testata di Umanità Nova

Umanità Nova, numero 6 del 20 febbraio 2005, Anno 85

Diciotto mesi di lotte sociali in Iraq
Contro padroni, americani e islamisti per il salario, i servizi, il diritto di sciopero



Ben prima dell'inizio dell'invasione dell'Iraq avevamo ripetutamente sostenuto che la guerra  avrebbe avuto conseguenze disastrose sulla popolazione e che nessuna delle promesse che avevano cercato di giustificarla sarebbero state mantenute: né pace, né libertà, né stabilità, né prosperità. Le condizioni di vita della popolazione sono drammatiche, gran parte dei lavoratori iracheni sono disoccupati e vivono in miseria; i servizi pubblici di base come l'elettricità, l'acqua, la sanità sono ridotti ancor peggio di prima della guerra. Ma, se possibile c'è di più: la morale e la cultura irachena sono regrediti. I valori e le tradizioni più reazionarie hanno ripreso vigore. Le forze reazionarie guadagnano terreno e aumentano la loro influenza come hanno dimostrato le elezioni del 30 gennaio vinte dai partiti della coalizione voluta dal capo della gerarchia religiosa di tendenza sciita. Nessuno può negare che oggi il popolo iracheno vive uno dei periodi più terribili della sua storia. Per questo è una forma di solidarietà concreta importante segnalare tutto quello che accade in Iraq è che non è sotto gli occhi di telecamere e riflettori della grande stampa, attenta solo a seguire lo scontro fra americani e fondamentalisti islamici ma sorda e cieca verso altri avvenimenti. Fra questi avvenimenti completamente sconosciuto lo scontro sociale, anche durissimo, che i lavoratori e i disoccupati iracheni sostengono contro il padronato, le sue milizie e i suoi sostenitori, il governo filoamericano ma anche i fondamentalisti islamici nemici degli americani quanto di ogni istanza di progresso sociale.

In questa cronologia, tratta dal sito www.solidariteirak curato da una serie di organizzazioni, anche libertarie, francesi, vengono riassunti diciotto mesi di lotte sindacali, piccole e grandi, che testimoniano la vitalità del movimento operaio e sindacale iracheno fuori e contro lo scontro fra americani e islamismi. (A.R.)

Luglio 2003: l'esercito americano usa le baionette per disperdere una manifestazione di disoccupati.

Agosto 2003: il sindacato dei disoccupati organizza un presidio di 45 giorni davanti la sede del "governatore" americano Paul Bremer. Qasim Hadi, leader del sindacato dei disoccupati viene arrestato a più riprese.

Settembre 2003: a Kirkuk, il consiglio operaio della Compagnia petrolifera del nord manifesta contro l'arresto di uno dei suoi membri, Muhammad Raadi Oraybi.

Novembre 2003: a Baghdad, i lavoratori del cotone cacciano il direttore della loro fabbrica, vecchio responsabile baathista, e organizzano la vendita diretta dei loro prodotti sotto il controllo dei dirigenti sindacali da loro eletti.
Novembre 2003: dopo 11 giorni di presidio, il sindacato dei disoccupati costringe la municipalità di Kirkuk ad abolire il blocco delle assunzioni.

Dicembre 2003: fondazione a Baghdad della FCOSI. Federazione dei consigli operai e dei sindacati, che riunisce lavoratori di Kirkuk, Nassiriyah, Ramadi, Hilla, Kut et Samaw.
Dicembre 2003: i lavoratori dell'industria del cuoio di Baghdad scioperano contro l'aumento degli orari.

Gennaio 2004: la lotta dei lavoratori del cuoio si fa durissima. Come quelli del cotone, cacciano il loro direttore. Due scioperanti vengono feriti durante gli scontri con la milizia padronale.
Gennaio 2004: a Bassora i lavoratori della Compagnia petrolifera del sud ottengono un aumento salariale dopo aver minacciato il Ministero, proprietario della Compagnie, di passare alla lotta armata.
Gennaio 2004: A al-Siwanah, un gruppo islamista spara su una manifestazione di disoccupati uccidendo quattro persone.
Gennaio 2004: il governo decide di riconoscere come unico sindacato ufficiale la Federazione dei sindacati iracheni (FIS), legato al Partito comunista (proamericano). La FCOSI protesta anche presso l'Organizzazione internazionale del lavoro.

