenco 2004 per l'opera prima.
Da anni Alessio si sbatte su e giù per centri sociali,
Federazioni anarchiche, fabbriche e piazze con la generosità e
la passione che lo contraddistingue. Adesso il palco dell'Ariston
amplifica le idee che con orgoglio e fierezza rivendica nelle sue
canzoni.
Il compagno Alessio ha un sogno modesto e folle: essere utile a
qualcuno, agli sfruttati, agli abbandonati, agli oppressi; a chi crede
che la musica possa cambiare molte cose a partire da noi stessi.
Presunzione di cambiare il mondo? Certo perché "siamo gli
anarchici" e "siamo pronti per salpare.
Donato Mauro