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Umanità Nova, numero 17 del 15 maggio 2005, Anno 85

Pirelli: dirigenti sotto processo




Gli operai della Pirelli che producevano pneumatici a Settimo Torinese respiravano le essenze delle mescole di gomma senza alcuna protezione ed hanno contratto tumori alla vescica. Altri compagni di lavoro, a contatto con l'amianto, hanno contratto il mesotelioma pleurico. Ora la Procura della repubblica di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio di uno stuolo di dirigenti dagli anni '70 in avanti. A Casale Monferrato, sempre in Piemonte, si respirava cemento in alcune aziende, in altre amianto in polvere: i processi giacciono da anni in Tribunale, con alterne vicende. I morti non si contano più. Usi a lavorare in silenzio, gli operai sabaudi in silenzio se ne sono andati e non è stato facile imbastire le denunce, i processi, tanto è introiettato il senso ineluttabile del dover lavorare e anche morire per il lavoro. E si aggiunga, componente importante, l'essere riservati anche nel dolore, il non voler metter in piazza la sofferenza. Le aziende piemontesi, negli anni, fino a ieri, hanno fatto strage dei loro operai sopratutto con il contatto con materie inquinanti e cancerogene, principalmente gomme e amianto. Tante volte si pensa che Piemonte sia Torino e che Torino sia Fiat, ma qui molte sono le aziende legate alla chimica e all'amianto. La sicurezza degli operai è sempre stata un optional, lavorare e morire in silenzio la legge della vita in tanti paesi della provincia. Oggi, forse, una postuma giustizia. A chi oggi in fabbrica entra, un monito a difendersi da chi senza scrupoli non vuol che sfruttare.

S. B.
















































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