Febbraio 2004: si sviluppano movimenti di lotta contro le nuove griglie salariali e per aumenti salariali, nei settori del petrolio, del cuoio, del cotone, dei tappeti, della panificazione pubblica, dell'arredamento, della sanità e delle sigarette.
Febbraio 2004: alla banca al-Rachid di Baghdad, i lavoratori rifiutano il licenziamento di alcuni di loro ingiustamente accusati di furto.

Marzo 2004: a Bassora, i lavoratori della centrale elettrica proclamano lo sciopero. Affrontano le milizie padronali utilizzando anche bombe molotov, prima di stringere d'assedio la sede della Direzione. Alla fine ottengono un aumento salariale.
Marzo 2004: la FCOSI pubblica, in collaborazione con il sindacato dei disoccupati, un programma sociale radicale e senza concessioni. Il sindacato dei disoccupati decide di aderire alla FCOSI.

Aprile 2004: a Nassiriya, i lavoratori dell'alluminio impediscono alle milizie islamiste di al-Sadr' di trasformare la loro fabbrica in un campo trincerato.
Aprile 2004: i lavoratori dell'Università di Baghdad protestano contro la nuova griglia dei salari e il non-riconoscimento dei loro lavori scientifici.

Maggio 2004: Nabil Nadim, dirigente del sindacato dei disoccupati, muore in un incidente d'auto provocato da un attacco americano.
Giugno 2004: la Federazione dei sindacati di Miqdadyia aderisce alla FCOSI.

Luglio 2004: a Kirkuk, il sindacato dei disoccupati prende le difese dei venditori di strada che rischiano di perdere la loro unica fonte di reddito. Sempre a Kirkuk il sindacato dei disoccupati organizza un sistema medico gratuito e si batte per difendere le persone handicappate.
Luglio 2004: il sindacato dei disoccupati apre una sede anche a Bassora.

Agosto 2004: si svolge a Baghdad una conferenza nazionale per la rinascita di una società civile in Iraq. Vi partecipano la FCOSI, organizzazioni di sinistra e altre associazioni.

Ottobre 2004: durante un movimento di sciopero la FCOSI si batte contro la creazione di un comitato di negoziazione e ottiene che tutte le trattative passino attraverso decisioni prese in assemblea dai lavoratori.

Novembre 2004: la FCOSI prende le difese di cinque lavoratori del settore petrolifero accusati di lotta armata.
Novembre 2004: i lavoratori di una fabbrica di bibite scioperano chiedendo aumenti salariali.
Novembre 2004: a Bassora si svolge un convegno che riunisce 200 delegati di sindacati e consigli operai. Chiedono la fine dell'occupazione, garanzie sociali e rifiutano la divisione etnica e religiosa.

Dicembre 2004:  A Sharaban, nei pressi di Baghdad, il governatore cerca di interdire la FCOSI e di costringere i lavoratori ad aderire al sindacato ufficiale, il FIS.
Dicembre 2004: a Nassiriyah, i lavoratori della centrale elettrica iniziano uno sciopero rivendicando migliori condizioni di lavoro e investimenti per rinnovare la centrale, vecchia e malridotta incapace di assicurare un servizio decente alle popolazioni della città.
Dicembre 2004: a Kut, uomini mascherati sparano contro una manifestazione dei lavoratori del cotone che chiedono miglioramenti salariali provocando quattro feriti. Il governatore della città ne approfitta per cercare di interdire la FCOSI.

Gennaio 2005: alla Compagnia delle manifatture plastiche e petrolchimiche i lavoratori rifiutano di aderire al FIS, che li voleva costringere a pagare una multa per aver partecipato ad uno sciopero. I lavoratori eleggono il proprio consiglio di fabbrica.
Gennaio 2005: gli operai della Compagnia generale dell'industria del cuoio di al-Karada, una città satellite di Baghdad, iniziano un presidio all'interno della fabbrica per protestare contro il livello dei salari e contro la propria direzione, accusata di corruzione. I lavoratori chiedono anche la sostituzione dei dirigenti sindacali e l'elezione di un consiglio di fabbrica riconosciuto dalla Direzione.





































una storiasommarioarchiviocontatticomunicaticollegamenti