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Umanità Nova, numero 6 del 20 febbraio 2005, Anno 85

Uomini fuori mercato
Russia: nuovo capitalismo, vecchia lotta di classe
Libertà e dignità per tutti… la lotta continua!



Anche nel fu paese dei soviet i pensionati non se la passano bene. I sussidi sociali sono praticamente l'unica parte rimasta dal vecchio sistema di protezione sociale sovietico. Tra questi, i più importanti sono i trasporti municipali gratuiti e i medicinali gratuiti per diversi gruppi sociali.

Ad esempio, molte città offrono trasporti pubblici gratuiti a gruppi diversi quali i veterani della 2a Guerra mondiale, i veterani della campagna in Afganistan, le vittime della repressione, le vittime di Chernobyl, gli orfani, le famiglie con più di due figli, i disabili, gli "eroi dell'Unione Sovietica", i pensionati, i poliziotti, gli ufficiali dei servizi di sicurezza, gli eroi del lavoro socialista ed altri. 

A Mosca, un terzo degli utenti della metropolitana viaggiano gratis. Oltre ai farmaci e ai trasporti, ci sono altri sussidi quali i telefoni gratis e viaggi gratis nei centri di salute (terme, ecc) per alcuni di questi gruppi. 

È evidente che il sistema di protezione sociale è volto, per un verso, a preservare una sorta di comunità nazionale russa di stampo patriottico e securitario (garanzie per militari, poliziotti, ex combattenti ecc.) dall'altro pone un limite assai debole al degrado delle condizioni di vita dei gruppi sociali lasciati ai margini dalle privatizzazioni.

C'è anche da dire che, nella pratica, alcuni di questi servizi non esistevano per "mancanza di fondi" nemmeno nella fase migliore.

È evidente che noi non abbiamo alcuna nostalgia per lo stato sociale sovietico. È, però, un fatto che gli oligarchi postcomunisti che governano la Russia non ipotizzano nemmeno di colpire i privilegi dei capitalisti di origine mafiosa che imperano in Russia né quelli della nomenklatura democratica e nazionalista che controllano il sistema politico ma prendono di mira i gruppi sociali più deboli e, in particolare, i pensionati. Una scelta singolarmente simile alle recenti decisioni del governo statunitense in tema di previdenza e, si parva licet, a quelle del governo italiano con l'aggravante, evidente, che in Russia, ma accade anche in occidente, è messa a repentaglio la stessa possibilità di sopravvivenza per gli esseri umani "fuori mercato".

Tagli ai sussidi in materia di sanità e trasporti

In pratica, il governo russo ha approvato frettolosamente nel corso di un paio di settimane durante l'estate le leggi sulla trasformazione della gratuità dei servizi in sussidi monetari quando la maggior parte delle persone oggetto delle riforme erano fuori città, non in vacanza ma impegnate nella gestione dei piccoli orti necessari alla sopravvivenza. Peraltro, sono previsti ulteriori tagli al miserevole welfare russo come la parziale privatizzazione della scuola elementare.

Ma, tornando ai sussidi, di quanti soldi parliamo? Attualmente il dollaro equivale a 28 rubli e l'euro a 36 rubli. Nella regione di Leningrado, chi godeva di sussidi ora riceve mensilmente 230 rubli. Questa somma include l'indennizzo per le telefonate (prima, 80 rubli al mese per un numero illimitato di telefonate). Però, il biglietto per il treno metropolitano da Gatcina a Pietroburgo costa 42 rubli solo andata e costa ancora di più l'autobus. A Voronezh, il comune ha deciso di compensare per i sussidi con un pagamento di soli 100 rubli in una città dove il biglietto più economico costa 45 rubli. E un pensionato che ha un orto fuori città (senza il frutto del quale morirà di fame) potrà recarsi all'orto solo due volte al mese con questi soldi!
Così, per fare un altro esempio, dal 1° gennaio, Mosca ha chiuso le porte ai pensionati e a tutti coloro che una volta ci venivano dalla periferia grazie ai trasporti gratuiti. Ben presto le città periferiche sono diventati un bollore di proteste radicali: a Himki, al nord-est di Mosca, un picchetto di 50 pensionati è cresciuto spontaneamente diventando un blocco stradale di oltre 200 persone dell'autostrada Mosca-Pietroburgo. Le autorità della città e della regione di Mosca si sono affrettate a reintrodurre temporaneamente i trasporti gratuiti sugli inter-city dopo il 15 gennaio, a si progettano ancora manifestazioni in oltre 20 città della regione di Mosca.

