testata di Umanità Nova

Umanità Nova, numero 16 dell'8 maggio 2005, Anno 85

Nuove leggi, nuove gabbie
Terrorismo, norme speciali, controllo sociale high tech




La fantascienza anticipa semplicemente quel che accadrà. Così in Minority Report Philip Dick descriveva un mondo in cui le unità pre-crime intervenivano preventivamente rispetto alla commissione di un reato grazie a particolari veggenti, neutralizzando il reo prima che divenisse tale ed inserendolo in una specie di limbo dove non avrebbe nuociuto alla società.

L'11 settembre 2001 ha dato la stura a tutti i progetti totalitari dei dottor Stranamore in giro per il pianeta, orfani del Reich millenario, che da decenni covavano il loro uovo di serpente. La presunta esigenza di rispondere al terrorismo internazionale ha permesso l'approvazione e sta continuando a legittimare pacchetti di norme liberticide, come il Patriot Act statunitense del 2002 e il blairiano Prevention of Terrorism Act 2005 recentemente approvato l'11 marzo 2005 (si veda il sito www.statewatch.org che è continuamente aggiornato sullo stato dei diritti civili nei nostri paesi occidentali).

Di cosa si tratta? Della fine dello stato di diritto così come lo conosciamo: incarcerazione sulla base di semplici sospetti contenuti in rapporti di polizia, impossibilità di conoscere la fonte delle accuse, non necessità di controllo giurisdizionale dell'incarceramento, non determinatezza del periodo di detenzione.

Ma non solo. Le norme che in occidente, non solo USA tutta la UE, si sono approvate o si stanno approvando permettono l'accesso da parte delle forze di polizia ecc. alle banche dati delle imprese di servizi (telefonici, bancari, ecc.) in modo da creare un gigantesco database globale cui attingere informazioni su chicchessia.

Si può essere oggetto dell'attenzione delle agenzie di intelligence per qualsiasi atto, comportamento, dichiarazione che possa favorire o appoggiare in qualsiasi modo il terrorismo. E poiché il terrorismo vuole abbattere questo sistema occidentale, chi critica il sistema sta con i terroristi. Sembra un ragionamento grezzo, ma è quello che va per la maggiore.

La delicatezza della questione balza ancor più agli occhi quando si pone mente al fatto che ormai esistono in Gran Bretagna norme che consentono di punire gli studenti più irrequieti manco fossimo ai tempi di Oliver Twist; oppure che in Florida è stata chiamata la polizia a scuola ad ammanettare una bambina troppo irrequieta; o che si parla diffusamente ormai della somministrazione di psicofarmaci ai minori difficili.

E che dire delle onnipresenti telecamere per la videosorveglianza piazzate ad ogni angolo di strada apparentemente per tutelare l'incolumità dei cittadini?

Ormai nel nostro paese fioccano le imputazioni per associazione sovversiva o quelle di associazione a delinquere per colpire mere manifestazioni di disagio come l'occupazione delle case sfitte o la spesa sociale (che a molti piacerebbe spacciare per un ritorno degli espropri proletari…).

Il controllo sociale è sempre esistito così come la funzione poliziesca dello stato: oggi si ammanta solo di legittimità necessitata dal pericolo terrorista (quanto di più indefinito vi sia) il perfezionamento del controllo sociale che le tecniche odierne consentono. E mai come oggi dunque, l'analisi anarchica dello stato e il progetto di una società di liberi ed uguali appare attuale ed indispensabile, unica risposta all'altezza. L'anarchia è l'unica risposta all'altezza dei tempi che viviamo. 

Abbiamo una bella responsabilità.

Simone Bisacca















































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