Umanità Nova, numero 3 del 30 gennaio 2005, Anno 85
Parma: migranti occupano una chiesa
Il 18 gennaio – scrivono in un loro comunicato quelli del Comitato
Antirazzista - "un commando di Vigili Urbani ha sgomberato l'ex
Cartiera di via Argini nella quale vivevano da tempo numerosi migranti,
tra i quali molti rifugiati richiedenti asilo.
L'operazione si è svolta con veri e propri metodi squadristi. I
vigili hanno fatto irruzione nello stabile, manganelli alla mano,
accanendosi su ogni cosa fosse alla loro portata, perquisendo gli
abitanti e defenestrando i pochi beni personali. Non paghi, hanno anche
provveduto a tagliare le gomme delle numerose biciclette degli abitanti
della ex cartiera.
A dimostrazione degli intenti meramente repressivi dell'intervento sta
il fatto che il Comune, nel frattempo, non aveva predisposto nessun
intervento di accoglienza in strutture pubbliche per gli abitanti di
Viale degli Argini. C'è stato solo un intervento tardivo, una
semplice telefonata alla Caritas per verificare se ci fossero posti
disponibili nei dormitori, in seguito alla quale hanno trovato un posto
letto otto persone su un totale di 31 sgomberati.
In una giornata gelida come quella di ieri il Comune, in mancanza di un
intervento del Comitato Cittadino Antirazzista e della rete di
solidarietà trasversale che si è immediatamente attivata,
avrebbe lasciato al freddo, sotto la neve e senza alcun riparo
più di 20 persone."
23 persone, sostenute dal Comitato Antirazzista, hanno da quel giorno occupato in segno di protesta la chiesa di s. Cristina.
"L'ordinanza di sgombero emessa dalla Giunta Ubaldi (il quale
ipocritamente solo pochi giorni fa, in occasione della festa di S.
Ilario ha trovato parole commuoventi per parlare del problema casa e
delle nuove povertà) è un atto gravissimo, che denota il
disinteresse totale dell'Amministrazione per le questioni
dell'accoglienza e della casa."
L'occupazione della chiesa ha suscitato la dura reazione delle forze
politiche e, in particolare, dei (post)fascisti di AN. Più
sfumata la reazione delle autorità ecclesiastiche che, sebbene
non abbiano osato in modo esplicito schierarsi contro gli occupanti,
non sanno come liberarsi della patata bollente.
In un'assemblea svoltasi nella chiesa occupata sabato 22 gennaio
è stata presa la decisione di indire una manifestazione
cittadina sabato 19 febbraio (cfr. comunicato a pag. ).
La lotta per la casa va avanti.
Eufelia
Precari scuola: un piatto avvelenato
L'onorevole Giuseppe Valditara ha avanzato la proposta di immissione in
ruolo dei precari che ne hanno maturato il diritto da anni su buona
parte dei posti d'insegnamento vacanti entro il 2006, ma ricorrendo
alla mancata ricostruzione di carriera maturata con gli anni di
servizio attraverso le supplenze.
Dietro questa proposta sta una logica insieme elementare e perversa.
Il precariato nella scuola assunto dimensioni abnormi, derivanti dal
blocco, ormai pluriennale, delle immissioni. In cifre il 15% del
docenti ed il 30% dei non docenti gode del discutibile piacere di una
condizione precaria permanente.
La questione precariato, scoperta, non per caso, in periodo elettorale
consente a chi l'ha formulata di prendere due piccioni con la classica
fava. Da un lato garantirsi il consenso dei precari, allettandoli con
la proposta di scambio tra l'assunzione in ruolo e, quindi, la fine del
precariato, e la riduzione delle retribuzioni, dall'altro porre le basi
per una riduzione del salario a partire dai neoassunti.
Niente male non c'è che dire. Si tratta dal classico menare un
fendente con l'aria di fare una carezza. L'unica risposta possibile
è ovviamente nella capacità di sviluppare lotte solidali
tra i lavoratori della scuola che faccia saltare la manovra di chi
gioca sul ricatto occupazionale per peggiorare le condizioni di vita
dei lavoratori.
Mortisia (fonte un comunicato della CUB scuola)