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Umanità Nova, numero 1 del 16 gennaio 2005, Anno 85

Ricordando… Caterina Gagliardo



Carolina Gagliardo (Lina)

Ciao, Lina!

È morta a Roma, il mese scorso, la compagna Carolina Gagliardo (Lina).
Originaria di Alba (CN), fu, giovanissima, staffetta partigiana nelle langhe piemontesi.
Come per molti altri compagni della sua generazione l'esperienza partigiana l'ha positivamente forgiata, consentendole di affrontare a testa alta, con dignità e senza arrendersi mai, le traversie della vita, compreso il cancro che ce l'ha portata via.
Si trasferì a Roma nel dopoguerra ed aprì una tipografia vicino al centro, nella zona di Piazza Fiume, dove si stamparono diversi giornali anarchici (tra cui "Il Libertario"e "Lotta di Classe") e moltissimi volantini, opuscoli e manifesti. 

La tipografia di Lina (come del resto la sua casa) era un riferimento per moltissimi compagni (italiani e stranieri) di passaggio a Roma, oltre che per gli stessi compagni capitolini che sapevano di poter trovare sempre ospitalità, accoglienza e, quando serviva, una mano.
Spesso, poi, era lei stessa ad organizzare memorabili pranzi e cene a cui partecipavano decine di compagni ed in cui aveva modo di esibire le sue grandissime capacità culinarie. Aveva infatti saputo coniugare le sue tradizioni gastronomiche piemontesi con i sapori ed i gusti dell'Italia centrale. 

Fu molto attiva nel movimento anarchico negli anni '70 e '80 dove partecipò, da protagonista, al tentativo di ricostituzione dell'USI operato in quegli anni.
Lina era una di quelle persone che non parlano molto e non perché non abbiano nulla da dire. Quando interveniva nelle discussioni riusciva sempre ad azzittire tutti senza neanche chiedere di fare silenzio. Lina, infatti, era dotata di una dote che è merce scarsa (e lo era ancor di più tra i compagni degli anni '70): il buonsenso.
Proprio il suo buonsenso, la sua umanità e la sua generosità le hanno consentito poi, una volta chiusa la tipografia e trasferitasi in provincia di Roma, a Marina di Cervetri, di ricostruire una rete di intense relazioni con gli abitanti del posto, rete che è sfociata nella lotta popolare contro il comune di Cervetri che l'ha vista in prima fila.
Insomma Lina era una di quelle persone che la vita ti fa incontrare e da cui solo la morte ti riesce a separare.

A Marcello, suo compagno di sempre, giunga l'abbraccio di tutti noi.

Fricche
































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