testata di Umanità Nova

Umanità Nova, numero 5 del 13 febbraio 2005, Anno 85

Case chiuse e marchette di Palazzo



Non si può dire che siano a buon mercato, ma già, quando si ha a che fare con certe case... chiuse, come villa Macherio o palazzo Grazioli, non si può pretendere che le tariffe siano alla portata di tutti. E difatti marchette da 100.000 euro e, a seguire, da 250.000 e 500.000, non sono bazzecole. Ma trattandosi, come si diceva, di case particolari per gusti particolari, sono garantite prestazioni proporzionate all'esborso.
È di questi giorni la notizia che finalmente è uscito il tariffario. Sì, perché fino a ieri tutta la faccenda era un po' alla dioboia: una trattativa spiccia, da una parte tirando sul prezzo, dall'altra non dando garanzie di un prezzo adeguato alla prestazione. O di una prestazione adeguata al prezzo. E allora, in nome della razionalizzazione, ci ha pensato il noto senatore campano Antonio Girfatti, maîtresse, pardon, maître à penser della casa... delle libertà. Il quale, finalmente, ha messo ordine ponendo fine all'anarchia dei prezzi: per mezzo milione di euro (una miliardata, tanto per capirci) si ha diritto a tre cene esclusive con Silvio, un posto nel "Consiglio dei Reggenti" di Forza Italia e un altro in tribuna d'onore del Milan. Per metà della cifra le cene diventano solo due e il Milan, se proprio ci tieni, lo vedi in curva; per 100.000 miserabili euro, una tariffa da bassa truppa e bassissima macelleria, a mangiare con il premier ci vai una volta soltanto e guai a lamentarti della qualità del cibo. Il Milan, poi, lo guardi su Sky se sei in regola con l'abbonamento. Pare anche, perché non debbano sorgere sgradevoli contestazioni, che nella hall della villa abbiano appeso l'apposito cartello con tanto di visto della Buoncostume, accanto a quello che è vietato fumare e all'altro con cui si promettono sconti alle comitive, purché maggiorenni.

A questo punto, una persona normale e priva di singolari depravazioni, potrebbe interrogarsi sulla effettiva congruità del rapporto qualità-prezzo, ma poiché insondabili sono gli abissi dell'anima, difficilmente potrebbe trovare una risposta soddisfacente. Soprattutto sapendo che alla massa dei "vorrei ma non posso" che non sono in grado di sborsare più di 2.000 euro, la cena è ugualmente garantita, però in un imprevedibile téte a téte nella sacrestia personale di Sandro Bondi.

Al di là dei noiosi moralismi sulla caducità dello stile, l'idea sembra davvero geniale. E infatti pare certo che Berlusconi l'abbia copiata da quel geniaccio di Bush il quale, come è noto, quando c'è da sprizzare intelligenza, non è secondo a nessuno. È facile immaginare, comunque, che, vista la qualità della pensata, ben presto vedremo spuntare altri tariffari alla portata di tutte le tasche. Che so, una colazione di massa con Fausto al Circolo Arci di Lombate per 15 euro o un petit dejuner sul barcone di Massimo per 500. Con le scarpe da barca, però, offerte dalla casa.

MoM, da parte sua, non volendo restare indietro, ha già cominciato a fare cassetta, perché è venuto a sapere che anche Giulio, Francesco e Oscar Luigi stanno pensando a qualcosa del genere. E non vuole perdersi l'occasione, anche se pare che in questo caso non ci sia rimasto più niente da mangiare.

MoM




































una storiasommarioarchiviocontatticomunicaticollegamenti