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Umanità Nova, numero 7 del 27 febbraio 2005, Anno 85

Autogol securitario
Il pistolero di Verona tra Lega e AN



Nella fredda notte del 21 febbraio, nei pressi di Verona, lungo una strada statale abituale luogo di mercificazione umana, avviene una micidiale sparatoria. A terra restano mortalmente colpiti tutti i quattro protagonisti e testimoni: due poliziotti di un'autopattuglia in servizio, un investigatore privato e una donna ucraina.

Ignota al momento la dinamica, ma i poliziotti sarebbero stati uccisi dall'investigatore privato, a sua volta colpito dagli agenti, mentre ancora non si sa chi abbia ucciso la giovane immigrata. Interessante comunque il curriculum dell'investigatore pistolero, tale Marco Arrigoni, titolare nel bergamasco dell'agenzia privata Mercury Investigation: ex-parà con una missione in Somalia all'attivo (quella delle torture, tanto per intendersi…), un precedente per lesioni personali, ex-leghista e guardia padana, prima di dimettersi per "voci infamanti" nel '96 dalla Lega Nord aveva fatto parte anche della scorta di Bossi. Attualmente figurava nella dirigenza della Conipi (Confederazione Investigatori Privati), un'associazione presieduta dall'onorevole Filippo Ascierto (Alleanza Nazionale) e che ha come presidente onorario il ministro Gasparri, sempre di AN.

Facile immaginare gli imbarazzi di questi ambienti ed esponenti politici, leghisti e postfascisti, continuamente alla ribalta per seminare allarmismo sociale contro la criminalità extracomunitaria e altresì impegnati nel difendere le forze dell'ordine. 

Un vero autogol securitario, costato la vita ad una donna, vittima innocente di molteplici violenze, tutte di genere maschile.

KAS






































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