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Umanità Nova, numero 14 del 24 aprile 2005, Anno 85

Filosofi e fascisti



Massimo Cacciari torna sulla poltrona di sindaco-doge di Venezia, capovolgendo sia i risultati del primo turno elettorale sia le previsioni riguardo il ballottaggio tra lui, sostenuto da Margherita e Udeur, e l'ex-giudice Felice Casson, sostenuto dalla sinistra cittadina e dai comitati popolari contro il Petrolchimico, il Mose, l'inquinamento elettromagnetico, la cementificazione.

Una vittoria risicata, per appena 1.300 voti, ma significativa per i suoi risvolti politici. Infatti, in un'Italia dove il centro-destra ha perso consenso pressoché ovunque e proprio a Venezia dove alle elezioni per il Comune non era riuscito neanche a piazzare il suo candidato, si può affermare che il centro-destra ha paradossalmente deciso chi doveva essere il sindaco.

Infatti, a pochi giorni dal confronto finale, Alleanza Nazionale, l'Udc e lo sceriffo leghista Gentilini si sono dichiarati supporter di Cacciari; ben conoscendo il suo filosofico disdegno per la storia e nei confronti di chi non intende metterla in soffitta, i voti dei post-fascisti e dei seguaci di Buttiglione (altro bel filosofo) non hanno certo rappresentato un problema.

D'altra parte è nota la disponibilità dell'ex "nuovo filosofo" a dialogare amabilmente con la "nuova destra" di Alain De Benoist e Marco Tarchi, strizzando l'occhio ai reazionari venetisti e ai cultori delle piccole patrie.

Sandra K













































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