Umanità Nova, numero 12 del 10 aprile 2005, Anno 85
Smunta, smorta, i colletti delle camicie anneriti dal sudore, le cravatte a stringere i colli come un nodo scorsoio, le mani viscide, lo sguardo spento o perso nel vuoto, eccola la "classe morta" del potere abbarbicata attorno al suo dominus, orfana della sua guida spirituale, privata di quel mentore temporale che per anni ne ha ispirato scelte e comandato rinunce. C'era tutta la vecchia Democrazia Cristiana, l'altro giorno, nella chiesa del Laterano. Di nuovo! Inginocchiata, prostrata davanti a Ruini, ma soprattutto stretta attorno a se stessa, alla propria immagine e al proprio passato, ricompattata come se nulla fosse successo in questi decenni. La cosiddetta destra e la cosiddetta sinistra, Prodi, Casini, Andreotti, Follini, le vecchie cariatidi e i giovani leoni, esteriormente ieratici nel loro dolore ostentatamente offerto alle telecamere, ma ben terreni nella consapevolezza dell'immortalità della chiesa... e della Dc. Della loro Dc. Un'immagine agghiacciante, un tuffo in un passato che pensavamo, appunto, passato, ma che ancora ci ammonisce sulla sua immarcescenza.
Come non pensare, vedendo quelle facce ceree e giallognole, alle folgoranti immagini dei film di Bunuel o Jodorowsky. A quando, negli ormai lontanissimi anni settanta, ci si poteva ancora permettere di trattare le gerarchie ecclesiastiche e le loro appendici con lo sberleffo del genio surrealista. Oggi, in questi tempi di appiattimento sulla esteriorità dell'immagine e sulla inconsistenza dei contenuti, oggi, in tempi in cui diventano fumo nel vento le riflessioni sui valori e sull'etica, nessuno più vuole permettersi di gridare, ancora una volta, che il re, pardon, il santo padre è nudo. E che nuda come lui è una sedicente classe dirigente che mai, come in questo frangente, rivela dietro il simulacro di una identità laica e civile la concreta materialità di un sentire bigotto e superstizioso. Ci mancava solo l'invocazione a padre Pio e alla madonna di Civitavecchia e l'effetto scenico sarebbe stato completo.
Ma per fortuna, a riscaldare il nostro cuore ateo e materiale, c'è ancora la sinistra, quell'ultima riserva indiana dove il pensiero laico e il razionalismo tentano ostinatamente di fronteggiare l'offensiva spirituale e oscurantista messa in campo dalla chiesa del prete Wojtila. E infatti... "Si è fatto buio nel cuore" di Fassino; un insolitamente laconico Rutelli è "addolorato e riconoscente"; la Cgil invita a "esporre le bandiere a mezz'asta"; Ciampi, a dispetto dell'età avanzata, si ritrova ancora "un padre da perdere"; per Veltroni se ne è andato "un campione della libertà"; per Bertinotti, forse pensando a quella che ha dilaniato la ex Jugoslavia, avremmo perso "un argine contro la guerra". E per finire, a logico e conseguente coronamento di quest'orgiastico scompisciamento, i manifesti elettorali di Ds e Margherita con la benedicente immagine del caro estinto.
Beh, di fronte a questo armonico latrare alla luna, pur di non passare per il solito mangiapreti ottocentesco, anche MoM si renderebbe disponibile ad unire la sua modesta voce al coro degli osannanti. A patto, però, di non trovarsi costretto, anche lui, ad usare la lingua in modo troppo improprio.
Amen!
MoM