Umanità Nova, numero 10 del 20 marzo 2005, Anno 85
A poche settimane dalle elezioni amministrative il pantano della politica nazionale è stato increspato da una polemica legata alla presentazione delle liste elettorali.
Tutto è iniziato, in sordina, il 7 marzo quando il capogruppo di A.N. al Consiglio Comunale di Bologna ha annunciato un esposto in Pretura per far controllare la regolarità delle firme presentate da "Alternativa sociale" (As), la formazione politica di Alessandra Mussolini, validate da un consigliere provinciale dei D.S.
Ma il caso è scoppiato il giorno seguente quando un gruppo di parlamentari di A.N. ha presentato una "Interrogazione a risposta immediata" al Ministro della Giustizia per chiedere conto di presunti "falsi in atto pubblico" commessi da alcuni assessori e consiglieri dei D.S. nell'autenticazione delle firme sulle liste elettorali di As.
Immediata è partita la bagarre e sono volati insulti, minacce e querele tra i protagonisti della vicenda. Gli ex-fascisti di A.N. hanno accusato il centro sinistra di aiutare una formazione di estrema destra solo per convenienza politica, accuse rispedite sdegnosamente al mittente, e la Mussolini ha rilasciato numerose dichiarazioni su piccole e grandi magagne commesse da alcuni politici della Casa delle Libertà.
Tutta questa virulenza verbale si spiega in parte col fatto che, secondo un sondaggio Cise/Doxa commissionato da "Il Sole 24 Ore", l'elezione del Presidente della regione Lazio verrebbe decisa proprio da quella manciata di voti rappresentati dalla lista di As.
Ma tutta la vicenda ha anche l'aria di una faida in "famiglia", visto che in altre zone (per esempio ad Orte) le firme per la famigerata lista di As sarebbero state "sponsorizzate" proprio da un esponente di A.N.
Oltretutto, l'azione di "disturbo" della lista di As potrebbe anche tornare comoda (in alcune regioni) proprio ad A.N., per acquistare maggior peso ai danni di F.I... insomma le elezioni sono davvero alle porte.
Dopo qualche giorno è arrivata la decisione della Commissione elettorale del Lazio che ha deliberato l'esclusione di As dalle prossime elezioni amministrative locali per "irregolarità" nelle firme presentate a sostegno della lista. Si parla di 871 firme false su 3500. La Mussolini ha annunciato un ricorso al TAR, uno sciopero della fame ed ha mostrato a tutti un elenco di nomi (senza firme...) presentato dal partito di Rauti e validato da un esponente di A.N. Intanto Verdi e Radicali hanno chiesto la verifica di tutte le liste ed i primi si sono spinti anche a proporre il rinvio del voto regionale nel Lazio.
Che le elezioni siano comunque una truffa e che questo imbroglio abbia inizio fin dalla presentazione delle liste non ci meraviglia più di tanto, come poco ci sorprenderebbe scoprire che gli antifascisti parlamentari hanno dato un "aiutino" interessato agli eredi di Salò. La famigerata teoria per cui "il nemico del mio nemico è mio amico" alligna da sempre tra le schiere dei marxisti e dei post-marxisti. E neppure ci sembra strano che un piccolo partito tutto "Legge e Ordine" (con le maiuscole) come As venga escluso dalle elezioni per aver violato proprio una legge.
Le prossime elezioni amministrative, che apriranno una lunga stagione votaiola, partono all'insegna della rissa, vera o presunta, di tutti contro tutti alla conquista di un elettorato sempre più stanco dei soliti giochi politici.
Tutti i partiti comunque sono stati invitati dal Ministro degli Interni, al termine del suo comizio sull'anarcoinsurrezionalismo, a "moderare i toni", forse per non disturbare il manovratore...
Pepsy