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Umanità Nova, numero 18 del 22 maggio 2005, Anno 85

Alla destra di Ratzinger
Il nuovo inquisitore




William Joseph Levada, integerrimo sacerdote californiano, è il successore di Ratzinger presso la congregazione per la dottrina della fede.

Il sacerdote americano, che già in passato ha dato prova di assoluta ortodossia, garantisce al nuovo papa il proseguimento della politica che l'ex sant'uffizio ha perseguito quando a guidarlo era lo stesso Ratzinger.

La scelta di un vescovo americano non è affatto casuale e arriva in un momento difficile per la chiesa cattolica degli Stati Uniti: già nel 2002 Giovanni Paolo II era stato costretto a convocare a Roma undici vescovi americani, per affrontare lo scandalo suscitato dal coinvolgimento di molti sacerdoti statunitensi in fatti di pedofilia.

Inoltre lo stesso Ratzinger, in quanto Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, era dovuto intervenire pesantemente per bloccare l'impegno progressista di due consacrati americani, suor Jeannine Gramick e padre Robert Nugent, in favore degli omosessuali.
Ai due, dopo una serie di minacce psicologiche e tentativi di ottenere abiure pubbliche, Benedetto XVI aveva imposto, nel 1999, di abbandonare ogni forma di pastorale nei confronti delle persone omosessuali. Vani, infatti, erano stati i tentativi di costringerli a firmare un documento che, in linea con il magistero cattolico, affermava l'intrinseco disordine degli atti omosessuali.

Il nuovo Prefetto dovrà, quindi, da una parte bloccare i fermenti progressisti che agitano parte del clero americano rinnovando l'immagine della chiesa cattolica statunitense, che paga tensioni progressiste e scandali sessuali con una crescente crisi vocazionale; dall'altra dovrà dare il proprio contributo a quel processo di avvicinamento tra neo-con e teo-con che negli Stati Uniti ha rilanciato l'iniziativa delle chiese evangeliche a scapito di quella cattolica e che in Italia si vuole riproporre in chiave papista.

Vedremo se il nuovo inquisitore sarà in grado di superare in abilità politica e fondamentalismo dottrinale il proprio celebre predecessore.

Paolo Iervese

















































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