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Umanità Nova, numero 22 del 19 giugno 2005, Anno 85

Volontà assassina
Torino: i fascisti accoltellano due squatter



Sabato 11 giugno, alle 5 di mattina, un gruppo di 10-15 fascisti ha compiuto un raid al Barocchio, squat anarchico torinese. Svegliati dall'incursione due occupanti sono usciti e sono stati subito accoltellati, dopodiché – attaccati dagli altri occupanti, che hanno cominciato a lanciar loro tegole dal tetto – gli aggressori sono fuggiti. Uno dei feriti, Dino, ha riportato vari tagli alle braccia, di cui uno in profondità che gli ha reciso un'arteria: è stato ricucito e dimesso. L'altro, Massimo, ha riportato diverse ferite: al collo, alla testa vicino all'occhio e, quella più grave, alla pancia che ha determinato la lacerazione del diaframma. È stato operato in mattinata e trattenuto all'ospedale. Solo il caso ha voluto che la coltellata non colpisse organi vitali. 

La bestia fascista si sta risvegliando. L'opera di legittimazione del passato regime, che ha subito un'accelerazione spaventosa con l'ingresso di AN al governo, sta dando i suoi frutti velenosi. Il fantasma dello squadrismo dei primi anni Venti sta riprendendo corpo. Dopo i fatti di Milano e di Roma adesso è Torino nell'occhio del ciclone. Dopo le gesta degli assassini in divisa, che in questi ultimi tempi si sono resi responsabili della morte di 4 immigrati, ora rispuntano fuori dalle cloache gli assassini fascisti.

Quanto è accaduto al Barocchio è di una gravità inaudita, che sarebbe folle sottovalutare e che ci deve imporre alla riflessione e indurre all'azione.

Rispetto agli episodi precedenti – compreso quello conclusosi tragicamente con la morte di Dax – in questo caso vi è un innalzamento di livello che lascia sconcertati. Non si tratta di una rissa (anche se causata da preordinata provocazione) tra fascisti e antifascisti, non vi è l'attacco squadrista ad un concerto o ad una manifestazione di sinistra ma siamo in presenza di una squadra di sicari armati di coltello che cercano di colpire, nel cuore della notte, in casa propria (anche se occupata), delle persone che stanno dormendo. E questo con determinazione assassina. 

Quando si accoltella in dieci contro due (pure disarmati) non ci sono attenuanti. Quando si tira di coltello al ventre, è palese, si vuole ammazzare. Quando si fa tutto questo a viso scoperto non ci sono dubbi: si godono grosse protezioni.

Dopo le prime prove sul campo (si contano ormai a decine gli antifascisti accoltellati, gli squat ed i centri sociali incendiati in tutta Italia), adesso le larve fasciste sono passate alla seconda fase del loro piano scellerato: l'eliminazione fisica degli avversari.

Sarebbe ingenuo pensare che questo sia il frutto dell'azione di alcuni mentecatti sbandati ubriachi o strafatti che, per passatempo, accoltellano i compagni. Questi possono forse essere gli autori, i gregari, la manovalanza, non chi dirige il gioco. Qui siamo di fronte ad un disegno preciso, preordinato a tavolino, che sta allargandosi in tutto il paese con un'escalation impressionante. Disegno che, se non vogliamo piangere future vittime, occorre assolutamente spezzare con ogni mezzo.

Anche se sostanzialmente divisa da una fascia che, mascherata di democraticismo, punta ormai solo alla conquista del potere con mezzi legali (come AN e, con la sua peculiarità, la Lega Nord) e una fascia che si dibatte tra la partecipazione al gioco democratico e l'affermazione indiscussa dei principi fascisti (come Fiamma Tricolore, Forza Nuova e i seguaci vari della nipotina del duce), la destra fascista è nel suo complesso responsabile di quanto sta accadendo oggi in Italia. Tra chi impugna il coltello e chi gli prepara il terreno, legittima lo squadrismo, il fascismo e la Repubblica di Salò, che della soppressione degli avversari hanno sempre fatto vanto, sostanzialmente vi è poca differenza. 

Nonostante le polemiche anche pesanti che vedono contrapposte destra fascista istituzionale e destra radicale, in realtà le collusioni, le amicizie e i legami politici trasversali fra loro non sono mai venuti meno. Così a Torino si possono vedere personaggi come il leghista Borghezio che si fa sponsor dei giovani di Forza Nuova proteggendoli e rilasciando interviste in loro difesa e il consigliere di AN Ghiglia (sempre in prima fila ad attaccare i posti occupati e a richiederne lo sgombero) che organizza concerti naziskin.

Non basta. A costoro bisogna aggiungere l'opera di ROS, DIGOS, magistrati, amministratori di sinistra e giornalisti che preparano il terreno alle aggressioni con l'opera continua di criminalizzazione dei posti occupati e dei centri sociali. Se questi sono covi di "criminali e terroristi" ben venga chi li elimina fisicamente. 

Contro ogni fascismo, ora e sempre, resistenza.

Tobia





















































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