Umanità Nova, numero 10 del 20 marzo 2005, Anno 85
"Le peggiori canaglie sono i poliziotti migliori"
(sir John Fielding nel 1768. Fondatore del corpo di polizia di Bow
Street che sarebbe poi diventato Scotland Yard, è considerato
l'inventore della polizia moderna)
Nell'ottobre dello scorso anno un fatto di cronaca nera scuote il
piccolo paese di Rivello, in Basilicata. Due anziani coniugi, N. P. di
79 anni e A. B. di 77, vengono aggrediti, picchiati e derubati nella
loro abitazione.
Meno di un mese dopo, il 9 novembre, un altro episodio gravissimo colpisce la comunità rivellese: D. C., 78 enne e sua moglie, M. R. di un anno più giovane, vengono uccisi nella propria casa dopo esser stati torturati per almeno sei ore e percossi con inaudita violenza. Per il duplice efferato omicidio viene arrestato un carabiniere 44enne che si confessa colpevole anche della prima aggressione.
Appena una settimana fa, invece, un suo collega, il maresciallo romano G. R. di 45 anni viene rinviato a giudizio per l'omicidio di due persone con cui aveva contratto forti debiti di gioco. Entrambe le vittime erano state torturate prima di essere uccise ed erano state poi decapitate.
Il coinvolgimento di membri delle cosiddette forze dell'ordine nei delitti più atroci non è certo una novità per chi segue la cronaca nera. Il fatto che questo fenomeno sia sempre più frequente è un indice di quanto l'impunità, i privilegi ed i poteri di cui godono gli sbirri in quest'epoca di isteria securitaria li possano portare a dei veri e propri deliri d'onnipotenza, con conseguenze talvolta terrificanti. L'aumento della violenza "fuori servizio" tra coloro che dovrebbero difendere i cittadini, sarebbe un ottimo argomento di preoccupazione per ogni sincero democratico, ma nonostante che questo fenomeno sia conosciuto (a livello di indagini e scientifiche) almeno dall'inizio degli anni '70, si preferisce sorvolare e occultare le notizie scomode rilegandole negli angoli più sperduti delle cronache dei quotidiani. Così, nessuno s'è scandalizzato quando in occasione dei funerali dei due poliziotti uccisi dall'investigatore privato Andrea Arrigoni (ex parà, ex guardia del corpo di Bossi, attualmente attivista di AN e consulente dei fascistissimi Ascierto e Gasparri, insomma, un altro sbirro) che poco prima aveva ucciso una giovane prostituta ucraina, il vescovo di Verona aveva pensato bene nella sua omelia di prendersela con le prostitute, senza vergognarsi di pronunciare in una chiesa gremita parole scellerate tipo "Liberiamoci da questa peste, (?), attenzione ai proclami di tolleranza mascherati da modernità. La prostituzione crea la schiavitù, crea la morte".
La morte, in realtà, la crea fin troppo evidentemente un sistema in cui il monopolio della violenza dello stato diventa il monopolio della violenza da parte dei suoi guardiani che si sentono autorizzati a fare tutto, come d'altra parte sono autorizzati a fare di tutto con i disgraziati che capitano per motivi professionali tra le loro mani. Secondo il rapporto 2004 di Amnesty International "i maltrattamenti e l'uso eccessivo della forza da parte della polizia spesso nei riguardi di persone appartenenti a minoranze etniche e manifestanti" rappresentano la più persistente e diffusa forma di violazione dei diritti umani nel nostro paese. Ed è sempre Amnesty ad informarci che nel mese di gennaio il Comitato delle Nazioni Unite per i diritti dell'infanzia ha espresso grave preoccupazione per il "presunto maltrattamenti di agenti delle forze dell'ordine nei confronti di bambini e la larga diffusione di tali abusi, in particolare verso bambini stranieri e di etnia rom", mentre il Comitato per la prevenzione della tortura del Consiglio d'Europa ha rilevato le continue denunce di maltrattamenti da parte di appartenenti alla Polizia di Stato e all'Arma dei carabinieri e la perdurante mancanza di garanzie fondamentali contro i maltrattamenti durante la detenzione da parte delle forze dell'ordine. Non c'è da stupirsi troppo di quello che poi riescono a fare gli sbirri quando escono dalle caserme…
robertino