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Umanità Nova, numero 40 del 12 dicembre 2004, Anno 84

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Livorno: Virgilio Antonelli
Si è svolta lo scorso 27 novembre, a Livorno, l'iniziativa in occasione del centesimo anniversario della nascita di Virgilio Antonelli, anarchico, perseguitato politico, antifascista, partigiano, organizzatore sindacale.
Numerosissima la presenza nella sala del Centro di documentazione sull' antifascismo (g.c.) - circa 100 persone - con la significativa presenza della Commissione di corrispondenza della F.A.I. e con il solidale supporto del Centro sociale Godzilla che ha curato le riprese dell'iniziativa filmando per la telestreet Tilt tivù.
Gli interventi dei relatori - Marco Rossi, Italino Rossi, Giorgio Sacchetti; Tiziano Antonelli - affrontando tematiche specifiche, hanno ripercorso, attraverso momenti significativi della vita e dell'attività politica di Virgilio tra il 1920 e il 1970, un periodo determinante per la storia del paese e per quella del movimento anarchico.
L'impegno di Virgilio ha inizio giovanissimo, nel biennio rosso, nel gruppo livornese "Falange Ribelle" aderente alla U.A.I., con l'assalto alla questura in seguito ad un eccidio di proletari compiuto dai carabinieri.
Per la sua attività subirà il confino dal '23 al '27 e, successivamente, dal '31 al '36 all'isola di Ventotene, dove parteciperà alla rivolta dei confinati contro i fascisti.
Tornato a Livorno, farà parte, negli anni successivi al primo comitato clandestino di liberazione, per conto della componente libertaria e parteciperà attivamente alla lotta partigiana, conducendo, insieme ad altri anarchici livornesi, tra cui i fratelli Romolo ed Egisto, azioni di grande valore, come la liberazione di 32 ostaggi rastrellati dai tedeschi e la liberazione dei deportati da un vagone piombato diretto in campo di prigionia.
Dal '44 gli anarchici livornesi partecipano attivamente alla ricostruzione della città, delle fabbriche, del porto devastati dai bombardamenti. Per superare l'organizzazione fascista del lavoro portuale i lavoratori danno vita ad un consorzio cooperativistico: Virgilio è tra i consiglieri del consorzio e svolge contemporaneamente attività sindacale come coordinatore regionale nella Federazione dei lavoratori portuali. La restaurazione capitalistica da una parte e le scelte politiche dei vertici PCI dall'altra bloccheranno, negli anni successivi, questa esperienza.
In questi anni è comunque intenso anche l'impegno per favorire la ripresa del movimento anarchico. Dopo la ricostruzione della Federazione Anarchica Livornese, Virgilio partecipa al congresso di Carrara del '45, che costituirà la Federazione Anarchica Italiana F.A.I.
Negli anni successivi prenderà parte attiva alla campagna contro il regime franchista spagnolo e collaborerà continuativamente con Umanità Nova, occupandosi soprattutto dei problemi dei lavoratori portuali. Nel 1965 assume l'incarico della Commissione di corrispondenza della F.A.I. e continuerà a partecipare alla vita della Federazione.
Al termine del dibattito, che ha visto tra gli altri la partecipazione di Massimo Guantini in rappresentanza dell'Amministrazione Comunale, e di Garibaldo Benifei per l'Associazione Perseguitati Politici, la serata ha avuto una prosecuzione conviviale e musicale.
La Federazione Anarchica Livornese ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell'iniziativa.
L'incaricata

Torino: schedature per studenti in lotta
Si oscilla spesso, quando si ragiona dei meccanismi del controllo sociale, fra due possibili eccessi. Rischiamo, a volte, di concentraci sui caratteri più spettacolari del controllo perdendo la comprensione della sua natura storico sociale.
Altre volte, invece, banalizziamo il tutto ponendo l'accento su di una sorta di invarianza del controllo stesso.
Quando, per fare un esempio recente, la Direzione Scolastica del Piemonte ha, con un suo ukase informatico, ordinato ai dirigenti scolastici  di compilare un data base reperibile sul suo sito in occasioni di eventuali occupazioni ed autogestioni, potremmo pensare che, in fondo, si tratta solo di un'innovazione tecnica a fronte della tradizionale comunicazione cartacea o vedere nel mezzo informatico una sorta di satana incarnato sulla terra.
Credo che un giudizio equilibrato si possa dare solo tenendo conto di due fattori:
- questa misura segue l'introduzione di telecamere nelle scuole, di badge per il controllo della puntualità degli studenti, di poliziotti di prossimità in sei scuole della provincia. In altri termini è solo un segmento di una precisa deriva verso l'introduzione di meccanismi di controllo informatici in misura sinora non sperimentata e di vero e proprio addestramento della popolazione alla tolleranza di queste forme di controllo;
- è proprio in fasi di conflitto sociale relativamente basso come l'attuale che è facile, anche utilizzando le angosce sociali artificialmente suscitate nella popolazione, introdurre meccanismi di controllo che, oggi, sono persino eccessivi, ridondanti e ridicoli ma che, all'occorrenza, possono dimostrarsi micidiali.
Ritengo che sulla questione del controllo sociale vada costruita una campagna di informazione, critica, elaborazione e che in questa campagna l'area libertaria, per sua stessa natura, possa giocare un ruolo centrale.
CMS

Pisa: ancora repressione
Riassumiamo la storia per chi non l'avesse già letta su queste pagine (vedi "Umanità Nova" n.22 del 2004): tra giugno e luglio scorso vengono arrestati - in due riprese - nove attivisti vicini al gruppo ecologista "Il Silvestre", nell'ambito di una inchiesta sulle "Cellule di Offensiva Rivoluzionaria". Oggi due di loro continuano a restare in carcere, uno ha deciso di non farsi rinchiudere e gli altri, dopo essere passati per un periodo più o meno lungo di arresti domiciliari, sono liberi.
I quotidiani locali hanno praticamente campato su questa vicenda per tutta l'estate salvo "dimenticarsene" quando i presunti terroristi venivano rimessi in libertà per scadenza dei termini.
Agli inizi di dicembre il PM che conduce l'inchiesta ha contestato ai due arrestati ed al "latitante" il reato di "associazione sovversiva", aggravandone in tal modo la posizione in quanto all'inizio l'accusa era invece di "associazione a delinquere".
Durante tutti questi mesi "Il Silvestre" ha organizzato numerose iniziative (cortei, presidi, volantinaggi) contro questa inchiesta e per la libertà degli arrestati alle quali le forze dello stato hanno risposto con gli strumenti classici della repressione: fermi, intimidazioni, diffide e fogli di via.
La situazione, già non proprio allegra, si è aggravata in queste ultime settimane. Sono infatti stati condannati per "propaganda sovversiva" i due fermati nel 2002 per aver affisso un inqualificabile volantino sull'omicidio Biagi (vedi "U.N." n.15 del 2002) e, molto più grave, sono arrivate anche undici pesanti condanne comminate dal tribunale di Firenze per gli scontri seguiti alle cariche della PS che nel 2000 (vedi "U.N." n.33 del 2000) impedirono lo svolgimento di un corteo contro le biotecnologie.
L'accanimento con il quale l'apparato repressivo sta trattando questa vicenda è davvero preoccupante e il suo sviluppo merita una attenzione particolare in quanto non è in gioco solamente l'esistenza di un gruppo ecologista, ma il continuo restringimento degli spazi per una azione sociale che non rientri completamente all'interno delle regole imposte dal potere.
Caotico-Info (Pisa)






























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