Umanità Nova, numero 7 del 27 febbraio 2005, Anno 85
In GB una proposta di legge per imprigionare, dietro segnalazione
del Ministero dell'Interno, i "sospetti" che nessun tribunale potrebbe
incarcerare.
In Brasile sgombero violento con morti e feriti di 15.000 senza casa poi rinchiusi in tre stadi
A chi ancora si ostina a credere che esistano poteri buoni, oppure se
non proprio buoni comunque molto migliori di quelli "cattivi", il duro
contatto con la realtà riserva, purtroppo, amare sorprese. E,
visti i tempi che corrono, queste amare sorprese sono sempre più
frequenti. Anche là dove meno ce lo si aspetterebbe!
Come si sa, l'Inghilterra è la patria dei diritti civili, la terra dove già secoli orsono il rispetto del singolo e delle sue libertà era, a confronto con tutti gli altri paesi, semplicemente inimmaginabile. E dove un'opinione pubblica consapevole della propria capacità di "vigilanza" sugli atti del potere poteva bilanciare, e qualche volta anche ostacolare, l'arroganza dei potenti. Secondo logica, quindi, verrebbe da pensare che oggi, con un governo laburista, quindi di tradizione socialista, forte come non mai al punto da non dover tenere in cale l'opposizione, i diritti dei cittadini, e soprattutto quelli fondamentali dei ceti e delle classi più deboli, questi diritti, dicevamo, siano più salvaguardati e protetti che mai. E il bel faccione aperto e sorridente di Blair dovrebbe esserne il sigillo.
Leggiamo, invece, che per solleticare gli umori più reazionari e irrazionali del paese, il governo laburista si sta apprestando a varare nuove leggi di ordine pubblico. Leggi che, facendo strame anche del più innocuo garantismo, concedono alla polizia poteri straordinari di controllo e repressione per una lunga serie di reati. Se questi eventuali reati sono poi commessi da extra comunitari o da cittadini britannici di fede mussulmana, i poteri assoluti della polizia sono ancora più accentuati. Il tutto, naturalmente, in nome di quella benedetta lotta al terrorismo dalla quale, un po' ovunque, si trae pretesto per "migliorare" gli strumenti di controllo su ogni forma di devianza o dissidenza. E se qualcuno volesse insinuare che, da buoni anarchici, siamo inclini ad esagerare le nefandezze del potere (ma il potere è talmente nefando di suo, che non c'è bisogno di esagerare), si prenda questa dichiarazione di Lord Scott, uno dei giudici della corte costituzionale che, per il momento, si oppone al progetto di legge laburista: "Quando uno Stato può incarcerare un indiziato senza mostrargli le prove a suo carico, si apre un incubo che pone il Regno unito al fianco delle peggiori dittature del passato".
Vabbè, ma questo è Blair, quello pappa e ciccia con quell'altro genio di Bush, colui che non ci ha pensato due volte a mandare la Royal Army a esportare la democrazia in Iraq, con la scusa delle armi di distruzione di massa! E che già da un pezzo sta facendo di tutto per togliere al laburismo britannico quel poco di credibilità che gli era rimasto. Fortunatamente mica tutti, a sinistra, sono come lui. Sparsa per il mondo c'è anche gente onesta, credibile, che viene dalla gavetta e che si sforza di mantenere e mettere in pratica, una volta conquistato il potere, quei buoni principi di fratellanza, solidarietà e uguaglianza, che gli hanno permesso di essere eletto!
E infatti...
Passiamo in Brasile. Nel grande Brasile democratico, finalmente governato da un presidente, Lula Da Silva, sul cui passato di militante sempre dalla parte dei poveri e degli sfruttati non c'è nulla da eccepire. Eppure di nefandezze del potere, anche in questa parte del mondo, ne troviamo a iosa. Come questa, l'ultima: la repressione feroce, ordinata dal governatore di Goias e compagno di partito di Lula, tale Marconi Perillo, contro le migliaia di disgraziati, gente affamata e senza casa, che occupavano "abusivamente" terre private appartenenti ai ricchi proprietari della città di Goiana. Decine di morti e dispersi come risultato del democratico intervento della polizia fra le baracche di Sohno Real, decine di morti e dispersi colpevoli di aver creduto alle promesse demagogiche di un governo che si diceva interessato a trovare un rimedio alla loro disgraziata povertà. Decine di morti e dispersi a difesa dei proprietari terrieri e della loro libertà di godere delle proprie ricchezze. Che sia questo il significato da dare, oggi, al vecchio motto Tierra y Libertad?
Cosa pensare? Che il buon vecchio Lula, responsabile oggettivamente, come il suo governatore, di questa ennesima strage, sia diventato un reazionario e abbia cambiato testa? O invece che anche lui, se pretende di governare sulla base di una delega concessagli dalla cosiddetta volontà popolare, si trova inevitabilmente, come chiunque al suo posto, nella necessità di difendere non gli interessi degli sfruttati nel cui nome ha costruito la propria credibilità (e fortuna), ma quelli di chi vuole che il potere sia sempre uno strumento di repressione al servizio dei potenti.
Saremo noiosi, saremo monotoni e con poca fantasia, ma non è colpa nostra se ogni giorno ci vengono offerti nuovi argomenti per ricordare, anche alle tante anime candide del mondo solidale, che di poteri buoni, piaccia o non piaccia, proprio non ne esistono. E che, come diceva quel tale, l'unico potere buono è quello che non esiste.
Massimo Ortalli