testata di Umanità Nova

Umanità Nova, numero 22 del 19 giugno 2005, Anno 85

Offensiva squadrista in tutt'Italia
Solidarietà antifascista


Dimmi chi aggredisci e ti dirò chi servi

Torino, notte tra l'11 ed il 12 giugno, una quindicina di fascisti armati di coltelli e bastoni forzano la porta della casa occupata "Barocchio" all'estrema periferia di Torino.
Per un pelo non c'è scappato il morto.
Due occupanti dello squat accoltellati e feriti - uno in modo grave - sono chiaro indicatore della volontà fascista di colpire e di uccidere.

Era trascorsa solo una settimana dall'aggressione a Forte Prenestino a Roma, dove le lame fasciste avevano colpito alla gola un occupante.

Siamo di fronte ad un escalation di violenze fasciste di estrema gravità.

Siamo tuttavia consapevoli che i responsabili materiali dell'aggressione al coltello agli abitanti del Barocchio Squat non sono che manovali direttamente o indirettamente al servizio di chi vorrebbe mettere la sordina alle lotte sociali, stringendoci tutti in difesa.

Nel linguaggio militaresco le truppe di complemento indicano quei soldati che affiancano occasionalmente i militari in servizio permanente effettivo.
Truppe di complemento: ci sembra una definizione adatta per sottolineare il ruolo svolto dai gruppi filonazisti e neofascisti che in questi mesi stanno compiendo, con un crescendo allarmante, aggressioni e attentati contro quei soggetti e quelle situazioni che sono già al centro della repressione governativa, della criminalizzazione giornalistica e della discriminazione clericale.
Infatti, con perfetta sincronia, le imprese squadristiche che, da Torino a Roma, da Milano a Palermo, da Lucca a Foggia, si stanno impunemente susseguendo vedono puntualmente come obiettivi immigrati, nomadi, omosessuali, lesbiche, comunisti, anarchici, centri sociali e spazi occupati; ossia gli stessi obiettivi indicati dai rapporti antiterrorismo del Ministero dell'Interno, dai teoremi persecutori contro le associazioni sovversive, dalla politica istituzionale in materia di immigrazione, dalle campagne xenofobe leghiste e dalle condanne vaticane.
Così, ancora una volta, calata la maschera pseudorivoluzionaria di "ribelli contro il sistema", gli eredi del nazifascismo mostrano la loro vocazione sbirresca al servizio dell'ordine costituito, guadagnandosi le simpatie e i favori delle destre governative e dei poteri forti.

Una città come Torino, ad esempio, vive un momento delicato, stretta tra la crisi irreversibile di un modello di sviluppo targato Fiat e la volontà, costi quel che costi, di affidare il futuro al baraccone olimpico e alle grandi opere, come il TAV.
A pochi giorni dalla grande manifestazione popolare contro il TAV del 4 giugno, in Valle ed in città ci si sta preparando al 29 giugno, data di inizio dei lavori al tunnel di Venaus: il treno della morte non deve passare e la gente è decisa a fermarlo ai blocchi di partenza.
Mentre l'attenzione e l'impegno di tanti sono rivolti alla lotta popolare contro il TAV, alla solidarietà ai migranti in rivolta al CPT, alla denuncia del razzismo omicida dello stato, puntuali come sempre, si presentano le truppe d'assalto dei padroni.

L'attuale momento è peraltro favorevole alla ricomparsa di queste controfigure, di fronte ad una sinistra politica incapace di uscire dalle logiche elettoralistiche ma anche davanti ad una latente ripresa dei conflitti sociali quale conseguenza di una crisi economica sempre più stringente. E d'altra parte l'esercizio della violenza squadristica è sempre stato, all'interno dell'estrema destra, il paradigma attraverso cui si ridefiniscono e si sperimentano egemonie ideologiche, gerarchie interne, forme operative e nuove aggregazioni territoriali.
Per questo, prima che si debba piangere un altro nostro morto, è urgente che l'escalation squadrista trovi risposte collettive adeguate, sia sul piano dell'autodifesa militante che con lo sviluppo dell'opposizione radicale ad un dominio che non solo utilizza gli strumenti legislativi del regime fascista per imporre la sua "pace", ma non esita ad arruolare anche le solite squadre della manovalanza tricolore.

Lotta antifascista contro gli squadristi e chi li protegge.

Solidarietà alle vittime delle aggressioni.

Solidarietà al Barocchio e ai due occupanti feriti.

Commissione di Corrispondenza della Federazione Anarchica Italiana – FAI

cdc@federazioneanarchica.org
www.federazioneanarchica.org

http://italy.indymedia.org/news/2005/06/811162.php






















































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