Va detto, però, che ci sono alcuni che invece beneficiano dalle riforme. Questo è vero soprattutto in quei posti distanti di campagna dove gli anziani non hanno mai potuto beneficiare dai trasporti gratuiti o dai medicinali gratuiti. Per loro, avere qualche centinaia di rubli in più ogni mese è una gran bella cosa.

Ancor prima che le leggi sulla cosiddetta monetarizzazione dei sussidi passassero alla Duma, la scorsa estate, c'erano stati già dei tentativi di manifestare contro l'effettiva abolizione delle garanzie sociali.

Questi tentativi di attirare l'attenzione alle riforme di politiche già, in realtà, antisociali sono falliti principalmente grazie all'attacco mediatico dello Stato che, controllando praticamente tutti i mezzi di comunicazione, ha cercato di convincere i cittadini che le riforme rappresentavano un vero miglioramento della situazione sociale di milioni di persone che avrebbero visto i sussidi trasformati in un pugno di rubli.

Queste leggi sono entrate in vigore il 1 gennaio 2005 e da allora chi prima godeva dei sussidi ha dovuto rendersi conto delle conseguenze.

Protesta di piazza tra retromarcia governativi e repressione

Durante le prime settimane di gennaio ci sono state azioni non-autorizzate di protesta in tutto il paese: Himki (città periferica di Mosca), Pietroburgo, Samara, Penza, Vladimir, Barnaul, Stavropol, Tatarstan, Udmurtia, e altre ancora. In ogni città le proteste hanno coinvolto centinaia o migliaia di manifestanti. Inizialmente rivendicando il ritorno dei sussidi, i manifestanti incazzati hanno ben presto cominciato ad esigere le dimissioni di Putin e del governo.

Nel frattempo, il governo pensa di scaricare la colpa sulle regioni e, inoltre, accusa alcuni partiti (il Partito Comunista della Federazione Russa, il Partito degli Operai Comunisti Russi e addirittura i nazional-bolscevichi) di aver fomentato le proteste, fingendo di non rendersi conto che la gente, trovandosi in questa situazione, non ha bisogno di essere organizzata da nessuno.

In alcune città, l'OMON (polizia anti-sommossa del ministero degli interni) ha disperso i manifestanti, ma nella maggior parte dei casi sembra che le autorità abbiano paura e si astengono dall'agire contro le proteste. La propaganda ufficiale del governo afferma che "i pensionati ci sono carissimi - li amiamo, li rispettiamo e facciamo di tutto per prenderci cura di loro". I pensionati e gli anziani in generale sono anche un gruppo sociale molto disciplinato, e pertanto vengono spesso strumentalizzati dai parlamentari, i governatori e dallo stesso signor presidente a sostegno delle politiche di richiesta di "legge ed ordine".

Contro la politica sociale del governo russo si è sviluppato, nel corso del mese di gennaio, un movimento di massa che ha indotto le autorità locali e centrali a una classica politica di stop and go: parziali concessioni, attenuazioni dei tagli, rinvio delle misure in alcuni casi, arresti e persecuzioni dei militanti più radicali, sovente di orientamento libertario, in altri.

Il governo russo, come è noto, ritiene di avere mano libera sia perché le misure che ha preso sono in linea con le imposizioni del FMI e dei paesi modello quali gli USA, sia perché dispone di un dispositivo repressivo, pensiamo alla Cecenia, assolutamente maestoso.

Il movimento di opposizione, d'alto canto, è un segnale di un processo importante di omogeneizzazione, nei fatti prima che nelle dichiarazioni, dell'opposizione sociale a livello planetario.

Per usare una formula assolutamente esatta: nuovo capitalismo e vecchia lotta di classe.

È essenziale, quindi, far circolare il massimo possibile di informazione sulla mobilitazione e garantire la nostra concreta solidarietà ai compagni colpiti dalla repressione.

Cosimo Scarinzi

Queste note, commentate per quanto riguarda alcuni aspetti particolarmente rilevanti della vicenda in corso, sono state tratte da a-infos <http://www.ainfos.ca/05/jan/ainfos00292.html>, cui rimandiamo per ulteriori e utili informazioni.





































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