Umanità Nova, numero 14 del 24 aprile 2005, Anno 85
Chi scava un fosso con cattiveria, ci finisce dentro.
(Proverbio arabo)
È successo un mese fa nella provincia di Kunar, in un giorno
qualsiasi di questa guerra che non appare: un mendicante bambino afgano
è stato "accidentalmente" ucciso durante un'operazione di
ricerca di esplosivi ad opera di truppe della coalizione.
Ma in Afganistan, la guerra macina vite ogni giorno: in un editoriale dell'Herald Tribune a metà marzo, il quotidiano ha ammesso essere circa un migliaio le vittime degli ultimi diciotto mesi, avvenute in maggioranza nella zona orientale del paese a causa degli scontri tra truppe della coalizione e guerriglieri o per attentati terroristici.
Scontri militari ad alta intensità, con l'impiego degli elicotteri in funzione antiguerriglia. Il 23 marzo, ad esempio, cinque ribelli sono morti in un attacco con razzi anticarro contro la base militare "Salerno" a Khost, nell'est dell'Afganistan. I soldati della coalizione hanno risposto al fuoco con colpi d'artiglieria da 150mm e con l'intervento degli elicotteri Usa.
Il 2 aprile tre poliziotti afgani uccisi e 4 feriti, in un attacco contro un posto di polizia nella provincia di Helmand.
Il 6 aprile è precipitato un elicottero Usa Ch-47 "Chinook"; morti 14 militari e due "contractors" che si trovavano a bordo.
Il 10 aprile, circola la notizia che Lal Mohammed del Solidarity Party fiancheggiatore del governo Garzai, è stato rapito e decapitato.
Il 12 aprile, ancora un attacco aereo Usa nella provincia di Khost, sud-est del paese, non lontano dal confine con il Pakistan; morti alcuni guerriglieri o presunti tali. L'incursione era stata richiesta dai marines statunitensi dopo che un commando, sulla strada che porta da Kabul alla città di Gardez, aveva lanciato almeno sei razzi contro l'automobile di Kheyal Baaz Khan Sherzai , ex comandante militare della provincia di Khost.
Tale azione di guerriglia è solo l'ultima di una serie che da
un mese incendia il confine orientale dell'Afganistan. Circa quaranta
morti e più di settanta feriti, un terzo dei quali bambini:
questo il bilancio" dell'offensiva di primavera" che i taleban, secondo
fonti del Comando Alleato, starebbero per lanciare dopo un inverno
relativamente calmo.
Da parte sua il segretario di stato Usa Condoleezza Rice, ha di recente
sottolineato gli "enormi passi in avanti sulla strada della democrazia"
compiuti in Afganistan; viene da pensare che, più che alle
elezioni di ottobre, alludesse alle nove basi militari di prossima
creazione nelle province di Helmand, Herat, Nimrouz, Balkh, Paktia e
Khost.
U.F.